Costo carboni attivi per cabine di verniciatura

E’ disponibile in italiano la norma europea che regolamenta le apparecchiature di atomizzazione e spruzzatura. Riportiamo una breve sintesi dei punti più importanti 

A CURA DELLA REDAZIONE

La EN 1953, titolata “Apparecchiature di atomizzazione e spruzzatura per materiali di rivestimento – Requisiti di sicurezza”, è una norma armonizzata (cioè conforme a quanto prescritto dalla Direttiva Macchine 98/79/CE) che si applica alla progettazione e costruzione di apparecchiature di atomizzazione e spruzzatura sia automatiche, sia azionate a mano, per l’applicazione di materiali di rivestimento liquidi, in pasta (semi solidi) e in polvere. I materiali di rivestimento possono essere applicati con e senza aria, ad aria compressa oppure in modo meccanico per forza centrifuga. Le apparecchiature di atomizzazione e spruzzatura possono anche essere a supporto elettrostatico. Possono essere collegate a sistemi di alimentazione, cabine di spruzzatura e/o macchinari di spruzzatura automatizzati. Sono escluse dal campo di applicazione della presente norma le macchine per bloccaggio, le apparecchiature di atomizzazione e spruzzatura di alimenti e farmaci, nonché gli aerografi artistici. Come in tutte le norme di questo tipo, nel capitolo 3 vengono date la definizioni dei termini principali presenti nel testo. In particolare viene descritta la conformazione delle apparecchiature in oggetto che, in linea di massima, sono formate da:
un corpo a pistola;
una valvola per il materiale (situata all’interno dell’apparecchiatura o ad essa integrata);
un ugello di spruzzatura;
un atomizzatore a campana o a disco;
gli allacciamenti per le linee di alimentazione del materiale e, se necessario, l’alimentazione elettrica e/o dell’aria compressa.

I prodotti vernicianti possono essere erogati da una pompa, da un contenitore a pressione, da una coppa a gravità o da una coppa di aspirazione. Nel caso di apparecchiature elettrostatiche, queste possono essere dotate di un generatore di alta tensione (situato all’interno dell’apparecchiatura o integrato a essa), un elettrodo ad alta tensione, linee di potenza e un linea di terra al corpo della pistola. Nel capitolo 4 vengono elencati i diversi tipi di pericolo che sono stati esaminati nell’analisi dei rischi fornendo, nel capitolo 5, le prescrizioni per il soddisfacimento dei requisiti di sicurezza e delle idonee misure di protezione. Nel capitolo 6, infine, vengono fornite le indicazioni e le modalità per la verifica dei suddetti requisiti di sicurezza e di protezione, che il costruttore deve effettuare mediante apposite liste di controllo.
I rischi presi in considerazione sono quelli relativi a:
pericoli di natura meccanica, elettrica, termica e generati dal rumore;
pericoli di incendio ed esplosione;
pericoli generati da malfunzionamenti, sicurezze mancanti o uso improprio delle apparecchiature.
In particolare, per quanto riguarda i rischi meccanici, alle apparecchiature devono essere incorporati appositi dispositivi di sicurezza che ne impediscano l’azionamento involontario. Lo spruzzo deve essere dotato di apposito riparo, in modo da evitare il più possibile che il getto di prodotto verniciante e/o solventi e/o aria compressa possa raggiungere la pelle. Le apparecchiature devono inoltre essere progettate in modo da resistere a una pressione di scoppio pari a 4 volte la pressione d’esercizio massima raccomandata.
Dal punto di vista del rischio elettrico, si segnala in particolare il fatto che nel caso di apparecchiature elettrostatiche, deve essere costantemente mantenuta la continuità a terra.  Per quanto riguarda gli altri rischi, non ci sono avvertenze particolari, ma vengono fatti riferimenti ad altre normative e/o allo stato dell’arte.
Da segnalare, infine, che le apparecchiature di atomizzazione e spruzzo devono essere contrassegnate, oltre che dalle informazioni previste dalla EN 292, anche dalle seguenti informazioni aggiuntive:
temperatura massima ammissibile (per le apparecchiature destinate all’impiego a temperature superiori a 50°C);
velocità massima delle apparecchiature rotanti;
massima pressione d’esercizio raccomandata.
Per le apparecchiature elettrostatiche, i contrassegni devono essere quelli prescritti nelle norme EN 50050, EN 50053 e EN 50059.

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