Vernici naturali

Vernici naturali e inquinamento indoor: quali sono le emissioni residue dei prodotti spacciati come ecologici? Un confronto con i prodotti tradizionali

Vernici naturali

 

Vernici naturali a confrnto

Con questo articolo Ilva Polimeri affronta l’argomento delle emissioni residue dal mobile verniciato, che continua a destare un notevole interesse. In primo luogo i produttori di mobili si dimostrano sempre più sensibili alla riduzione delle emissioni indoor. Inoltre i prodotti vernicianti e i cicli di verniciatura formulati senza SOV residui e senza monomeri, sono sempre più richiesti dagli utilizzatori, sia perchè consentono di applicare film praticamente inodori ed esenti da emissioni residue, sia per le notevoli prestazioni tecniche. In altre parole questi prodotti sono caratterizzati da eccezionale bagnamento del supporto, elevata reattività, massima stabilità in macchina (che consente una gestione particolarmente agevole), nessuna rimozione delle tinte.
Ilva Polimeri ha realizzato alcune prove per valutare le emissione residue, effettuate secondo il metodo del DGM di Stoccarda (Comunità tedesca per i mobili, che propone dei limiti di concentrazione di sostanze organiche volatili negli ambienti abitativi, in riferimento alle sostanze potenzialmente emesse dai mobili finiti). Sono stati considerati cicli di verniciatura tradizionali, cicli di verniciatura esenti da monomeri e un ciclo con vernici naturali, a base di oli vegetali. L’introduzione di un ciclo a base di vernici naturali è stato deciso per valutare l’effettiva innocuità, dal punto di vista delle emissioni residue, dei cosiddetti “prodotti ecologici”, “di origine naturale” o simili, presentati nel settore del mobile come una sorta di soluzione globale al problema della qualità dell’ambiente domestico.

Cicli di verniciatura

I cicli di verniciatura sottoposti a sperimentazione sono stati applicati sulla linea di verniciatura industriale di un mobilificio ed imballati all’uscita della linea di verniciatura. I cicli sono stati applicati su pannelli listellari di pino e sono i seguenti:

  1. ciclo “standard” costituito da tinta a solvente, fondo uv poliacrilico, fondo poliestere, finitura poliestere;
  2. ciclo “Hecorad” (Ilva Polimeri) acrilico esente da monomeri, costituito da tinta a solvente, fondo Hecorad TE 500, fondo reverse Hecorad TE 512, finitura rullo Hecorad TL 505;
  3. ciclo con vernici naturali, costituito da tinta all’acqua e trattamento protettivo a base di oli naturali. Nell’ultima colonna della tabella sono indicati i risultati delle prove effettuate su un supporto non verniciato (pannello di pino listellare incollato con colla di natura non nota).
SOSTANZE MISURATE LIMITE

DGM 

CICLO A (STANDARD) CICLO B (HECORAD) CICLO C (OLI NATURALI) SUPPORTO NON VERNICIATO
Alcani 250 0 0 0  

215

Esteri 500 180 59 4
Aromatici 250 201 6 4
Glicoli, glicoleteri 250 512 301 48
Chetoni 200 60 52 32 35
Aldeidi 100 25 34 161
Terpeni 300 1302 647 945 >3000
Acidi 100 52 39 416 292
Altre sostanze 65 32 0
Totale SOV 650 2397 1170 1610 >3500
Totale meno terpeni
(dal supporto) 1095 523 665

Tabella I – Sostanze emesse dopo la verniciatura, misurate con il metodo DGM. I risultati sono espressi in ppm

Commento dei risultati

Il ciclo “Hecorad” dimostra globalmente minori emissioni residue rispetto agli altri cicli, entro i limiti del DGM, se si tolgono le sostanze che derivano naturalmente dal pannello (terpeni, acido acetico e probabilmente qualche glicoletere).
Il ciclo “Hecorad” dimostra una migliore capacità di bloccare la fuoriuscita dei prodotti provenienti dal pannello.
I glicoleteri possono derivare da tinta (infatti in caso di tinta all’acqua ce ne sono meno), ma potrebbero anche derivare da colle utilizzate nel pannello (vedi dati emissione su pannello non verniciato); le emissioni dei cicli a e b possono essere ulteriormente ridotte adottando una tinta all’acqua in luogo di una tinta a solvente.
Il ciclo con vernici naturali dimostra globalmente dati di emissione (sempre togliendo le sostanze emesse dal pannello) vicini al limite DGM, ma supera detti limiti per quanto riguarda aldeidi e acidi. Il supporto naturale di per sé emette sostanze organiche volatili (idrocarburi terpenici) classificati irritanti in quantità di gran lunga superiore rispetto ai limiti DGM.

Conclusioni

Da quanto su esposto si può concludere che le sostanze “naturali”, “biologiche” o “ecologiche” che dir si voglia, in alcuni casi utilizzate per il trattamento superficiale dei mobili, considerate con enfasi quale soluzione “ecologica globale”, non solo hanno prestazioni tecniche di gran lunga inaccettabili per quello che normalmente si richiede per un mobile verniciato (resistenza al graffio, alle macchie, possibilità di pulizia, ecc.), ma non sono affatto esenti da emissioni, emettendo nell’ambiente quantità rilevanti di acidi e di aldeidi, che sono tra l’altro responsabili di odori molto sgradevoli, fatto quest’ultimo abbastanza logico se si pensa che si tratta appunto di sostanze naturali. Inoltre i cicli di verniciatura industriali, in modo particolare i cicli acrilici UV esenti da monomeri, tipo “Hecorad”, proprio per la loro inerzia e stabilità, costituiscono un’efficace barriera contro la fuoriuscita delle sostanze volatili naturalmente presenti nel pannello.

Guido Cinti Angelo Arcidiacono
Direttore Tecnico
Divisione Vernici
Direttore Sviluppo Nuove Tecnologie
Ilva Polimeri S.p.A.

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