Serramenti difetti sfogliatura

Proseguono i lavori del Gruppo Operativo “Vernici per legno” della Commissione Prodotti Vernicianti presso la sede dell’UNICHIM

Tra gli argomenti in fase di elaborazione più interessanti per gli operatori del settore segnaliamo:
il metodo di prova “Ingiallimento al buio” è in fase di prossima pubblicazione;
è in preparazione una nuova norma sui requisiti dei pavimenti verniciati;
sono in corso prove di invecchiamento naturale su cicli di verniciatura per esterni, che verranno correlati con i risultati ottenuti nei test di invecchiamento artificiale;
sono in corso test per la resistenza all’urto e l’elasticità delle vernici;
è stata presentata la proposta di una ricerca su metodi di prova per la caratterizzazione degli impregnanti impiegati come “monoprodotto” per la protezione del legno all’esterno.

Relativamente al collegamento con i vari gruppi di lavoro europei (CEN/TC 139), sono stati presentati due documenti del WG7 (superfici per interni), uno relativo ad una ricerca bibliografica sui metodi di prova riferibili alla resistenza delle superfici all’usura, l’altro relativo alla proposta di una norma europea sulla classificazione delle superfici dei mobili.
Per ciò che concerne invece il WG2 (superfici per esterni), è stato valutato lo stato di tutte le norme tecniche e dei progetti in essere riguardanti il legno per esterni, di seguito riportato.

NORMA EN 927-1 CLASSIFICAZIONE E SELEZIONE

Questa norma classifica le vernici per esterni e i cicli di verniciatura in funzione di:
impiego previsto;
aspetto: spessore (build), potere coprente e gloss;
condizioni di esposizione .

E’ in atto una revisione di questa norma che sta assumendo sempre più i contorni di una sorta di “guida” alla verniciatura del legno esposto all’esterno. E’ stata ad esempio introdotta la tabella I, che consente di stabilire la severità delle condizioni di esposizione di un manufatto verniciato in funzione di vari fattori macro e microclimatici. Questo semplice strumento può fornire delle utili informazioni a formulatori ed utilizzatori. Altre modifiche riguardano aspetti più editoriali anche se, in tal senso, è stata arricchita la parte sulle definizioni delle varie tipologie di prodotti vernicianti esistenti sul mercato. In riferimento al “build” è stato introdotto anche il concetto di “build” teorico determinabile con un semplice calcolo dalle schede tecniche dei prodotti vernicianti. Questo parametro, che non è stato tuttavia adottato per la classificazione di un ciclo (si continua a preferire il “build” sperimentale) potrebbe comunque servire a superare certe difficoltà sorte con l’applicazione del DLgs 161-2006, che lo richiama nella definizione della categoria di appartenenza di alcuni prodotti vernicianti ai fini della limitazione del loro contenuto di solventi.

NORMA EN 927-2 SPECIFICA DELLE PRESTAZIONI

Su proposta italiana è stata apportata una piccola modifica alla norma che la rende ora più coerente con le parti 1 e 3. In sostanza l’ICP (prodotto interno di confronto) servirà ora per classificare il clima che si è determinato nel corso dell’esposizione naturale di un anno secondo la norma EN 927-3. In tal modo questo dato potrà essere inserito nella tabella I, al fine di determinare le condizioni di esposizione.

NORMA EN 927-3 ESPOSIZIONE NATURALE

Anche su questa norma ci sono stati diversi commenti provenienti dall’Italia ed in particolare dal gruppo Unichim vernici. Sono state tutte accolte le richieste di rendere più chiari alcuni paragrafi con specifici adattamenti del testo (7.2 Esame prima dell’esposizione, 8 Risultati e D.9 Adesione.).
Sempre su proposta italiana è stata modificata la definizione di “Aspetto generale” (General Appearance) in “Overall Visual Assessment”. Anche la stessa definizione di questo parametro “contestata” dall’Italia è stata completamente modificata come segue: “Valutazione visiva che include sia cambiamenti nell’aspetto che l’insorgenza di difetti”. Deve essere valutata su una scala definita dalla ISO 4628-1 in confronto con il provino non esposto. Sempre su questa norma è stato presentato uno studio sulla “precisione” ricavato da dati di intercalibrazione. Tale lavoro, opportunamente adattato, verrà integrato all’interno della norma stessa.
Un altro argomento legato a questa norma è quello della ricerca di un nuovo prodotto verniciante che funga da riferimento (ICP). E’ stata programmata una ricerca che coinvolge 11 laboratori europei (tra cui anche il CATAS).Questi dovranno esporre presso i loro siti dei campioni con nuovi possibili ICP, al fine di raccogliere dati sull’efficacia degli stessi come indicatori del clima nel corso dell’esposizione annuale. A tal fine bisognerà anche disporre dei dati meteorologici dei vari siti.

NORMA EN 927-4 ASSORBIMENTO DI UMIDITÀ

La norma è stata da tempo ritirata per la difficoltà nell’interpretare i risultati che da essa derivano. Da più delegati è stato sollevata la proposta di reintegrarla, in quanto vi è l’esigenza da parte del mercato di poter misurare questo parametro, per confrontare ad esempio più prodotti o per dare spiegazione di certi comportamenti. Questa proposta è stata quindi inserita all’interno di un discorso più ampio sui metodi di prova per i prodotti vernicianti per esterno.

NORMA EN 927-5 ASSORBIMENTO DI ACQUA

Dopo il “miglioramento” del metodo, con l’introduzione della specifica sulla sigillatura dei provini, non ci sono state altre modifiche, salvo l’introduzione dei parametri di ripetibilità e riproducibilità dello stesso.

NORMA EN 927-6 INVECCHIAMENTO ARTIFICIALE

E’ da tempo programmato un progetto di intercalibrazione per valutare la ripetibilità e la riproducibilità del metodo. Diversi laboratori europei hanno già aderito, CATAS compreso. Rimane aperta la nomina di un coordinatore che dovrebbe assumersi l’onere di raccogliere ed elaborare i dati. Sono state anche sollevate delle perplessità sull’efficacia di questo metodo, che avrebbe una tempistica tra le varie fasi troppo veloce, mentre è risaputo che il legno reagisce alle variazioni climatiche in modo “lento”.

PROGETTO DI NORMA EN 927-7
MACCHIE DAI NODI

Dopo anni di sperimentazione è stato deciso di preparare un documento sotto forma di TS (technical specification). Non si tratterà quindi di una vera e propria norma, ma di un metodo che viene inizialmente proposto per valutarne l’efficacia. Lo stesso prevede di applicare le vernici (bianche) su un supporto in pino. Dopo l’esecuzione di invecchiamenti artificiali, viene verificato il cambiamento di colore come differenza tra le zone che presentano i nodi e quelle che invece non li hanno.

PROGETTO DI NORMA EN 927-8
ADESIONE AD UMIDO

La Germania si è assunta il compito di studiare quest’argomento nell’ambito dei lavori del proprio comitato normativo nazionale sulle vernici per legno. Ulteriori sviluppi su questo metodo sono pertanto attesi al termine delle sperimentazioni attualmente in corso.

PROGETTO DI NORMA SULLE MACCHIE DA TANNINI

Anche in questo caso è stato deciso di preparare rapidamente un documento da pubblicare come CEN TS. Il metodo che verrà descritto è quello adottato dalla società Basf, che quale prevede l’impiego di estrattivi ricavati dal legno di Merbau. La soluzione di estrattivi viene successivamente applicata su un opportuno supporto come una sorta di prima mano di un ciclo di verniciatura. Successivamente si valuta la capacità della vernice di impedire la migrazione delle sostanze colorate verso la superficie. Il dato viene opportunamente ricavato da misure colorimetriche.

PROPOSTA DI NUOVI ARGOMENTI DI LAVORO

E’ stato segnalato da più parti che in quasi tutti i Paesi europei esistono delle procedure per la certificazione di prodotti vernicianti per legno per esterni che si basano solo parzialmente sulle norme europee, adottando altri metodi nazionali o di altra derivazione per la misura di proprietà come il blocking, l’adesione ad umido, l’elasticità, ecc.
E’ stato deciso che il CEN accolga questa esigenza, preparando rapidamente dei metodi come CEN TS in modo tale da fornire dei criteri univoci di valutazione. Un primo passo sarà quello di assegnare una scala di priorità alle proprietà che attualmente vengono valutate in modo differente nei vari Paesi. In quest’ambito è stato richiesto al CATAS di presentare alla prossima riunione le proprie esperienze sui metodi innovativi in fase di studio in Italia da alcuni anni.

Tabella I – Determinazione delle condizioni di esposizione in base ai fattori climatici
Fattore Punteggio
1 2 3
Clima Orientamento Grado di riparo Inclinazione

Punteggio totale (somma) Condizione di esposizione

Moderato Nord Riparato Verticale Da 4 a 6 Leggera Rigido

Est o Ovest Semi-riparato 45°

da 7 a 9 Media

Estremo Sud

Non riparato Orizzontale da 10 a 12 Severa

Esempio: facciata rivolta a nord di un magazzino a più piani in Milano.
clima rigido = 3 punti
orientamento a nord = 1 punto
nessun riparo = 3 punti
inclinazione verticale = 1 puntoPunteggio totale = 8 punti, corrispondenti ad una condizione di esposizione “media”