La degradazione del legno è operata sostanzialmente di due tipi di organismi: funghi e insetti

MARCO FRUSCOLONI
C.E.R.T.O. (CENTRO DI RICERCA TOSCANO)

Il legno è un materiale di origine biologica composto in larga parte da lignina e cellulosa. Non tutti gli organismi sono in grado di degradare queste due sostanze: quelli che ci riescono vengono chiamati xilofagi (mangiatori di legno, dal greco xilon = legno). Il legno, da parte sua, si difende con il durame e alcune specie ci riescono meglio di altre. La “durabilità naturale” esprime proprio la capacità del legno di preservarsi nel tempo senza la necessità di trattamenti specifici. E’ nota a tutti ad esempio l’elevata durabilità naturale di specie legnose come il Castagno (Castanea sativa Miller) e il Larice (Larix decidua Mill.) La degradazione del legno è operata sostanzialmente di due tipi di organismi: funghi e insetti.

FUNGHI

L’attacco da parte di funghi è fortemente legato alla presenza di acqua nell’elemento legnoso ed alla temperatura. I funghi del legno si possono suddividere in funghi cromogeni e funghi da carie.
I funghi cromogeni o dell’azzurramento, attaccano l’alburno, penetrano nel legno sfruttando le trachee, in quanto non in grado di degradare lignina e cellulosa, dove trovano sostanze facilmente assimilabili quali amido, proteine e zuccheri. Tale attacco non causa perdite strutturali poiché le parti adibite a tale funzione (pareti cellulari) non sono attaccate. Di contro si ha un danno estetico del tronco provocato dalla presenza delle ife funginee generalmente di colore scuro. Per l’attacco, tali funghi necessitano di un’umidità relativa del legno superiore al 30 %, quindi hanno una spiccata predilezione del legno allo stato fresco appena abbattuto.
I funghi da carie demoliscono i costituenti delle pareti cellulari, cellulosa e lignina, comportando non solo il deterioramento visivo, ma anche una forte perdita strutturale dell’elemento ligneo che viene snaturato (digerito) da tali funghi. Essi attaccano il legno con umidità relativa già al 20%, quindi sono più pericolosi dei precedenti, a causa di un campo d’azione più ampio. I funghi che degradano la lignina, provocano la cosiddetta carie bianca, nome conferitogli dall’aspetto di colore biancastro con cui si mostra, dovuto alla sola presenza della cellulosa. Quelli che degradano la cellulosa causano la carie bruna o carie cubica, così chiamata per la presenza della sola lignina, che gli conferisce un aspetto bruno scuro e la forma caratteristica a cubetti. La lotta contro gli attacchi fungini è semplice, basta giocare sulla necessità d’acqua che i funghi hanno per impedirne l’attacco. Purtroppo il problema si pone solo quando, dopo che l’attacco si è manifestato, si cerca di porvi rimedio. Se la diagnosi è precoce si può provare a limitare i danni, ma altrimenti questo diventa irreversibile, anche se blocchiamo l’attacco, in quanto ormai il legno ha subito danni sia dal punto di vista estetico (se si parla di funghi cromogeni), sia dal punto di vista strutturale (se si parla di funghi da carie).

INSETTI

Il discorso è molto più ampio e diversificato, proprio per la natura complessa di questi organismi. Gli insetti scavano all’interno del legno delle gallerie più o meno lunghe, che danneggiano il legno sia dal punto di vista estetico, sia dal punto di vista strutturale. Il danno è, in genere, causato dalle larve che, nutrendosi dello stesso vi penetrano. In alcuni casi anche gli insetti adulti prendono parte attiva nella distruzione del legno. Questi insetti come i funghi, subiscono gli effetti dell’umidità del legno, però, al contrario dei funghi, ne hanno fatto un loro punto di forza. Infatti si sono divisi le varie “nicchie ecologiche” in base al contenuto di umidità del legno ed al grado di denaturazione di zuccheri e proteine presenti nel legno stesso. Il danno causato da insetti che attaccano legno allo stato fresco è sempre evidente, a causa dei fori di sfarfallamento degli individui adulti e delle gallerie scure, di diametro variabile, a seconda della specie dell’insetto. Solitamente la presenza di fori di sfarfallamento lungo la superficie indica un attacco ormai avvenuto ed esaurito. Ci sono poi insetti che attaccano il legno già in opera (stagionato). Questi sono i più pericolosi, perché lo aggrediscono anche in condizioni di scarsa umidità. Proprio questa caratteristica li rende particolarmente difficili da combattere, in quanto possono fare più cicli vitali nello stesso elemento ligneo, provocandone un maggior danneggiamento. La lotta contro questi tipi di attacchi non è semplice, perché bisogna prima eliminare gli insetti eventualmente ancora presenti nell’elemento ligneo e successivamente procedere al trattamento del legno tramite sostanze preservanti, per prevenire un eventuale successivo attacco. Una nota particolare va fatta a riguardo delle termiti. Questa famiglia di insetti ha un effetto ancora più devastante di tutti i sui “parenti”, perché prima di tutto essi vivono in colonie e le bocche da sfamare sono tante, poi perché alcune specie, stabiliscono nell’elemento ligneo attaccato la sede della colonia, finché non lo esauriscono e sono quindi costrette a cercarsene un altro. Oltre tutto gli attacchi sono di difficile individuazione se non nel momento in cui sono già massicci.

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