Recensiamo un interessante studio sull’esposizione alla formaldeide nelle rivendite di mobili
A CURA DELLA REDAZIONE
Sul “Giornale degli Igienisti Industriali” dell’aprile 2007 è stato pubblicato un interessante studio, eseguito da sei operatori dell’Azienda USL 7 di Siena, riguardante le emissioni indoor di formaldeide e acetaldeide. Il lavoro, presentato al 13° Convegno Nazionale di Igiene Industriale (2628 marzo 2007), riporta i risultati di uno studio teso a valutare la presenza delle due aldeidi in cinque esposizioni/rivendite di mobili presenti nella Val di Chiana Senese.
LE SOSTANZE INDAGATE
La formaldeide è un gas incolore e dall’odore acre e irritante, utilizzato in molte produzioni industriali, tra le quali la preparazione di resine sintetiche, colle e solventi; numerosi materiali da costruzione, per finitura ed arredamento, la contengono (pannelli di legno compositi, truciolari, tessuti sintetici, moquettes, rivestimenti plastici, isolanti, ecc.). Questa sostanza, spesso indicata come la principale causa di una scadente o cattiva qualità dell’aria “indoor”, è stata classificata dallo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) come “cancerogena per l’uomo” (classe 1) e dalla Comunità Europea come “cancerogena di categoria 3” con frase di rischio R40 (Possibilità di effetti cancerogeni – prove insufficienti). L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda, come linea guida per la qualità dell’aria, un valore di 0,1 mg/m3 (media su 30’); in Italia, è stata emanata la Circolare 57/1983 che fissa, per l’ambiente indoor, un limite massimo provvisorio – in via sperimentale – di 1 mg/m3 come valore limite per locali confinati, chiusi per almeno 24 ore; non esistono, tuttavia, a livello nazionale, limiti di esposizione professionale per questa sostanza e, a livello di igiene sui luoghi di lavoro, si fa riferimento ai valori adottati dall’ACGIH americana, che riporta un TLV-C di 0,370 mg/m3 per la formaldeide e di 45 mg/m3 per l’acetaldeide. L’indagine svolta dalla USL 7 di Siena aveva lo scopo di verificare eventuali condizioni di non salubrità dell’aria nelle esposizioni di mobili, con effetti negativi sia per i lavoratori che per i visitatori (soprattutto se bambini o anziani).
LE AZIENDE SOTTOPOSTE A MONITORAGGIO
Sono state sottoposte ad indagine cinque aziende che esponevano mobili. La ditta 1 commercializza esclusivamente mobili in legno massello di propria produzione; le ditte 2,3,4 commercializzano mobili di varia natura, sia in legno massello che in truciolare, impiallacciati e non; la ditta 5 commercializza quasi totalmente mobili in legno massello e arredamento etnico in vimini e canna di bambù. Tutte le aziende sviluppano l’esposizione su almeno due piani, in locali parzialmente aerati e finestrati (quelli principali) o privi di finestre.
I CAMPIONAMENTI
I rilievi di concentrazione sono stati eseguiti utilizzando campionatori passivi Radiello (che adsorbono selettivamente per diffusione su carbone attivo le sostanze presenti in ambiente), dislocati in postazioni fisse in tutti i locali con presenza di mobili. Ogni campionatore è stato mantenuto nella propria postazione per 9 ore (durata media di una giornata lavorativa tipo).
I campionamenti sono stati eseguiti in tre differenti periodi dell’anno (primavera, estate, inverno) al fine di verificare eventuali variazioni di concentrazione dovute alle differenti condizioni climatiche (temperatura ed umidità) dei locali.
Figura 1
I RISULTATI DELLE ANALISI
Il primo dato importante che scaturisce dall’analisi dei campionamenti effettuati, è che il livello di esposizione alle due aldeidi risulta intrinsecamente legato alle caratteristiche costruttive dei mobili, in termini di materiali impiegati: le concentrazioni più basse sono state infatti riscontrate nelle ditte 1 e 5, in cui sono esposti essenzialmente mobili in legno massello. Le differenze con le altre aziende sono assai significative: la concentrazione media rilevata nelle ditte 2,3,4 è circa tre volte superiore rispetto alle altre due, come si può osservare in Tabella 1. Il secondo dato interessante è che le condizioni microclimatiche dei locali in cui sono esposti i mobili, influenzano in modo significativo il rilascio in ambiente delle due sostanze: le concentrazioni maggiori sono state rilevate durante il periodo estivo, quando la temperatura ambiente è più elevata; viceversa, l’umidità sembra avere un effetto negativo sulla concentrazione di formaldeide aerodispersa, nel senso che un incremento della prima sembra inibire il rilascio della seconda dai mobili.
CONCLUSIONI
Lasciamo alle testuali parole dello studio la valutazione sintetica dei risultati delle indagini.
Sebbene i valori di concentrazione riscontrati non superino mai i valori limite di riferimento, “…i valori massimi osservati si mostrano prossimi al valore limite ACGIH di 0,370 mg/m3, mettendo in evidenza una situazione di criticità, soprattutto nel periodo estivo…ed è intuibile che un maggior quantitativo di mobili in truciolare o costituiti da pannelli in MDF, esposti in mostra, potrebbe indurre un superamento del valore limite. La situazione si mostra ancora più critica per i visitatori che, pur frequentando l’ambiente per periodi di tempo anche inferiori a un’ora, sono esposti a concentrazioni di non trascurabile entità….La situazione osservata dimostra l’urgente necessità di un intervento atto a modificare le caratteristiche dei materiali impiegati per la produzione di mobili, in quanto la cessione di formaldeide continua anche presso gli uffici e le civili abitazioni, creando una esposizione generalizzata di tutta la popolazione. Nella fase intermedia, in attesa di interventi radicali che eliminino i collanti a base di formaldeide, è necessario che le rivendite di mobili siano attrezzate con impianti di aspirazione e di ventilazione ambientale, per ridurre l’esposizione dei lavoratori e dei visitatori. Per quanto riguarda l’esposizione in ambiente domestico o lavorativo, se per questioni economiche si acquistano arredi realizzati con pannelli truciolari, è necessario almeno esigere la certificazione E1 (bassa emissione di formaldeide)”.
Tabella 1 – Concentrazioni medie, minime e massime rilevate | ||
Azienda | Concentrazione media | Concentrazione min-max |
1 | 27,93 | 15,95 – 45,77 |
2 | 74,43 | 18,89 – 143,27 |
3 | 80,59 | 18,67 – 269,05 |
4 | 86,60 | 12,41 – 332,57 |
5 | 32,42 | 28,81 – 35,27 |
Figura 2
Figura 3