Una sintetica rassegna delle norme che rappresentano una garanzia di qualità dei prodotti vernicianti da utilizzare per la verniciatura di manufatti per esterni
PROVE PER IMPREGNANTI
Le norme EN 113 ed EN 152 descrivono le prove necessarie per verificare rispettivamente la resistenza contro i funghi lignivori (carie bianca, bruna e soffice) e contro i funghi dell’azzurramento. L’EN 113 viene eseguita applicando l’impregnante su pezzi di pino, abete e faggio. I provini vengono lasciati, insieme a quelli non trattati, per 16 settimane in particolari incubatrici a contatto con i funghi citati. Alla fine della prova il provino che supera il test non deve aver perso più del 3% del suo peso. L’EN 152 viene eseguita applicando l’impregnante sulla metà dei pannelli di pino ed abete. I provini vengono mantenuti all’esterno per 6 mesi e successivamente inquinati da funghi dell’azzurramento (per 6 settimane in incubatrice). L’efficacia del prodotto si calcola in base alla percentuale di superficie che ha resistito al fungo blu.
PROVE PER FINITURE
La UNI ISO 3345 descrive la prova di trazione adattata all’allungamento del prodotti vernicianti per legno. Il risultato misura lo stress al quale possiamo sottoporre una vernice quando essa è applicata su un manufatto (soprattutto quando è esposto all’esterno). Maggiore è il valore riscontrato, maggiore sarà la dilatazione del legno che il film di vernice applicato potrà sopportare, che come è noto cresce soprattutto nei periodi caldi ed umidi. Questa prova è ancor più efficace se viene abbinata al test di “blocking” (resistenza all’incollaggio dovuto all’accatastamento), che descriveremo in seguito. Se se il prodotto ha un’elasticità superiore all’80% e supera la prova di accatastamento può essere considerato un buon prodotto. Per gli amanti del “fai da te” la prova può essere realizzata in modo empirico, ovviamente senza alcun valore “ufficiale”. E’ sufficiente applicare la vernice su un vetro e, dopo un paio di giorni, immergere il vetro in acqua, aspettando che la vernice cominci a staccarsi dal supporto. La valutazione empirica prevede una verifica del grado di trasparenza della pellicola, che va tirata con le mani come se fosse un elastico: il grado di allungamento è direttamente proporzionale all’elasticità del prodotto, per cui una vernice rigida si spaccherà dopo una minima trazione, mentre un prodotto elastico si allungherà notevolmente prima di rompersi.
La ISO 2813 descrive la prova di perdita di brillantezza. Può essere eseguita esponendo per almeno un anno all’esterno i pezzi verniciati. Dopo tale periodo si controlla la perdita di lucentezza rispetto ad un pezzo analogo non esposto, o rispetto all’eventuale parte coperta dello stesso legno esposto ai raggi solari.
La EN 12720, applicata in modo parziale, consente di verificare le conseguenze prodotte da quattro comuni sostanze, che possono danneggiare la vernice che ricopre il serramento quando viene installato presso un’abitazione. La resistenza all’acqua viene misurata dopo 24 ore di essiccazione della vernice, appoggiando sulla superficie del provino un batuffolo di cotone imbevuto d’acqua e lasciandolo riposare per parecchio tempo. Asciugando la pellicola, questa deve essere solo minimamente sbiancata e dopo poco tempo deve tornare normale. La norma richiede un tempo di attesa pari a 4 settimane ma sarebbe opportuno che la resistenza fosse efficace anche in tempi più brevi. La resistenza all’alcool e all’ammoniaca (solventi comunemente usati per la pulizia dei manufatti in legno) si valuta dopo 4 settimane di essiccazione della pellicola di vernice. Non è richiesta una resistenza elevata, tipica dei prodotti vernicianti per interno, ma migliore sarà il risultato, minore sarà la possibilità che la vernice venga danneggiata durante le operazioni di pulizia, se erroneamente venissero usati questi liquidi. La resistenza alla calce si valuta dopo 4 settimane di essiccazione della pellicola di vernice. Una buona resistenza a questa sostanza consente di offrire una garanzia che durante le operazioni di installazione e muratura i serramenti non verranno rovinati da calce e cemento.
La UNI 9922 descrive una prova che determina la resistenza della pellicola all’esposizione alla luce e alla condensa. Il test rappresenta, a seconda delle interpretazioni, un metodo rapido di prova su diversi prodotti invecchiati. Già in breve tempo si riescono a vedere alcune delle caratteristiche principali delle pellicole testate quali: impermeabilità ai raggi ultravioletti, resistenza al dilavaggio della condensa, resistenza all’estrazione dal legno delle sostanze inibitrici, elasticità e, in modo approssimativo, resistenza all’esterno. Questo test viene condotto, all’interno di uno strumento di laboratorio, su alcuni pannelli non verniciati e su altri sui quali viene applicato il ciclo di finitura. Dopo un’esposizione alternata di raggi UV a 70 C° (4 ore) e vapore acqueo a 50 C° (4 ore), ripetuti diverse volte (si raggiungono 168 ore per una prima valutazione, 400 ore per un giudizio più preciso e 1000 ore per controllare eventuali rotture del film), si possono verificare le differenze di comportamento tra i cicli di verniciatura applicati. I risultati sono normalmente espressi come resistenza percentuale ai raggi UV, calcolando il viraggio rilevato sul pezzo verniciato rispetto al legno grezzo. Si può inoltre misurare l’effettiva perdita di brillantezza della pellicola verniciata.
Non esiste una correlazione tra le ore di esposizione in laboratorio e il tempo di esposizione nell’ambiente esterno (che ovviamente presenta condizioni climatiche molto diverse a seconda dell’area geografica e del periodo climatico), ma si tratta comunque di una prova che può essere riprodotta in tutti i laboratori allo stesso modo, usando gli stessi criteri e ottenendo risultati simili, per cui consente il confronto prestazionale tra i diversi prodotti vernicianti. E’ impossibile riproporre la stessa prova senza l’impiego dello strumento normalizzato, ma comunque, sempre per gli amanti del “fai da te”, in modo empirico si può spruzzare un provino di vetro con i prodotti vernicianti che si vogliono comparare, esponendolo alla luce solare dopo l’essiccazione. Sotto il provino di vetro, a distanza di circa 20 cm, è possibile mettere un foglio di carta bianca (dal peso di almeno 802 g/m ) e si può verificare se si formano delle ombre più intense (che indicano una maggior capacità filtrante) ed altre meno intense (che indicano una minor capacità filtrante).
Naturalmente una maggiore barriera ai raggi UV impedisce la degradazione degli strati superficiali del legno sul quale aderisce la vernice, con conseguente maggior adesione nel tempo, minor viraggio del legno impregnato e soprattutto allungamento della vita della pellicola verniciante. I filtri UV normalmente inseriti nelle vernici, impediscono inoltre la formazione di radicali liberi, il fenomeno che si crea quando le molecole superficiali della vernice vengono scomposte per mezzo dell’energia solare, con conseguente minor durata della vernice. La riflessione delle radiazioni solari avviene introducendo all’interno di una pellicola trasparente degli additivi trasparenti che assorbono e respingono i raggi UV, ma l’azione protettiva può essere enfatizzata dai coloranti che vengono introdotti sotto forma di ossidi ferro trasparenti (nel caso di impregnanti e vernici trasparenti colorate) o sotto forma di pigmenti coprenti (nel caso di smalti o impregnanti coprenti). La barriera creata dai pigmenti è stabile e duratura nel tempo, mentre quella degli additivi è valida nei primi 6-8 mesi dopo l’applicazione del prodotto verniciante. Per questo motivo le garanzie delle vernici sono sempre attribuite a prodotti leggermente colorati e si sconsiglia l’uso all’esterno dei prodotti incolori.
La EN 927-4 è stata ritirata dall’ente normativo europeo, ma sono numerose le richieste di reintegrarla, in quanto consente di misurare la quantità di vapore che viene assorbita da un supporto verniciato. Normalmente viene espresso un valore percentuale riferito alla quantità di vapore assorbito dallo stesso legno non verniciato. Il valore, indicato come RMPA, viene sottratto a 100 ed indica la reale protezione esercitata dalla vernice nei confronti del legno. Per spiegare questa prova bisogna prendere in considerazione gli effetti che subisce lo strato di vernice che ricopre il manufatto. Durante i periodi umidi e nebbiosi il sistema viene sottoposto all’aggressione del vapore acqueo: maggiore è la resistenza a farsi penetrare dall’umidità e minori saranno le dilatazioni che subirà il manufatto. Bisogna inoltre considerare anche il valore di DMP, che indica la velocità di uscita del vapore acqueo assorbito dal manufatto: si tratta in pratica di valutare in quanto tempo il manufatto perderà l’acqua assorbita durante la prova, tornando al peso originale. E’ vero che minore è il valore di RMPA e meglio è, ma è anche meglio che il vapore entrato fuoriesca prima possibile. Pertanto è opportuno che il valore di assorbimento (RMPA) sia inferiore a al 50% e che il valore di rilascio (DMP) sia il più alto possibile. Per riprodurre la prova in modo empirico, è sufficiente applicare il prodotto verniciante su un provino di vetro e su uno in legno. Dopo aver aspettato almeno 72 ore, per ottenere una buona filmazione, si riempie per tre quarti un bicchiere con acqua e lo si tappa con il provino di vetro (la parte verniciata deve essere a contatto con il vetro).
Ripetendo la stessa prova con il legno, si potrà vedere uno sbiancamento dell’area a contatto con il vapore. E’ importante che dopo l’esposizione la zona velata torni alla normalità. Eventuali alonature o puntinature del film sono indici di non perfetta permeabilità al vapore.
La EN 927-5 consente di misurare la quantità di acqua assorbita da un supporto verniciato. Normalmente viene espresso come valore percentuale riferito alla quantità di acqua assorbita dal legno grezzo rispetto a quello verniciato (WPE), ma viene anche espresso in g/m2 di acqua assorbita (infatti quando si raggiungono i 175 g/m2 il sistema viene definito stabile).
Naturalmente maggiore è il valore di WPE ottenuto e maggiore è la barriera offerta dalla pellicola, mentre minori sono i g/m2 e minore sarà la dilatazione subita dai manufatti verniciati, in quanto subiranno minor assorbimento di umidità. La prova può essere realizzata in modo empirico applicando su vetro e su legno il prodotto verniciante. Dopo aver aspettato 72 ore si versa una goccia d’acqua sulle superfici verniciate. Dopo un’ora di attesa si asciuga la goccia e si controlla innanzitutto se la pellicola è sbiancata, dopo di che bisogna controllare che nei punti in cui la pellicola è stata aggredita, ritorni tutto allo stato iniziale. Se la pellicola dovesse rimanere segnata sarebbe indice di scarsa impermeabilità all’acqua.
PROVE PER FINITURE PER ESTERNO E PER INTERNO
La UNI EN ISO 4622 consente di misurare il “blocking”, cioè la tendenza di due superfici verniciate ad incollarsi tra loro quando, dopo un periodo di essiccazione, quando sono sottoposte a pressione. Tipico è il caso dei serramenti che vengono accatastati e, nei periodi più caldi dell’anno, tendono ad incollarsi tra loro. In laboratorio le prove vengono realizzate in maniera precisa, mentre se si vogliono riprodurre in azienda bisogna fare attenzione a non esagerare con i pesi applicati, soprattutto cercando di fare asciugare i prodotti vernicianti 24 ore (se la prova viene fatta a temperatura ambiente), o almeno una settimana (se la prova viene eseguita accatastando i serramenti al sole, durante una giornata calda). Il fenomeno del blocking è dovuto alla termoplasticità dei prodotti vernicianti, in particolare di quelli all’acqua, che hanno la caratteristica di diventare più elastici quando sono sottoposti a pressione o ad un aumento di temperatura: rappresenta uno dei peggiori difetti che possono capitare e può essere prevenuto solo usando vernici di ottima qualità.
La UNI ISO 1519 misura la resistenza di una pellicola alla rottura provocata dal piegamento su un mandrino cilindrico. Il superamento di questa prova rappresenta la conferma della notevole elasticità e resistenza all’esterno.
La UNI 9997 consente di determinare la capacità di un film di vernice a farsi carteggiare. Si usa per valutare l’idoneità di un fondo a farsi levigare e verniciare successivamente. La EN 2409 consente di misurare l’adesione, cioè l’aggrappaggio della vernice al supporto dopo un determinato periodo di sollecitazione. Un test come questo è fondamentale quando si decide di applicare un ciclo particolare (ad esempio un ciclo misto acqua-solvente). E’ importante verificare la differenza di adesione prima e dopo aver eseguito prove di stress quali QUV e cold-check.
La EN 9429 misura la resistenza agli sbalzi di temperatura, consentendo di determinare la capacità di una pellicola di seguire le modifiche dimensionali del manufatto che ricopre, quando questo è sottoposto a forti sbalzi di temperatura (da -20°C a +50°C). Questo test viene ripetuto almeno quindici volte e viene superato solo da prodotti dotati di ottima elasticità.
PROVE SPECIFICHE PER FINITURE PER INTERNO
UNI 9300 (tendenza di una superficie a trattenere lo sporco).
UNI 9241 (resistenza all’azione della sigaretta).
UNI 9428 (resistenza alla graffiatura, tipica prova per vernici per scale e piani di tavoli).
UNI 9115 (resistenza di una vernice all’usura per abrasione, molto usata per vernici per parquet).
UNI 9114 (resistenza di una vernice all’aggressione di prodotti chimici di varia natura).
UNI 12720 (simile alla 9114, è di più recente emissione ed interessa anche liquidi di uso domestico. Le due prove consentono di evidenziare pregi e difetti delle vernici per interno, soprattutto la loro capacità di resistenza nei confronti dei solventi e dei detergenti aggressivi che si trovano quotidianamente nelle nostre abitazioni).
UNI 9427 (resistenza alla luce della superficie verniciata. Descrive la reale protezione nei confronti della luce offerta da un prodotto verniciante applicato su un manufatto).
UNI 9117 e 12721 (resistenza al calore umido. E’ una prova molto importante per i cicli di verniciatura applicati su mobili da installare in bagni e cucine).
EN 71 parte 3° (è una prova che misura la migrazione di alcuni elementi pericolosi dalla pellicola verniciante. Il superamento di questa prova autorizza la verniciatura di manufatti e giocattoli per bambini).