cabina di verniciatura a secco

Dovete acquistare una cabina di verniciatura a secco e avete qualche dubbio sulla competenza del vostro fornitore? Il nostro servizio “Caccia agli europataccari” è a disposizione degli abbonati a “Professione Verniciatore”.

Egregio Direttore
sto per acquistare una nuova cabina di verniciatura e ho richiesto alcuni preventivi al mio fornitore abituale e ad altri costruttori. Ho letto con interesse gli articoli sui pro e i contro delle cabine di verniciatura a secco e ad acqua pubblicati su Professione Verniciatore ed ho deciso di scegliere una cabina di verniciatura a secco, in quanto utilizzo soltanto vernici all’acqua. Confrontando i diversi preventivi di cabine a secco, che essendo dello stesso tipo e con identiche dimensioni, avrebbero dovuto avere apparentemente le stesse caratteristiche, ho notato invece notevoli differenze di prezzo e di prestazioni che non riesco a spiegarmi.Le invio quindi copia delle caratteristiche tecniche della cabina di verniciatura a secco che mi e’ sembrata più completa, per avere un suo giudizio, in particolare sulle omologazioni e le garanzie di sicurezza e di corrispondenza alle norme sulle emissioni in atmosfera che il costruttore mi ha garantito.
Lettera firmata

UN MERCATO CON DECINE DI COSTRUTTORI, SPESSO IMPROVVISATI

Abbiamo ricevuto numerose richieste su questo argomento e la lettera dell’abbonato sintetizza gli elementi principali che un verniciatore deve valutare quando acquista una cabina di verniciatura. Nel nostro settore il mercato è suddiviso tra una cinquantina di costruttori più o meno qualificati, ai quali vanno aggiunte decine di carpentieri e costruttori di impianti di aspirazione che a volte si improvvisano anche come costruttori di cabine di verniciatura.
Una produzione così frammentata pone evidentemente seri dubbi sulla qualità e la sicurezza delle cabine presenti sul mercato e chi come noi visita spesso i verniciatori ha sicuramente visto soluzioni che possono essere definite come minimo “stravaganti”. Abbiamo già pubblicato qualche caso emerso nella nostra “caccia agli europataccari” (cioè a coloro che appiccicano sulle cabine la targhetta “CE” comprata dal cartolaio senza poi verificare se la macchina é sicura), ma è sicuramente utile ricapitolare alcuni punti fermi che possono servire a tutti coloro che si accingono ad acquistare una nuova cabina.
Diciamo subito che la scelta pregiudiziale della cabina di verniciatura a secco effettuata dal nostro abbonato ci toglie dalle mani la patata bollente dell’alternativa “secco-acqua”. Su questo argomento non ci siamo fatti ancora un’opinione precisa, a parte il fatto incontestabile che per scegliere tra i due sistemi è necessario conoscere a fondo le caratteristiche produttive dell’utilizzatore (manufatti da verniciare, tipo e quantità di vernici impiegate, sistemi di depurazione, smaltimento rifiuti ecc).
Il nostro lettore ha comunque già fatto la sua scelta, per cui a noi rimane solo il compito di giudicare la scheda inviataci, che descrive le caratteristiche tecniche di una cabina di verniciatura a secco progettata e costruita da un produttore nazionale. Analizzeremo la scheda cercando di estrapolare i concetti principali che devono essere valutati quando si acquista una cabina di verniciatura a secco o all’acqua.

GARANZIE O FANTASIE? IL TRUCCO DELL’OMOLOGAZIONE DELLA CABINA DI VERNICIATURA A SECCO

Facciamo subito chiarezza su un punto importante: non esiste alcun tipo di omologazione o di certificazione di conformità che possa essere rilasciata da qualsiasi ente pubblico sulle cabine di verniciatura (ASSL, ARPA, Province, Regioni ecc). Ognuno di questi enti può legittimamanete esprimere un parere tecnico sulla sicurezza e sull’efficienza di una specifica macchina (e quindi anche di una cabina di verniciatura a secco), purchè si limiti soltanto a quella ispezionata presso uno specifico utilizzatore: l’eventuale giudizio positivo vale quindi solo su quella macchina e non su tutte quelle di quel tipo.
Gli enti pubblici possono inoltre dare indicazioni di massima sulle caratteristiche di sicurezza delle cabine, ma tali indicazioni non sono comunque vincolanti ne’ per l’utilizzatore, ne’ per il costruttore, ne’ tanto meno per l’ente pubblico stesso, che in ogni caso giudica la cabina di verniciatura a secco non solo per come viene costruita, ma anche per come viene installata, impiegata e per la manutenzione che viene effettuata.
Riteniamo quindi piuttosto ambiguo il metodo utilizzato da qualche costruttore di cabine (e in particolare da quello indicato nella scheda inviataci dal lettore), che nei propri preventivi dichiara di rispettare le prescrizioni della ASL, della Regione e delle norme sulle emissioni.
Esistono invece precise dichiarazioni di conformità alle norme di sicurezza, che per il costruttore costituiscono un’oggettiva forma di responsabilità civile e penale nel caso di falsa dichiarazione.

CONFORMITA’ A NORME DI SICUREZZA DELLA CABINA DI VERNICIATURA A SECCO

La marcatura CE (sancita dalla Direttiva europea sulla sicurezza delle macchine, recepita dal DPR 459 del 24/7/96) e la legge 626 sulla sicurezza dei lavoratori ribadiscono un concetto molto semplice: le macchine devono essere costruite in modo sicuro!
Le macchine sicure sono quelle progettate e costruite secondo le indicazioni delle norme di sicurezza e per quanto riguarda le cabine la norma di riferimento è la EN 12215.
La legge italiana obbliga i costruttori ad apporre la marcatura CE, ma noi consigliamo ai verniciatori di richiedere espressamente anche la conformità delle cabine alla norma suddetta; la legge infatti vincola i costruttori a progettare e realizzare macchine sicure e qualche impiantista potrebbe anche essere convinto di aver realizzato una cabina di verniciatura a secco sicura applicando concetti innovativi, ma senza applicare la EN 12215. In questo caso l’utilizzatore si accorgerebbe di eventuali scorrettezze solo in caso di controlli o incidenti causati dalla mancata prevenzione dei rischi, mentre la specifica dichiarazione di conformità alla EN 12215 costringe il costruttore a leggerla e ad applicarla.
La dichiarazione di conformità a una specifica norma è immediatamente verificabile, anche se, ovviamente, un costruttore potrebbe anche redigere una dichiarazione infedele.

CONFORMITA’ ALLE LEGGI SULL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO DELLA CABINA DI VERNICIATURA A SECCO

Il dlgs 152 fissa i limiti alle emissioni di solventi e di particelle di vernice prodotte durante le operazioni di verniciatura ed essiccazione (limiti spesso differenti a secondo della regione o della provincia in cui viene installata la cabina di verniciatura). Nessun costruttore può garantire la corrispondenza ai limiti fissati dalla legge, se non conosce il tipo e la quantità di vernice che sarà utilizzata nella cabina di verniciatura  a secco. Anche conoscendo questi dati comunque il rispetto dei limiti puo’ essere solo ipotizzato e non garantito. In particolare per quanto riguarda le emissioni di solventi, nessun tipo di cabina di verniciatura a secco può consentire di stare al di sotto dei limiti previsti dalla legge, a meno che sia provvista di un sistema di depurazione supplementare (la cui efficienza va valutata a sè stante).
Per quanto riguarda invece le emissioni di particelle di vernici (overspray), i limiti di emissione (quasi sempre 3 mg/m3) possono essere rispettati con adeguati sistemi di abbattimento già installati nella cabina di verniciatura a secco. In questo caso è fondamentale far dichiarare al costruttore l’efficienza di abbattimento del sistema di filtrazione e la quantità massima di vernice che il filtro può trattenere (in kg/m2), prima che si verifichi una perdita di efficienza nell’aspirazione dovuta all’accumulo di overspray sul sistema filtrante. Un filtro intasato ha un’efficienza di abbattimento superiore ad un filtro pulito; esso però non deve mai essere sfruttato fino al punto che cominci a rilasciare parte dell’overspray trattenuto e soprattutto fino ad arrivare a un intasamento tale da mettere in pericolo la sicurezza dell’addetto alla verniciatura, sia per il rischio di intossicazione, sia per il rischio di incendio ed esplosione.
La grandezza che varia in modo da rendere non più sicura la cabina di verniciatura a secco, oltre certi valori, é la perdita di carico, cioé la resistenza che il filtro oppone al passaggio dell’aria e che si misura in Pascal (Pa) o in millimetri di colonna d’acqua (mm cda; 1mm cda = 1 kgp/m2= 9,81 Pa). Un filtro sporco ha una perdita di carico superiore ad un filtro pulito, per cui il ventilatore fornisce una quantità di aria superiore quando il filtro é pulito. Man mano che il filtro si intasa, quindi, la portata diminuisce. Ogni ventilatore ha la sua curva caratteristica e quindi la legge che governa il rapporto tra perdita di carico del filtro e portata d’aria é una caratteristica tipica di ogni singola installazione. Pertanto quello che il costruttore deve dichiarare é la perdita di carico del filtro oltre la quale la velocità scende al di sotto del limite inferiore preso come riferimento.
Per le cabine di verniciatura a secco esistono specifiche schede tecniche dei diversi tipi di filtri, che indicano la capacita’ di filtrazione e la capacità di accumulo di overspray sul filtro (accumulo per metro quadrato), senza che il sistema perda la sua efficienza di aspirazione.
In ogni caso l’analisi delle emissioni, obbligatoria in quasi tutte le regioni per ottenere l’autorizzazione all’impiego di nuove cabine di verniciatura, è utile anche per verificare la corrispondenza ai valori dichiarati dal costruttore della cabina di verniciatura a secco.

IMPIANTI ELETTRICI DELLA CABINA DI VERNICIATURA A SECCO

L’impianto elettrico di una cabina di verniciatura a secco deve essere costruito in funzione della classificazione che viene data ai luoghi in cui viene ospitato, ai sensi delle norme CEI 64-2. I luoghi di classe I sono definiti in funzione dei seguenti parametri:
– se esistono in qualunque stato fisico sostanze che presentano pericolo di esplosione o incendio, se miscelate con aria sotto forma di vapori o di gas;
– se le sostanze di cui sopra sono presenti in quantità superiori a quelle indicate nell’elenco allegato alle norme CEI 64-2;
– se allo stato liquido o solido le suddette sostanze hanno temperatura di infiammabilità non superiore ai 40° C.
Nei luoghi di cui sopra possono essere installati impianti del tipo AD PE (prova di esplosione) AD SI (sovrappressione interna) AD-I (sicurezza intrinseca). Se anche una sola delle condizioni “b” o “c” non sussiste, il luogo si ritiene pericoloso solo agli effetti dell’incendio e pertanto si considera di classe 3.
E’ buona norma montare sempre plafoniere e motori AD PE (antideflagranti), mentre per il quadro elettrico dipende dalla zona in cui viene installato.
Nelle realtà artigianali ben difficilmente vengono superati i quantitativi contemporaneamente presenti nello stesso luogo (cabina di verniciatura a secco) delle sostanze infiammabili di cui sopra, pertanto tali ambienti sono da considerare di classe 3 secondo la classificazione delle norme CEI 64-2; in tali zone possono essere installati impianti del tipo AD-FT così come indicato nell’appendice D delle stesse norme.
I costruttori più attenti montano sempre pressostati differenziali, che staccano l’alimentazione elettrica alle lampade quando la ventilazione si riduce a causa di anomalie nel sistema di aspirazione. Si tratta di un valido sistema di sicurezza che consente di evitare l’installazione di impianti antideflagranti.
E’ opportuno infine ricordare che l’installazione delle cabine di verniciatura in ambienti confinati, oltre a corrispondere a precise indicazioni in merito alla salute dei lavoratori, risulta indispensabile al fine di non estendere impianti elettrici sofisticati e costosi in zone che per loro natura non lo richiederebbero.

VELOCITA’ DELL’ARIA DELLA CABINA DI VERNICIATURA A SECCO

La scheda tecnica inviataci dal lettore presenta un’imprecisione piuttosto grave, riguardante la velocità di aspirazione dell’aria. La misura teorica della velocita’ di aspirazione è piuttosto semplice e può essere calcolata in questo modo:
– si calcola l’area aspirante (base per altezza della cabina);
– si divide la portata (in m3/h) per l’area (in m2);
– si divide il risultato ottenuto per 3600 e si avrà così la velocità in metri al secondo.
Nella scheda tecnica che abbiamo analizzato viene descritta una cabina di verniciatura a secco lunga 5m e alta 2.7m, con portata 15.000 m3/h. Eseguendo la procedura indicata si avrà il seguente risultato:
– 5*2.7= 13.5 m2 (area aspirante)
– 15.000:13.5= 1111
– 1111:3600= 0.3086 m/sec (velocità dell’aria).
Il costruttore, che evidentemente non ha effettuato i calcoli che abbiamo suggerito, indica invece una velocità di 0.6 m/sec, dimostrando di non conoscere i risultati delle ricerche in tema di igiene del lavoro (vedi ad esempio l’ottimo lavoro svolto dal Politecnico di Milano, in collaborazione con la ASSL di Mariano Comense). Non c’è alcun motivo di consigliare velocità di aspirazione molto elevate, seguendo le indicazioni di un vecchio testo francese, ormai superate, che rappresentano solo un inutile spreco di energia.
La velocità di 0.3 m/sec rappresenta invece un valore ottimale (se mantenuto costante, mediante un’adeguata manutenzione del sistema filtrante), che tra l’altro evita al verniciatore di doversi sottoporre a impetuose correnti d’aria, che indubbiamente portano via la vernice (trasferendola però pari pari, anche se più diluita, nell’ambiente esterno), ma che altrettanto sicuramente sono fonte di bronchiti e di artrosi.

CONCLUSIONI

Ecco in sintesi quali sono i controlli da fare prima di acquistare una cabina di verniciatura a secco:
– definire con la massima precisione possibile il lavoro da eseguire, tenendo conto del fatto che ogni cabina è un caso a sé;
– definire i parametri di verniciatura (dimensioni massime dei pezzi, quantità previste ecc.);
– fornire ai costruttori le schede tecniche e di sicurezza dei prodotti vernicianti che utilizzano, i costi di smaltimento nella zona per fanghi e rifiuti solidi e i costi di elettricità e mano d’opera;
– chiedere che il costruttore, in base ai dati forniti, indichi i costi di gestione della cabina di verniciatura a secco;
– definire l’efficienza di trasferimento (quanta vernice va sul pezzo?);
– scegliere la cabina di verniciatura a secco che, nel rispetto delle norme, dà il minor costo (investimento + esercizio).
Inoltre nelle offerte che ricevete dai vostri fornitori di cabine verificate sempre l’esistenza delle seguenti dichiarazioni:
– Sicurezza (marcatura CE e, in particolare, corrispondenza alla norma europea EN 12215);
– Inquinamento atmosferico (efficienza di abbattimento del sistema di filtrazione, perdita di carico dovuta all’accumulo di overspray sul sistema filtrante, in mm cda; capacità di accumulo di overspray sul filtro in kg/m2);
– Impianti elettrici (conformità alla norma CEI 64-2).


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