Le prove che ogni verniciatore dovrebbe fare per misurare le prestazioni delle vernici, sena dover assumere tecnici o investire in costose attrezzature di laboratorio. Basta solo qualche semplice strumento e un po’ di buona volontà.
Enzo Morandi – CE.R.TO.(Centro Ricerche Toscano)
Pierluigi Offredi – Professione Verniciatore del Legno
COS’E’ LA MACINAZIONE?
Questa prova, conosciuta e normalizzata in tutto il mondo, viene usata soprattutto dai produttori di vernici come prova qualitativa per il controllo della macinazione. La si trova in tutti gli standards internazionali, per cui noi ve ne elencheremo solo alcune: UNI EN 21524, UNI 8357, ISO 1524 83, ASTM D 1210. Da un po’ di tempo viene utilizzata anche nei laboratori delle grandi e piccole aziende utilizzatrici, per il controllo dei materiali vernicianti in arrivo.
A COSA SERVE?
Per avere la certezza di una buona finitura, bisogna che la vernice sia macinata bene e più fine possibile; inoltre non deve (come invece spesso succede), contenere granelli, tipo microsfere rotte, o pezzetti di pigmento provenienti da mulini di macinazione non adeguatamente controllati e con i filtri rotti o consumati. A volte possono anche rimanere grumi di opacizzante o di pigmento, precipitati ed aggregati per il troppo tempo trascorso in magazzino. Per i fondi, la perfetta macinazione delle cariche o degli stearati (lubrificanti per la levigatura) é fondamentale, perché più sono macinati fini e più liscia viene la superficie del pezzo, che quindi oltre ad essere più facile da levigare, consente anche alla finitura di trovare un supporto più omogeneo. Il grindometro serve per rilevare eventuali deficienze di macinazione.
MEZZI OCCORRENTI PER ESEGUIRE LA PROVA
Un “grindometro” ed una racla rettificata, il cui costo totale si aggira intorno ai 200 euro. Per questa prova bisogna proprio spendere questi soldi, in quanto non conosciamo sistemi alternativi.
COME SI ESEGUE LA PROVA
Come sempre bisogna mescolare bene il prodotto da esaminare, quindi senza altre preparazioni (si controlla sempre la parte si pongono poche gocce di vernice sulla parte iniziale del grindometro (dove la scanalatura é più profonda).
Si prende poi la racla, si posa all’inizio dello strumento, subito prima della vernice, e la si stende fino alla fine, premendo la racla quel tanto da non permettere al prodotto liquido di rimanere nelle parti esterne dello strumento, ma solo nel canale decrescente, che serve proprio per vedere fino a che quota arriva la vernice. Più lunga é la striscia, meglio é macinato il prodotto in esame. Per effettuare la misura con precisione, il grindometro ha delle tacche numerate, che corrispondono ai micron che misurano le particelle disperse nella resina.
Granelli o corpi estranei si vedono subito bene anche a occhio nudo, ma si vedono ancora meglio se si attende qualche minuto per permettere ai solventi di evaporare. Le righe che talvolta si formano sono quasi sempre provocate da cere o paraffine, aggregate spesso insieme al pigmento per precipitazione e ristagno.
DA NON SCORDARE
Tutti quei difetti che riuscite a vedere con le prove preliminari hanno sempre un costo accettabile, ma quando li scoprite sul vostro pezzo verniciato, il costo comincia a essere maggiore.
Se invece li dovessero scoprire i clienti finali, i costi diventerebbero molto pesanti, per cui anche in questo caso prevenire è meglio che curare. Banale e scontato, ma tanto, tanto vero.
_____________Nelle puntate precedenti:_____________
- – La viscosità
- – Il picnometro e la densità 3 – Il residuo secco
4 – Il “pot-life”