Continua la pubblicazione di un interessante lavoro realizzato a Treviso per la standardizzazione delle metodologie operative per il controllo delle emissioni in atmosfera
A CURA DI:
Direttore del Dipartimento ARPAV di Treviso,
Ing.Loris Tomiato Responsabile Servizio territoriale DAP Treviso,
Dr.Giuseppe Daniel U.O. Vigilanza Ambientale, TT.P.A.Paolo Ronchin – Stefano Simionato
LA PIATTAFORMA DI LAVORO
Proprio la norma UNI EN ISO 141222 (2003), definisce come piattaforma di lavoro una “superficie orizzontale utilizzata per il funzionamento, la manutenzione, l’ispezione, la riparazione, il campionamento e le altre fasi di lavoro relative al macchinario.” Peraltro le norme UNI citate, a cui si possono aggiungere la UNI EN 13211 (2003) – Emissioni da fonte fissa – Metodo manuale per la determinazione della concentrazione di mercurio totale e la UNI EN 14385 (2004) – Emissioni da sorgente fissa – Determinazione dell’emissione totale di As, Cd, Cr, Co, Cu, Mn, Ni, Pb, Sb, Tl e V, consentono il campionamento contemporaneo di più inquinanti ricorrendo alla tecnica del flusso derivato o flusso laterale (ad esempio la determinazione contemporanea di metalli presenti nelle polveri e nella fase vapore e dell’acido cloridrico). Tale tipo di determinazione, pur risultando comoda sotto l’aspetto dell’economia delle operazioni e del numero di inquinanti campionati contemporaneamente, necessita però di un’area di lavoro adeguata al maggior numero di strumentazione presente nel punto di campionamento. Allo stesso modo le metodiche relative al campionamento dei microinquinanti prevedono l’uso di un gruppo frigo in grado di far circolare il liquido refrigerante all’interno di un condensatore solidale con la sonda di campionamento; anche in questo caso l’ingombro volumetrico e di cavi che si viene a creare risulta notevole, richiedendo l’uso di piattaforme adeguate. Come detto le norme sopraelencate fornivano alcune informazioni di carattere generale e specifico per le piattaforme di lavoro. Ad esempio la norma UNI ISO 10397 (2002) rimarca come prima di iniziare il campionamento in situ occorre assicurarsi che i servizi e gli accessori siano adeguati verificando l’accessibilità alla piattaforma di campionamento, gli aspetti della sicurezza, la disponibilità di corrente elettrica… così come il punto 6.1 della UNI 10169 (2001) recita che … Devono essere attuati e osservati tutti i requisiti di sicurezza del personale impegnato nelle misurazioni e devono essere predisposti gli idonei allacciamenti di rete per l’elettricità, eventualmente a prova d’acqua, l’aria compressa e l’acqua” mentre al punto 6.2. … La piattaforma dovrebbe essere posizionata, rispetto ai bocchelli d’accesso, in modo tale che il corrimano non venga ostruito dalle apparecchiature di lavoro. Inoltre dovrebbe essere libera da ostacoli che potrebbero rendere difficoltosa l’introduzione e l’estrazione delle sonde di campionamento… Potrebbero anche essere necessari dei montacarichi per la movimentazione delle apparecchiature di prova e una illuminazione artificiale. Se la piattaforma è posta all’aperto occorre prevedere la possibilità di munirla di idonea protezione per il personale e le apparecchiature.
Le norme tecniche citate precedentemente, inerenti il campionamento di inquinanti, richiamano infine le seguenti condizioni:
LEGENDA
ugello – sonda – filtro in box esterno – gorgogliatori – torre di essiccazione
campionatore comprensivo di contatore volumetrico, pompa e flussimetro
Porta filtro in vetro in box esterno riscaldato a 120° C
Per ragioni di sicurezza, la piattaforma di lavoro permanente e temporanea:
deve avere un’area di lavoro adeguata, generalmente non minore di 5 m ;
deve poter sopportare un carico concentrato di almeno 400 kg;
deve avere dei corrimano (di circa 0,5 m e 1 m di altezza) e fermapiedi verticali (circa 0,25 m);
deve avere dei corrimano con catene mobili attraverso la parte superiore delle scale oppure porte a chiusura automatica;
le prese, le spine e le apparecchiature elettriche devono essere impermeabili se devono essere esposte agli agenti atmosferici.
E ancora:
Per ragioni pratiche e di qualità, la piattaforma di lavoro:
deve essere posizionata rispetto alle aperture di accesso in modo tale che il corrimano non impedisca l’impiego dell’apparecchiatura da utilizzare e deve essere libera da ostacoli che impediscano l’inserimento e l’estrazione dell’apparecchiatura di campionamento (la cui lunghezza è maggiore di 4 m per i condotti di grandi dimensioni);
deve avere una lunghezza di fronte a ciascuna delle aperture di accesso di almeno 2 m (la lunghezza della sonda più 1 m), e una larghezza minima di 2 m.
Il sito di misurazione deve essere illuminato artificialmente e ventilato. E’ necessario prevedere la fornitura dell’energia elettrica necessaria e, a richiesta, anche di acqua e aria compressa, ecc. Possono essere necessari paranchi per sollevare e abbassare le apparecchiature.Risulta chiaro che le norme soprariportate, che dettano requisiti a volte “onerosi” sul concetto di piattaforma di lavoro, devono essere applicate alla realtà in cui ci si trova a operare tenendo presente che la loro compilazione, e successiva applicazione, erano previste, come già ribadito precedentemente, per grandi impianti industriali.A tal proposito si deve però far notare che molto spesso le piattaforme di lavoro presenti presso le aziende sono le più varie, sia per forma che per dimensioni, e che occorre quindi definire dei requisiti minimi affinché l’atto del campionamento e tutte le operazioni adesso connesse, a priori e a posteriori, possano essere condotte nel modo migliore sia sotto il profilo della sicurezza che di quello della praticità.A tale scopo, in considerazione anche di aspetti economici e pratici, è consigliabile che la ditta si doti del minor numero possibile di punti di emissione; per non ingenerare errori macroscopici questa operazione deve essere condotta con oculatezza, magari riunendo punti di emissione in cui vi è la presenza della stessa tipologia di inquinante o di lavorazione. Ideale sarebbe poi il caso in cui tutti, o la maggior parte, dei punti di campionamento (i tronchetti di prelievo) fossero disponibili sul tetto, calpestabile o dotato di passerelle o corridoi di passaggio, richiedendo in tal modo solo la presenza dell’accessibilità in sicurezza.
Le passerelle di passaggio non sono piattaforme di lavoro
Gruppo refrigerante per linea prelievo microinquinanti in dotazone al DAP Treviso
Per tali motivi le caratteristiche della piattaforma di lavoro e/o delle passerelle devono essere previste dall’autorizzazione provinciale.Un discorso a parte meritano i punti di emissione dotati di sottostazione filtrante; in molti casi la parte superiore del filtro risulta sufficientemente ampia e calpestabile rendendo necessario solo provvedere alle dotazioni dei servizi necessari a completarne l’idoneità.
REQUISITI DELLE PIATTAFORME DI LAVORO PER CAMPIONAMENTI DI EMISSIONI CONVOGLIATE
Le piattaforme di lavoro devono:praticità
- essere adeguate alle esigenze dei compiti da svolgere (libertà di movimento, carichi da applicare ecc.);
- tenere conto della trasportabilità della strumentazione da usare;
- essere idonee alla durata del compito da svolgere;
- essere sufficientemente ampie per il numero di operatori che si trovano a operare;
- avere una superficie tale per poter eseguire movimenti di lavoro non limitati e la necessità di spazio adeguato durante l’utilizzo della strumentazione;sicurezza e costruzione
- essere sufficientemente stabili, rigide e resistenti a tutti gli agenti ambientali siano essi naturali (es. agenti climatici) che artificiali (es. agenti chimici);
- avere una pavimentazione costruita in modo tale da non consentire accumuli di acqua o di materiali solidi,specialmente nelle parti di giunzione, per non provocare scivolamenti, ostacoli o inciampi;
- avere proprietà antiscivolo durevoli;
- nel caso di piattaforme con pavimentazione aperta sovrastanti corridoi di passaggio, le aperture massime devono essere tali da non consentire il passaggio di una sfera da 35 mm di diametro; nel caso le piattaforme sovrastino punti di lavoro, tali aperture non devono far passare sfere da 20 mm
Piattaforma dotata di punto luce, parapetto e scala di accesso
Esempio grafico di parapetto con doppio corrimano e fermapiedi
Parapetto su piattaforma posta su silo – La libertà di movimento sulla piattaforma risulta limitata
Tronchetti di prelievo lontani dal parapetto
- avere, nel caso che i rischi da caduta di oggetti siano superiori a quelli di scivolamento, una pavimentazione esente da aperture;
- essere collocate, per quanto possibile, lontano da fonti di calore o di emissione di sostanze dannose o materiali pericolosi;
- devono avere dei corrimano con catene mobili oppure porte a chiusura automatica nella parte del parapetto che confina con le scale di accesso;
- devono essere dotate di prese, spine e apparecchiature elettriche e punti luce, impermeabili se esposte agli agenti atmosferici;
dimensioni
- devono essere dotate di parapetti con corrimano di circa 0,5 m e 1 m di altezza e fermapiedi verticali di circa 0,15 ÷ 0,20 m. Tali parapetti non devono distare più di 50 cm dal tronchetto di prelievo;
- devono avere un’altezza minima libera, sopra la piattaforma di lavoro, di 210 cm (o 190 cm se la piattaforma è usata occasionalmente o se la riduzione di altezza riguarda solo una minima parte);
- devono poter sopportare un carico concentrato di almeno 400 kg;
parametri da controllare
- per camini dove non è richiesto il controllo dell’isocinetismo (vedi appendice), la superficie della piattaforma deve avere un’area minima di 2m2 con una lunghezza di fronte al/i tronchetto/i di prelievo non inferiore a 1,5 m;
- per camini dove è richiesto il controllo dell’isocinetismo (vedi appendice), la superficie della piattaforma dovrà avere un’area non inferiore a 3m2 con una lunghezza di fronte al/i tronchetto/i di prelievo non inferiore a 2m;
- per camini dove sono da ricercare micro inquinanti la superficie della piattaforma deve avere un’area non inferiore a 5 m2con una lunghezza di fronte al/i tronchetto/i di prelievo non inferiore a 2m;
- per piattaforme circolari o semicircolari che corrono lungo la circonferenza del condotto la larghezza minima deve essere di almeno 80 cm.
Tettoia che non consente all’operatore di lavorare in posizione eretta
Piattaforma con area di lavoro inferiore a 2 m2 e lunghezza frontale inferiore a 1,5 m
Piattaforma di lavoro, posta sopra un filtro a maniche, adeguata per area della superificie
Prossimamente:
L’accessibilità ai punti di prelievo
Operare in sicurezza
L’efficacia di captazione e di conduzione
Appendice: metodi manuali per la determinazione di inquinanti in flussi gassosi convogliati
(continua)…