I criteri di sostenibilità ambientale negli appalti pubblici consentono di effettuare acquisti “verdi” anche nel campo delle vernici.
Marco Righini – Catas
IL CODICE DEGLI APPALTI
Il decreto legislativo n. 50/2016, in vigore dallo scorso 25 maggio, prevede l’utilizzo dei criteri di sostenibilità ambientale ed energetica negli appalti delle pubbliche amministrazioni. Certamente il criterio della sostenibilità ambientale negli appalti non è una novità; infatti è dal lontano 2001 che si parla della necessità di individuare norme “affinché gli uffici pubblici e le società a prevalente capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno di materiali”. Tutto ciò trova ora una formulazione più incisiva nel nuovo codice degli appalti, Il Dlgs 50/2016, che ha modificato la legge 221/2015, il collegato ambientale alla legge di stabilità, che già prevedeva il ricorso agli acquisti di prodotti e servizi ambientalmente sostenibili. Si ricorda infatti che gli acquisti verdi, fortemente voluti dalla commissione europea con il GPP Green Public Procurement, che hanno dato vita al piano d’azione per la sostenibilità dei consumi della pubblica amministrazione, il PAN GPP, del 11 aprile 2008, che ha contribuito all’individuazione dei CAM, i criteri ambientali minimi.
CRITERI E PRODOTTI I CAM si possono consultare sul sito http://www.minambiente.it/pagina/i-criteri-ambientali-minimi , cui si rimanda per il dettaglio e che riguardano i seguenti prodotti:
– apparecchiature elettroniche per ufficio;
– arredi per ufficio;
– arredo urbano;
– aspetti sociali negli appalti pubblici;
– ausili per l’incontinenza;
– carta; – cartucce per stampanti;
– edilizia; – illuminazione pubblica;
– pulizia e prodotti per l’igiene;
– rifiuti urbani;
– ristorazione collettiva e derrate alimentari;
– serramenti esterni;
– servizi energetici per gli edifici (illuminazione, climatizzazione);
– tessili; – veicoli;
– verde pubblico.
I criteri di sostenibilità ambientale del codice degli appalti, il Dlgs n. 50/2016, sono indicati agli artt. 34, 93 e 95 che sono così riassunti: – obbligo, con alcune esclusioni, di ricorrere a prodotti che soddisfano i CAM per almeno il 50% del valore a base d’asta (i CAM sono tenuti in considerazione anche ai fini della stesura dei documenti di gara per l’applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa); – riduzione del 30% delle garanzie finanziarie per la partecipazione alle gare da parte delle imprese registrate EMAS; – riduzione del 20% delle garanzie finanziarie per la partecipazione alle gare da parte delle imprese certificate UNI EN ISO 14.001; – riduzione del 20% delle garanzie finanziarie per la partecipazione alle gare da parte delle imprese con almeno il 50% dei beni o servizi con il marchio Ecolabel; – maggiori benefici sulla valutazione in sede di aggiudicazione dell’appalto imprese con almeno il 30% dei beni o servizi con il marchio Ecolabel. La normativa prevede quindi una quota di prodotti che soddisfano i CAM e premia le produzioni marcate Ecolabel, certificate UNI EN ISO 14.001 o le imprese sono registrate EMAS.
INQUINAMENTO INDOOR
Preme evidenziare, rispetto ai CAM per l’affidamento dei servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici della pubblica amministrazione, sopra identificati al punto 8, alcuni aspetti contenuti nel dm 24 dicembre 2015: – ai punti 2.3.5.5. sull’inquinamento indoor sono fissati i limiti di emissione relativamente ai pa¬rametri indicati nella tabella I; – ai punti 2.4.2.9 relativi ai pavimenti e rivestimenti per interni ed esterni, si richiede la conformità ai criteri ambientali e prestazionali indicati dalla Decisione 2010/18/ CE, 20009/607/CE e 2009/967/ CE, verificabili tramite l’apposizione del marchio Ecolabel, oppure etichette ISO 14024, ISO 14021, UNI EN 15804 e ISO 14025; – ai punti 2.4.2.10 sulle pitture e vernici si stabilisce che l’attestazione del rispetto dei criteri ecologici e prestazionali stabiliti dalla Decisione 2014/312/UE avviene tramite Ecolabel, etichette ISO 14024, ISO 14021, UNI EN 15804 e ISO 14025 Ovviamente la norma è ben più articolata e prevede la valutazione dei criteri ambientali durante l’intero ciclo di vita dello stabile, progettazione, realizzazione, conduzione e smantellamento.
MOBILI PER UFFICIO
Il settore del mobile è quello tradizionalmente più vicino all’attività di CATAS SPA, che partecipa attivamente con Assoufficio al gruppo di lavoro di revisione dei CAM del settore Legno arredo. Il percorso di revisione dei criteri non sarà certamente breve, ma nasce dalla necessità di rendere attuali i criteri ambientali vigenti che in molti casi sono superati o non più coerenti con l’attuale scenario normativo.
NORME RECENTI SUGLI APPALTI
Segnaliamo i più recenti provvedimenti in materia di appalti, che vogliono incrementare il ricorso all’applicazione dei CAM negli appalti pubblici. Decreto 24.05.2016 – Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare “Incremento progressivo dell’applicazione dei criteri minimi ambientali negli appalti pubblici per determinate categorie di servizi e forniture” tra i quali segnaliamo le forniture di articoli di arredo urbano. Per questi prodotti l’obbligo delle stazioni appaltanti di inserire nella documentazione di gara almeno le “specifiche tecniche” e le “clausole contrattuali” dei CAM si applica in misura non inferiore alle seguenti percentuali del valore dell’appalto, nel rispetto dei termini rispettivamente indicati: – il 62% dal 1° gennaio 2017; – il 71% dal 1° gennaio 2018; – l’84% dal 1° gennaio 2019; – il 100% dal 1° gennaio 2020. Decreto 24.05.2016: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare “Determinazione dei punteggi premianti per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione degli edifici e per la gestione dei cantieri della pubblica amministrazione, e dei punteggi premianti per le forniture di articoli di arredo urbano”. Il decreto introduce anche nuovi punteggi premianti per le forniture di articoli di arredo urbano con maggiore contenuto di materiale riciclato.
CATAS PER GLI ACQUISTI VERDI GPP
La certificazione di prodotto CQA CVMD (Ciclo di verniciatura dei mobili domestici) di CATAS comprende anche la prova UNI ISO EN 11890, che è la norma di riferimento per l’attestazione dei requisiti prestazionali minimi in materia di contenuto di COV relativamente ai GPP della categoria arredi della pubblica amministrazione. In base a quanto emerso sui campioni ad oggi testati da CATAS, la quasi totalità dei campioni provati rispettano i requisiti base richiesti dal GPP per i prodotti vernicianti e, in alcuni casi, soddisfano anche i criteri ambientali premianti che, come previsto dal DM 22 febbraio 2011 (G.U. n.64 del 19 marzo 2011), consentono di derogare dal criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Certamen – te l’Attestato CQA CVMD di un ciclo di verniciatura non consiste nell’attestazione di conformità GPP di un arredo, ma soddisfa i criteri base 5.2.4, 5.2.5 e, in alcuni casi, quelli premianti 5.3.5, punto 2 del Dm 22.02.2011 richiesti ai prodotti vernicianti. Su richiesta delle aziende certificate, CATAS ha quindi deciso di sottolineare questi risultati apponendo il logo GPP 1 o GPP 2, a seconda
Tab I – Inquinamento indoor: limiti di emissione dei materiali (secondo la prova EN ISO 16000-9) per: pitture e vernici; tessili per pavimentazione e rivestimenti; laminati per pavimenti e rivestimenti flessibili; pavimentazioni e rivestimenti in legno; altre pavimentazioni (non ceramica e laterizi); adesivi e sigillanti; pannelli per rivestimenti interni (es. lastre in carton¬gesso)