Residui di vernici

L’articolo sullo smaltimento dei fusti che hanno contenuto vernici e solventi, pubblicato sul numero 21, ha suscitato molte lettere e richieste di chiarimento, in particolare sulla possibilità di lavare le latte sporche…

A CURA DELLA REDAZIONE

COME LAVO LA LATTA?

Nel numero 21 di “Metal Cleaning & Finishing” abbiamo cercato di chiarire il quadro legislativo della materia. In sintesi abbiamo spiegato che la classificazione delle latte sporche come rifiuti pericolosi deriva dalle disposizioni legislative relative alla classificazione sull’imballaggio e l’etichettatura delle sostanze pericolose: è sufficiente che sui contenitori ci sia uno dei simboli di pericolosità che contraddistinguono tutte le sostanze contenute nelle vernici e nei diluenti e il rifiuto diventa pericoloso. Con la precedente legislazione invece la pericolosità del rifiuto (cioè la sua classificazione come sostanza “tossico-nociva”) era legata alla qualità e alla quantità di prodotto chimico presente nella latta (o nelle morchie). Alcuni lettori ci hanno chiesto se, per evitare la classificazione dei fusti vuoti come rifiuti pericolosi, sia sufficiente effettuare un lavaggio accurato degli stessi.
Al di là della norma di legge, che comunque prevede una classificazione indipendente dalle concentrazioni, sia pur piccolissime, di residui nel contenitore, il lavaggio delle latte pone una serie di problemi di non facile soluzione:
con che grado di accuratezza vanno lavati i fusti sporchi, visto che, non essendo stato fissato un valore minimo di concentrazione di residuo, la presenza di una sia pur minima contaminazione potrebbe far scattare la classificazione di rifiuto pericoloso (dato che sappiamo che un lavaggio con contaminazione “zero” non esiste)?
che quantità di liquidi di lavaggio si crea per ottenere lo scopo (liquidi che ovviamente dovranno essere smaltiti come rifiuti pericolosi)?
quali sono le attrezzature di lavaggio che garantiscono operazioni che evitano dispersioni nell’ambiente di lavoro e in quello esterno (inquinamento atmosferico, inquinamento del terreno e della falda acquifera)?
In questo senso è bene sottolineare che sono già diversi i casi di aziende denunciate a seguito di controllo sullo smaltimento dei fusti, in quanto avevano dichiarato di averli lavati, senza però poter dimostrare di essere dotati di attrezzature adeguate e senza avere documentazioni sull’affidamento dei residui di lavaggio ad aziende autorizzate.