Vignetta verniciatore harem

PREMIO “ECOEFFICIENZA”

VUOI UN OROLOGIO? NO, GRAZIE. NE HO GIA’ 10!
allora forse vuoi una radiosveglia? NOOO!!! mi piace dormire!
non mi dire che vuoi una lavatrice! noooo!!!!! mia ZIA ha una tintoria!
OK! HO capito, vuoi FARE un BEL viaggio…! ECCO, SI, MA DEVO PROPRIO ANDARCI CON MIA MOGLIE???

Il premio é riservato a tutti gli abbonati che hanno versato la quota per l’anno 2000

“La terra non ci é stata data in eredità dai nostri padri, ma ci é stata data in prestito per i nostri figli”
Verniciatori “verdi” crescono

 

Oltre un centinaio di aziende hanno partecipato al “Premio Verniciatore ecoefficiente”, promosso dalla nostra rivista, a conferma dell’esistenza di un numero sempre più ampio di imprenditori sensibili ai problemi ambientali

PIERLUIGI OFFREDI

 

LA VERNICIATURA: UNA RISORSA PER L’AMBIENTE

Troppo spesso si dimentica, o non ci si accorge, che la verniciatura, oltre ad essere un’operazione oggettivamente inquinante, è però anche un processo che consente di proteggere l’ambiente, grazie a una difesa robusta e prolungata nel tempo, alla quale è difficile trovare paragoni. La vernice protegge dal degrado i supporti legnosi e, se non esistesse, per sostituire i supporti rovinati dall’aggressione chimica e biologica dell’atmosfera dei paesi industriali occorrerebbe abbattere alberi, far funzionare segherie, moltiplicando cicli produttivi energivori, con un degrado dell’ambiente ed un’emissione di sostanze dannose che nessuno ha mai calcolato, in quanto così grande da esserne impossibile una valutazione convincente. Degrado che le vernici in gran parte ci risparmiano. Tutti coloro che studiano, producono, vendono e utilizzano vernici, devono quindi avere coscienza di operare non per lo sviluppo di sostanze dannose per i propri simili, ma a tecnologie utili e benefiche per l’intera società. E’ però necessario stimolare un forte orientamento verso lo sviluppo sostenibile, che sostenga la ricerca e l’applicazione di tecnologie a basso impatto ambientale, senza dimenticare che le tecnologie devono funzionare, onde evitare operazioni velleitarie o puramente commerciali, che poi in realtà non trovano applicazioni concrete e diffuse. A questo proposito si sente molto la mancanza di organismi pubblici e/o privati che siano in grado di svolgere un ruolo di analisi e controllo dell’applicazione delle tecnologie “pulite”, specie in un momento in cui si moltiplicano i tentativi degli “ecofurbi”, che cercano di favorire prodotti “alternativi” che in realtà possono essere peggiori di quelli che vorrebbero sostituire (per le materie prime ed i processi di produzione, di immagazzinamento, di trasporto, di lavorazione e di utilizzo per il consumatore), vanificando così il lavoro delle aziende realmente sensibili alla compatibilità ambientale delle lavorazioni.

IL PREMIO

La nostra rivista, per sottolineare l’importanza dell’obiettivo “ecoefficienza” nel settore della verniciatura, ha promosso un premio destinato a segnalare le aziende virtuose dal punto di vista ambientale. E’ stata premiata per l’utilizzo di prodotti, apparecchiature o impianti, l’azienda abbonata alla rivista “Professione Verniciatore” che vernicia per conto terzi e/o per conto proprio con prodotti e sistemi che sono risultati più significativi dal punto di vista della riduzione dell’impatto ambientale. Sono stati ammessi al Premio, cicli e sistemi di verniciatura utilizzati da imprese abbonate alla nostra rivista nell’anno 2000, introdotti dopo il 1997.  Il premio è stato assegnato in base alla valutazione del grado di riduzione dell’impatto ambientale complessivo determinato dal sistema proposto, proporzionalmente alle dimensioni dell’azienda. E’ stato valutato particolarmente ogni sforzo fatto dalle imprese partecipanti per migliorare l’informazione relativa alle proprie prestazioni ambientali e quindi in direzione dell’oggettività, chiarezza e comunicabilità dei dati forniti. E’ stato infine particolarmente apprezzato il carattere non episodico di tale sforzo e il riferimento a una strategia di compatibilità ambientale nel modo di operare dell’impresa partecipante. All’impresa vincitrice è stato assegnato l’importo corrispondente al viaggio+soggiorno di una settimana per due persone sul Mar Rosso.

I FINALISTI

Dopo una lunga e difficile selezione della documentazione inviata in redazione dai 103 concorrenti, abbiamo selezionato quattro aziende che, per motivi diversi, sono state ritenute più meritevoli:

  • Modolo Luigi di Ormelle, verniciatore conto terzi
  • Mobileur, produttore di tavoli e antine di Oderzo
  • Falegnameria Noris di Albino
  • 2A Verniciatura di Rolo, specializzato nella verniciatura di scale.

Queste aziende costituiscono anche un campione rappresentativo dei quasi 2000 abbonati di “Professione Verniciatore”, sia per la tipologia produttiva, che va dall’artigiano all’industria mobiliera, passando ovviamente attraverso i verniciatori conto terzi, sia per i cicli applicativi, che comprendono i prodotti vernicianti all’acqua e quelli a solventi contraddistinti da un alto residuo secco. Il vincitore, Luigi Modolo, di cui parleremo dettagliatamente nel prossimo numero, è stato premiato non tanto per l’applicazione di un ciclo di verniciatura a basso impatto ambientale (anche le altre aziende finaliste hanno dimostrato le loro capacità in questo senso), ma soprattutto per la tenace ricerca di un sistema innovativo che, pur essendo fondato su una tecnologia già esistente, èstato sviluppato completamente al’interno dell’azienda e reso applicabile dopo l’impiego di cospicue risorse umane e finanziarie, con risultati tali da portare al brevetto del sistema. Senza passare a prodotti all’acqua l’azienda è riuscita a ridurre le sue emissioni in modo sostanziale. Le altre aziende finaliste (di Mobileur abbiamo già parlato in due numeri di “Professione Verniciatore, mentre le altre verranno presentate successivamente) meritano comunque la citazione per i seguenti motivi. Lo sforzo fatto da Mobileur è ormai noto agli operatori del settore. Pioniere della certificazione ambientale ISO 14000, Francesco Montagner, titolare dell’azienda trevigiana, da tempo ha sviluppato una strategia che punta al continuo miglioramento degli standard ambientali e i risultati raggiunti sono certificati annualmente nel documento previsto dalle norme di ecocertificazione, alle quali l’azienda si sottopone volontariamente dal 1998. Chi volesse verificare i numeri delle prestazioni ambientali di Mobileur, che ha puntato sull’impiego di vernici a solvente caratterizzate da alto residuo secco, potrà trovarli nel nostro portale dellaverniciatura www.woodfinishing.it, cliccando il bottone “Tecnologie a basso impatto ambientale”. Il caso della Verniciatura 2 A è invece interessante in quanto si tratta di un terzista specializzato nella verniciatura di scale in legno, che ha voluto affrontare le difficoltà dell’introduzione di cicli all’acqua in un’attività che per definizione deve essere molto flessibile. Il verniciatore conto terzi deve infatti soddisfare le esigenze di clienti molto diversi tra loro e quindi risulta oggettivamente molto più difficile convincere tutti della validità di una scelta aziendale “ecoefficiente”. Nonostante ciò, come vedremo in uno dei prossimi numeri, quando descriveremo nello specifico l’attività di 2 A, Gaetano Ascari, legale rappresentante dell’azienda emiliana, ha installato un sistema automatico di spruzzatura di vernici all’acqua, che ormai viene utilizzato per quasi tutta la produzione, con risultati ottimali. L’ultima delle aziende finaliste mi è particolarmente cara non solo per motivi campanilistici (essendo bergamasco mantengo stretti contatti con i miei compaesani che verniciano), ma soprattutto per l’attenzione che Emilio Noris e la sua famiglia, impegnata nell’attività di falegnameria, dedica da sempre alle iniziative di “Professione verniciatore”. Attenti alle tematiche della sicurezza e dell’ambiente per cultura e non solo per rispetto delle norme, i titolari dell’azienda di Albino, seguiti dal nostro servizio di consulenza legislativa, hanno moltiplicato gli sforzi per l’introduzione delle vernici all’acqua dapprima per i serramenti esterni e poi per gli interni, dove le vernici a solvente vengono impiegate solo nei casi in cui è impossibile ottenere risultati soddisfacenti. La particolare sensibilità dell’azienda, è confermata dalla scelta di utilizzare solo diluenti prodotti secondo le indicazioni previste dal marchio “Diluente Certo”, maturata dopo aver fatto analizzare dalla nostra rivista i diluenti impiegati in precedenza e avendo riscontrato caratteristiche tecniche e ambientali insufficienti.

CONCLUSIONI

Alla fine di questa stimolante esperienza mi resta solo un piccolo cruccio. Tutte le domande di partecipazione al “Premio Verniciatore Ecoefficiente” sono arrivate da aziende del nord, nonostante quasi il 20% dei nostri abbonati operi nel CentroSud. Complesso d’inferiorità, scarsa attenzione alle problematiche ambientali o poco tempo da dedicare alle strategie di autopromozione? Mi auguro che invece il motivo del disinteressesia dovuto solo al tipo di premio messo in palio: per chi lavora in luoghi ricchi di attrattive turistiche forse un viaggio sul Mar Rosso non è abbastanza attraente?!