Ritorna il viaggiatore nella terza dimensione per spiegarci i retroscena della nascita di un nuovo prodotto verniciante
Se c’ una cosa che mi fa rabbia l’incomprensione che si genera, alle volte, nei confronti dei tecnici… Per capire quanto sto dicendo bisogna che voi sappiate come nasce un nuovo prodotto, con il suo nuovo codice… (mentre leggete pensate….) Ci dovrebbero essere due modi.
Il tecnico fa un prodotto nuovo e lo propone al mercato (con un codice): 1% di probabilit .
Il mercato chiede un prodotto e il tecnico lo fa, se ci riesce, (con un codice): 97 % di probabilit . Ma ci sono altri modi: il restante 2% di probabilità! o Il “mercato” mescola (presso il cliente o altrove **) due vecchi prodotti (es. due fondi poliuretanici: 3 parti del primo e 2 del secondo) e ottiene un prodotto “che va benissimo” e quindi il tecnico deve “farne” uno nuovo che non altro che la media aritmetica della miscela (…e che “va molto bene”). …e la chiama “fondo 1723” o Il “1723” va bene …. ma il mercato richiede un prezzo un p pi basso e il tecnico, per non fare cazzate ed in accordo con la direzione commerciale che si autoconcede uno sconto, “cambia solo il codice” della miscela (e la chiama 1726). o Il mercato mescola “il 1723” con il “1726” (a prezzo più basso) in quanto il “1726”, da solo, “non va poi proprio cos bene….” (?) o La miscela dei due sembra essere il prodotto ottimale …e il tecnico la chiama 1728. o Il tecnico , logicamente, elimina il vecchio codice (1723). o Il mercato richiede immediatamente il “1723” che “sappiamo che era una miscela, ma andava molto meglio…” (?) e che lui matto se lo elimina… o Il tecnico risuscita “1723” o Il mercato continua a ritenere costosissimo il “1723” e si fa una nuova miscela tra il 1723 e l’ultimo: il “1728”… o Il tecnico deve fare un nuovo codice che vale “la miscela delle miscele” e la chiama “1730” o Ma il “1730” non va proprio bene e il mercato richiede un nuovo prodotto sostitutivo di tutti i suddetti codici perch “cos un casino che non si pu andare avanti …. oppure bisognerebbe almeno rifare i due vecchi prodotti che “quando se li miscelavano loro andavano cos bene…” o Il tecnico manda tutti affan…. e cambia azienda. o Nella nuova azienda deve rifare subito la prima miscela della vecchia azienda (il 1723!) “che ci ha fregato un mucchio di clienti…” o Per nella nuova azienda, “il 1723” non va poi “cos bene”…sarebbe meglio… “il 1726” o Il tecnico non ha problemi alle sinapsi, in quanto tutte le miscele e le miscele delle miscele (e cio tutti i codici) sono sempre e solo lo stesso prodotto. o Quando il tecnico, nella nuova azienza, candidamente (ma inopportunamente) lo dichiara, viene “incaricato alle pulizie” in quanto la nuova azienda ha “…tutti i campioni della concorrenza, un gascromatografo, un infrarosso e un buon analista e che lui non racconti balle perchè loro hanno fatto, a suo tempo, tutte le analisi…” o Il tecnico nella nuova azienda, “se la vede proprio brutta” e quindi cambia di nuovo azienda…. o ( …nel frattempo il mercato parla molto male di lui in quanto chiaro che lui uno che va in giro a “vendere” le nuove formule delle aziende, ma le sbaglia tutte ed anche bugiardo!). Ritengo non vi sia sfuggita la realt in 3D…!
(**) Le possibilità di “altrove” sono molteplici: o nel deposito di Napoli, nel deposito di Brescia, nel deposito di Pordenone, nel deposito di Sinalunga o nel deposito di Pesaro, nel deposito di Mariano Comense etc … etc … (bilancia come strumento di misura ) o nella Croma del “capo verniciatura” (lattina vuota di olio FIAT, non lavata, come strumento di misura ) o nella Mercedes del “rappresentante” ( lattina vuota di olio SHELL, non lavata, come strumento di misura ) – nell’autolavaggio (occhio al livello nel secchio del detersivo come strumento di misura..) o nel “retro” del bar ( caraffa di bianco secco vuota, non lavata, come strumento di misura) o a casa dell’amica dell’ufficio acquisti ( maxibottiglia vuota di “bagnoschiuma “, di per s lavata, come strumento di misura), ed altre ancora….
Dr. Frank Peer Underall