Rifiuti pericolosi: Dal 3 marzo anche i produttori di rifiuti pericolosi sono chiamati ad utilizzare il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti SISTRI, in base alle disposizioni stabilite dal D.L. 101/2013. Il SISTRI nasce nel 2009 su iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel più ampio quadro di innovazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione con l’obiettivo dichiarato di permettere l’informatizzazione dell’intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania. Nell’ottica di controllare in modo più puntuale la movimentazione dei rifiuti speciali lungo tutta la filiera, e in particolare nella fase finale di smaltimento, il SISTRI ha introdotto l’utilizzo di sistemi elettronici in grado di dare visibilità al flusso in entrata ed in uscita degli autoveicoli nelle discariche. Il nuovo sistema utilizza due apparecchiature elettroniche: una cosiddetta “black box” (cioè un trasponder), da montare sui mezzi adibiti al trasporto dei rifiuti per tracciarne i movimenti, e una token USB da 4 GB equipaggiata con un software per autenticazione e firma elettronica che viaggia assieme ai rifiuti, su cui sono salvati tutti i dati relativi a quanto trasportato. Nonostante l’utilità degli obiettivi perseguiti, il SISTRI è stato caratterizzato fin dall’inizio da una notevole difficoltà di utilizzo da parte delle imprese, che hanno reso necessari numerosi rinvii.