Csil, il Centro studi per l’industria leggera, ha pubblicato i consueti rapporti con le previsioni sul settore mobilierò italiano, che nel 2019 ha registrato una sostanziale stabilità delle vendite sul mercato nazionale ed estero. Stabili sia i prezzi delle materie prime, sia le vendite delle vernici
Il quadro congiunturale
Il quadro congiunturale non ha aiutato le aziende del settore, con un modesto aumento del PIL previsto (0,2%), in diminuzione rispetto al 2018 (+0,8%). Anche la fiducia delle imprese manifatturiere è in continuo calo, provocando una riduzione degli investimenti in macchinari: secondo i dati Acimall per il primo semestre del 2019, la flessione degli ordinativi sul mercato italiano è stata intorno al 25%, provocata sia dalla debolezza del mercato, sia dall’esaurirsi dell’effetto propulsivo degli incentivi.
Il mercato italiano ha tenuto grazie a una domanda positiva, anche se in rallentamento, dovuta anche al bonus mobili, ma l’incertezza legata alle prospettive future continua a limitare gli acquisti di mobili e anche le intenzioni future di acquisto.
Nel 2019 è rallentata la spesa delle famiglie, che comunque si mantiene positiva (+0,6%). Aumenta però anche la propensione al risparmio, per cui nel 2020 la crescita dei consumi si stabilizzerà intorno allo 0,6%, sostenuta dai miglioramenti del mercato del lavoro.
Anche gli investimenti in macchinari restano positivi, ma in diminuzione: nel 2019 si è fermata al 2,2% e nel 2020 non supererà l’1,7.
Il settore del mobile
Per il settore del mobile si prevede una ripresa della crescita su tassi vicini all’1% solo dal 2021.
I consumi interni saranno sostenuti dagli investimenti in edilizia residenziale, ma il minor reddito disponibile frenerà gli acquisti, nonostante la conferma del bonus mobili anche per il 2020, con le stesse modalità.
Si stima quindi per il 2020 un mercato interno ancora sostanzialmente stabile, con importazioni poco significative.
La situazione in Europa
Sui mercati esteri le imprese italiane nel 2019 hanno rallentato la crescita. Le vendite sui mercati dell’Unione Europea sono state migliori rispetto a quelle sui mercati Extra-UE, grazie soprattutto ai buoni risultati sul mercato francese e svizzero.
Nel 2020, le esportazioni riprenderanno grazie alla domanda più vivace, anche se il previsto apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro non favorirà la domanda dei Paesi extra UE, che comunque è prevista in crescita di oltre il 2%, grazie all’andamento dei mercati nordamericani ed asiatici e a una probabile ripresa, seppur altalenante del Medio Oriente. Ci si attende che le imprese italiane riescano ad intercettare buona parte di questa domanda grazie a una tenuta della competitività di prezzo.
In sintesi, nel 2020 ci si attende una crescita delle esportazioni pari all’1%.
La situazione nel mondo
La crescita mondiale (3% nel 2019, la più debole dal 2009) sarà influenzata dai conflitti tariffari e dalle turbolenze geopolitiche, che si riflettono negativamente sul commercio internazionale e aumentano il livello di incertezza degli operatori, ma si prevede che dovrebbe aumentare moderatamente del 3,4% nel 2020 e del 3,6% nel 2021.
Il settore dell’arredamento è particolarmente sensibile al quadro congiunturale globale, perché i mobili sono commercializzati a livello internazionale (viene importato il 32% in valore del consumo mondiale di mobili) e le misure commerciali imposte dagli USA (con le conseguenti ritorsioni), continuano a cambiare lo scenario, provocando maggiori incertezze politiche ed effetti negativi sul clima economico.
Negli ultimi 10 anni il commercio internazionale di mobili è cresciuto più rapidamente della produzione di mobili (circa l’1% del commercio internazionale di manufatti, cioè 150 miliardi di dollari nel 2018 e nel 2019).
I principali paesi importatori di mobili sono Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito, mentre gli esportatori principali sono Cina, Germania, Polonia, Italia e Vietnam, il quale è stato il paese esportatore che ha registrato i tassi di crescita più alti nel 2019.
Nel 2020 Csil prevede un aumento dei consumi mondiali di mobili pari a circa il 2,4% e la regione con la più rapida crescita continuerà ad essere l’Asia, mentre tutte le altre regioni cresceranno tra l’1 e il 2%, con l’Europa che sarà l’area a crescita più lenta.
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