Limiti di emissione nella verniciatura

La norma UNI 10996 definisce i criteri e i requisiti per l’ordinazione, la fornitura, il collaudo e la manutenzione degli impianti di depurazione solventi

PREMESSA

Il gruppo di lavoro che ha elaborato la norma sugli Impianti di depurazione solventi, è stato coordinato da Pierluigi Offredi e dal segretario della Commissione Ambiente UNI Stefano Sibilio, con l’apporto di numerose aziende.
Costruttori di impianti di depurazione solventi: Actea, Air Protech, Babckoc Wanson, Boss-Anguill, Cefla, Cema, Clomar, Corain, Dec Impianti, Ecochimica, FZ, HRS Engineering, Mion Ventoltermica, Norit, Siri, Innovaterm, Olpidurr, Sotec, Sveda, Syntal, Ventilazione Toscana.
Enti pubblici: ARPA (Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Bolzano, Firenze, Forlì, Modena, Pisa, Trento, Treviso, Bergamo, Cuneo, Milano, Oggiono, Parabiago, Lecco), Regione Lombardia, Regione Emilia Romagna ENEA, APAT Agenzia per l’ambiente della Provincia di Bolzano, Ufficio Ecologia della Provincia di Treviso Federchimica.
Consulenti in materia di impianti di depurazione solventi: Gianni Scanzi, Giorgio Cozzi e Massimo Torsello.
Utilizzatori di impianti di depurazione solventi: MAM collettori.

INDICE DELLA NORMA

Scopo e campo di applicazione degli impianti di depurazione solventi
Riferimenti normativi
Termini e definizioni
Principi di funzionamento e classificazione
Principi di funzionamento
Classificazione
Dati per l’ordinazione (indicazioni che il committente deve fornire al costruttore)
Dati generali
Dati di progetto
Richieste specifiche relative all’impianto di abbattimento
Aspetti commerciali
Dati per la fornitura (indicazioni che il costruttore deve fornire al committente)
Dati specifici relativi all’impianto
Aspetti commerciali
Garanzie
Criteri di collaudo
Generalità
Collaudo funzionale
Verifica delle prestazioni tecniche dell’impianto
Verifica analitica delle emissioni
Criteri di manutenzione e ripristino Bibliografia
Riferimenti legislativi
Ulteriori riferimenti normativi
Appendice Informazioni aggiuntive sullo stato dell’arte impiantistico

 

IMPIANTI DI DEPURAZIONE SOLVENTI: SINTESI DELLA NORMA UNI 10996-1 (PARTE GENERALE)

I testi delle varie parti presentati qui di seguito riassumono i contenuti della norma. I testi integrali ed ufficiali delle parti approvate, sono disponibili presso la sede dell’UNI e all’indirizzo www.uni.com, nella sezione “Comprare”.
UNI – Commissione Ambiente
GL7 – Impianti di trattamento degli effluenti aeriformi
Relatore: dr. Pierluigi Offredi
Titolo inglese: Treatment plants for volatile organic compounds (VOC) – Criteria and requirements for ordering, supplying, testing and maintenance – General Classificazione ICS: 13.040.40

INTRODUZIONE
La UNI 10996 ha l’obiettivo di fornire un riferimento per gli utilizzatori e i costruttori (o più in generale i fornitori) di impianti per l’abbattimento dei composti organici volatili, che consenta loro di impostare in modo corretto le trattative tecniche e commerciali per l’acquisto e la vendita di tali impianti.
E’ costituita da varie parti che trattano differenti tipologie impiantistiche, classificate sulla base del processo utilizzato; questa prima parte è di carattere generale ed è applicabile a tutte le tipologie descritte nelle parti specifiche salvo diversa indicazione.
La norma è divisa in sette parti.
Parte 1: Generalità
Parte 2: Impianti di combustione termica o catalitica, recuperativi o rigenerativi
Parte 3: Impianti di adsorbimento su carbone attivo
Parte 4: Impianti di biofiltrazione
Parte 5: Impianti di assorbimento
Parte 6: Impianti di condensazione
Parte 7: Impianti di concentrazione abbinati alla combustione

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La parte 1 della UNI 10996 definisce i criteri ed i requisiti per l’ordinazione, la fornitura, il collaudo e la manutenzione degli impianti di abbattimento dei composti organici volatili (VOC – volatile organic compounds) presenti nelle emissioni aeriformi di processi industriali. Deve quindi essere utilizzata unitamente ad una delle successive parti specifiche, a seconda dell’impianto di abbattimento trattato e pertanto si applica esclusivamente alle tipologie impiantistiche descritte nelle altre parti della norma.

TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma si applicano le definizioni seguenti

PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO E CLASSIFICAZIONE
Gli impianti di depurazione solventi oggetto della presente norma operano l’abbattimento dei composti organici volatili (VOC) mediante processi chimici, fisici e/o biologici. Il principio di funzionamento delle varie tipologie impiantistiche è descritto in dettaglio nelle relative parti specifiche.
La classificazione degli impianti di abbattimento dei VOC si basa sul tipo di processo utilizzato, distinguendo tra:
– processi fisici, chimici e chimico-fisici (adsorbimento, assorbimento, combustione, condensazione);
– processi biologici (biofiltrazione).

DATI PER L’ORDINAZIONE (indicazioni che il committente deve fornire al costruttore)
Nella richiesta di preventivo per l’acquisto di un impianti di depurazione solventi, il committente deve fornire al costruttore almeno i seguenti dati:
– dati generali;
– dati di progetto;
– richieste specifiche relative all’impianto di abbattimento;
– aspetti commerciali.

DATI PER LA FORNITURA (indicazioni che il costruttore deve fornire al committente )
Dati specifici relativi all’impianto
Aspetti commerciali
Garanzie

CRITERI DI COLLAUDO
II collaudo degli impianti di depurazione solventi è costituito dalla verifica della rispondenza dell’apparecchiatura allo scopo per il quale è stata progettata e costruita. Esso quindi si deve svolgere secondo passi procedurali e temporali (inizio e durata di svolgimento) specifici, contrattualmente definiti, e secondo le disposizioni di legge vigenti e comunque sempre in presenza delle parti contraenti o di loro  rappresentanti all’uopo delegati (a meno di esplicita rinuncia di esse).
Il collaudo funzionale prevede la verifica delle prestazioni tecniche dell’impianto e la verifica analitica delle emissioni.

CRITERI DI MANUTENZIONE E RIPRISTINO

BIBLIOGRAFIA

RIFERIMENTI LEGISLATIVI
Si riportano le principali disposizioni legislative, in vigore alla data di pubblicazione della norma, che possono risultare utili per l’utilizzatore. L’elenco non è da considerarsi esaustivo e, in ogni caso, i riferimenti legislativi da utilizzare sono quelli in vigore alla data del contratto tra committente e costruttore.

ULTERIORI RIFERIMENTI NORMATIVI
Si riportano alcuni ulteriori riferimenti normativi relativi alle misure alle emissioni.

SINTESI DELLA NORMA UNI 10996-2 (IMPIANTI DI COMBUSTIONE TERMICA O CATALITICA, RECUPERATIVI O RIGENERATIVI)

I testi delle varie parti presentati qui di seguito riassumono i contenuti della norma. I testi integrali ed ufficiali delle parti approvate, sono disponibili presso la sede dell’UNI e all’indirizzo www.uni.com, nella sezione “Comprare”.
UNI – Commissione Ambiente
GL7 – Impianti di trattamento degli effluenti aeriformi
Relatore: dr. Pierluigi Offredi
Titolo inglese: Treatment plants for volatile organic compounds (VOC) – Criteria and requirements for ordering, supplying, testing and maintenance – Thermal, catalytic and regenerative combustion

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente parte della UNI 10996 definisce i criteri ed i requisiti per l’ordinazione, la fornitura, il collaudo e la manutenzione degli impianti di combustione termica o catalitica (recuperativi o rigenerativi) per l’abbattimento dei composti organici volatili (VOC, volatile organic compounds) presenti nelle emissioni aeriformi di processi industriali.
Poiché il processo di ossidazione termica avviene in camera chiusa, la presente parte della UNI 10996 non si applica alle cosiddette torce (o fiaccole), ovvero a quei dispositivi che realizzano la combustione in ambiente non confinato e pertanto in maniera incontrollata ed incontrollabile. La presente parte della UNI 10996 inoltre non si applica agli inceneritori di rifiuti.

TERMINI E DEFINIZIONI
In norma, in aggiunta a quanto già riportato nella UNI 10996-1, sono riportate le definizioni riguardanti i seguenti termini.
Aria di combustione o aria comburente
Autosostentamento (della reazione)
Avvelenamento
Bruciatore
Camera di combustione
Camera di compensazione
Camino
Catalizzatore
Ciclo di inversione
Combustibile ausiliario
Combustione
Combustore (inceneritore)
Inquinante da combustione
Microinquinante
Prefiltro
Preriscaldatore (o scambiatore di calore primario)
Recuperatore di calore (o scambiatore di calore secondario)
Refrattario
Rendimento termico
Riempimento
Rigenerativo
Sporcamento
Temperatura di combustione [°c]
Temperatura massima di progetto [°c]
Tempo di permanenza [s]
Tenore di ossigeno [%(v/v)]
Turbolenza.

PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO E CLASSIFICAZIONE
La classificazione degli impianti di combustione per l’abbattimento dei VOC si basa sul tipo di processo utilizzato, distinguendo tra:
– impianti di combustione termica diretti o recuperativi (senza riempimento), rigenerativi (con riempimento);
– impianti di combustione catalitica diretti o recuperativi (senza riempimento), rigenerativi (con riempimento).

DATI PER L’ORDINAZIONE (indicazioni che il committente deve fornire al costruttore)
Nella richiesta di preventivo per l’acquisto di un impianto di combustione, il committente deve fornire al costruttore almeno i seguenti dati:
– dati generali;
– dati di progetto;
– richieste specifiche relative all’impianto di abbattimento;
– aspetti commerciali.

DATI PER LA FORNITURA (indicazioni che il costruttore deve fornire al committente )
Nel contratto di fornitura per l’acquisto di un impianto di combustione, il costruttore deve fornire al committente alcuni dati specifici tecnici e commerciali e garanzie sulle componenti dell’impianto.

CRITERI DI COLLAUDO
II collaudo degli impianti di depurazione solventi è costituito dalla verifica della rispondenza dell’apparecchiatura allo scopo per il quale è stata progettata e costruita. Esso quindi si deve svolgere secondo passi procedurali e temporali (inizio e durata di svolgimento) specifici, contrattualmente definiti, e secondo le disposizioni di legge vigenti e comunque sempre in presenza delle parti contraenti o di loro  rappresentanti all’uopo delegati (a meno di esplicita rinuncia di esse).
Il collaudo funzionale prevede la verifica delle prestazioni tecniche dell’impianto e la verifica analitica delle emissioni.

CRITERI DI MANUTENZIONE E RIPRISTINO

BIBLIOGRAFIA

RIFERIMENTI LEGISLATIVI
Si riportano le principali disposizioni legislative, in vigore alla data di pubblicazione della norma, che possono risultare utili per l’utilizzatore. L’elenco non è da considerarsi esaustivo e, in ogni caso, i riferimenti legislativi da utilizzare sono quelli in vigore alla data del contratto tra committente e costruttore.

ULTERIORI RIFERIMENTI NORMATIVI
Si riportano alcuni ulteriori riferimenti normativi relativi alle misure alle emissioni.

APPENDICE A (informativa) – INFORMAZIONI AGGIUNTIVE SUGLI IMPIANTI DI COMBUSTIONE TERMICA O CATALITICA (RECUPERATIVI O RIGENERATIVI) PER L’ABBATTIMENTO DEI VOC
La scopo dell’appendice è di fornire alcune utili informazioni aggiuntive relative al processo di combustione ed alla valutazione dell’efficienza di abbattimento, alla descrizione delle possibili tipologie impiantistiche ed ai principali parametri che regolano il processo (in taluni casi sono fornite anche indicazioni sui valori più comunemente riscontrati per tali parametri) e in particolare:
– valutazione dell’efficienza di abbattimento del processo di combustione dei VOC;
– descrizione sintetica del processo di combustione dei VOC;
– descrizione delle differenti tipologie impiantistiche possibili (combustore termico recuperativo, combustore termico rigenerativo, combustore catalitico recuperativo e combustore catalitico rigenerativo);
– parametri di processo tipici per la combustione (la progettazione dei sistemi di combustione è generalmente eseguita sulla base di considerazioni teoriche supportate da un ampio bagaglio di conoscenze empiriche, per cui è necessario riportare alcune considerazioni relative ai principali parametri che influenzano la combustione termica e la combustione catalitica);
– ulteriori indicazioni relative al rispetto dei limiti di emissione in atmosfera ed ai costi di gestione degli impianti;
– ulteriori valutazioni sui dispositivi per il particolato.

SINTESI DELLA NORMA UNI 10996-3 (IMPIANTI DI ADSORBIMENTO SU CARBONE ATTIVO)

UNI – Commissione Ambiente
GL7 – Impianti di trattamento degli effluenti aeriformi
Relatore: dr. Pierluigi Offredi
Titolo inglese: Treatment plants for volatile organic compounds (VOC) – Criteria and requirements for ordering, supplying, testing and maintenance – Adsorption on activated coals

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente parte della UNI 10996 definisce i criteri ed i requisiti per l’ordinazione, la fornitura, il collaudo e la manutenzione degli impianti di adsorbimento su carbone attivo per l’abbattimento dei composti organici volatili (VOC, volatile organic compounds) presenti nelle emissioni aeriformi di processi industriali.

TERMINI E DEFINIZIONI
In norma, in aggiunta a quanto già riportato nella UNI 10996-1, sono riportate le definizioni riguardanti i seguenti termini.
Acque di contatto
Adsorbato
Adsorbente
Adsorbimento
altezza del letto [m]
attivazione (processo di)
Capacita’ di adsorbimento [% (m/m)]
Capacita’ operativa [% (m/m)]
Carbone attivo
Ceneri (contenuto di) [% (m/m)]
corpo adsorbitore
Densita’ apparente [kg/m3]
Desorbimento
Deumidificatore
Durezza
Efficienza di adsorbimento [%]
Isoterma di adsorbimento
Letto di carboni
Limiti di operativita’
Saturazione
Siti attivi
Sostanze altobollenti
Sostanze avvelenanti
Superficie specifica [m2/g]
Tempo di contatto [s]
Velocita’ di attraversamento [m/s]
Volume apparente [m3]
Zona di trasferimento di massa (mtz)

PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO E CLASSIFICAZIONE
La classificazione degli impianti di adsorbimento su carbone attivo si basa sul tipo di trattamento che quest’ultimo subisce una volta esausto. Si distinguono in:
– impianti senza rigenerazione annessa (con carbone a perdere o con riattivazione esterna dei carboni;
– impianti con rigenerazione annessa;
– impianti con rigenerazione in corrente di vapore diretto;
– impianti con rigenerazione con gas inerte o aria calda;
– impianti con rigenerazione per differenza di pressione.

DATI PER L’ORDINAZIONE (indicazioni che il committente deve fornire al costruttore)
Nella richiesta di preventivo per l’acquisto di un impianto di adsorbimento, il committente deve fornire al costruttore almeno i seguenti dati:
– dati generali;
– dati di progetto;
– richieste specifiche relative all’impianto di abbattimento;
– aspetti commerciali.

DATI PER LA FORNITURA (indicazioni che il costruttore deve fornire al committente )
Nel contratto di fornitura per l’acquisto di un impianto di adsorbimento, il costruttore deve fornire al committente alcuni dati specifici tecnici e commerciali e garanzie sulle componenti dell’impianto

CRITERI DI COLLAUDO
II collaudo degli impianti di depurazione solventi è costituito dalla verifica della rispondenza dell’apparecchiatura allo scopo per il quale è stata progettata e costruita. Esso quindi si deve svolgere secondo passi procedurali e temporali (inizio e durata di svolgimento) specifici, contrattualmente definiti, e secondo le disposizioni di legge vigenti e comunque sempre in presenza delle parti contraenti o di loro  rappresentanti all’uopo delegati (a meno di esplicita rinuncia di esse).
Il collaudo funzionale prevede la verifica delle prestazioni tecniche dell’impianto e la verifica analitica delle emissioni.

CRITERI DI MANUTENZIONE E RIPRISTINO

BIBLIOGRAFIA

RIFERIMENTI LEGISLATIVI
Si riportano le principali disposizioni legislative, in vigore alla data di pubblicazione della norma, che possono risultare utili per l’utilizzatore. L’elenco non è da considerarsi esaustivo e, in ogni caso, i riferimenti legislativi da utilizzare sono quelli in vigore alla data del contratto tra committente e costruttore.

ULTERIORI RIFERIMENTI NORMATIVI
Si riportano alcuni ulteriori riferimenti normativi relativi alle misure alle emissioni.

APPENDICE A (informativa) INFORMAZIONI AGGIUNTIVE SUGLI IMPIANTI DI ADSORBIMENTO SU CARBONE ATTIVO PER L’ABBATTIMENTO DEI VOC
La presente appendice intende fornire alcune utili informazioni aggiuntive relative al processo di adsorbimento su carbone attivo ed alla valutazione dell’efficienza di abbattimento, alla descrizione delle possibili tipologie impiantistiche ed ai principali parametri che regolano il processo. In taluni casi sono fornite anche indicazioni sui valori più comunemente riscontrati per tali parametri.
Caratteristiche dei carboni attivi
Descrizione sintetica del processo di adsorbimento e relativi parametri tipici (valutazione dell’efficienza di abbattimento e della capacità operativa; parametri di processo tipici per l’adsorbimento).
Descrizione delle differenti tipologie impiantistiche possibili (impianti di adsorbimento senza rigenerazione annessa; impianti di adsorbimento con rigenerazione annessa; rotoconcentrazione).

SINTESI DELLA NORMA UNI 10996-4 (IMPIANTI DI BIOFILTRAZIONE)

UNI – Commissione Ambiente
GL7 – Impianti di trattamento degli effluenti aeriformi
Relatore: dr. Pierluigi Offredi
Titolo inglese: Treatment plants for volatile organic compounds (VOC) – Criteria and requirements for ordering, supplying, testing and maintenance – Treatment plants by biofiltration

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente parte della UNI 10996 definisce i criteri ed i requisiti per l’ordinazione, la fornitura, il collaudo e la manutenzione degli impianti di biofiltrazione per l’abbattimento dei composti organici volatili (VOC, volatile organic compounds) presenti nelle emissioni aeriformi di processi industriali.

TERMINI E DEFINIZIONI
In norma, in aggiunta a quanto già riportato nella UNI 10996-1, sono riportate le definizioni riguardanti i seguenti termini.
Aerobico
Batterio
Biodegradabile
Corpo filtrante
Materiale di supporto
Nutrimento
Percolato
Popolazione microbica
Portata specifica (o carico superficiale) [m3/(m2*h)]
Tempo di residenza (o tempo di contatto) [s]
Velocità di attraversamento [m/s]

PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO E CLASSIFICAZIONE
Ai fini della presente parte della UNI 10996 non si definisce alcuna classificazione degli impianti di biofiltrazione.

DATI PER L’ORDINAZIONE
Nella richiesta di preventivo per l’acquisto di un impianto di biofiltrazione, il committente deve fornire al costruttore almeno i seguenti dati:
– dati generali;
– dati di progetto;
– richieste specifiche relative all’impianto di abbattimento;
– aspetti commerciali.

DATI PER LA FORNITURA (indicazioni che il costruttore deve fornire al committente )
Nel contratto di fornitura per l’acquisto di un impianto di biofiltrazione, il costruttore deve fornire al committente alcuni dati specifici tecnici e commerciali e garanzie sulle componenti dell’impianto.

CRITERI DI COLLAUDO
II collaudo degli impianti di depurazione solventi è costituito dalla verifica della rispondenza dell’apparecchiatura allo scopo per il quale è stata progettata e costruita. Esso quindi si deve svolgere secondo passi procedurali e temporali (inizio e durata di svolgimento) specifici, contrattualmente definiti, e secondo le disposizioni di legge vigenti e comunque sempre in presenza delle parti contraenti o di loro  rappresentanti all’uopo delegati (a meno di esplicita rinuncia di esse).
Il collaudo funzionale prevede la verifica delle prestazioni tecniche dell’impianto e la verifica analitica delle emissioni.

CRITERI DI MANUTENZIONE E RIPRISTINO

BIBLIOGRAFIA

RIFERIMENTI LEGISLATIVI
Si riportano le principali disposizioni legislative, in vigore alla data di pubblicazione della norma, che possono risultare utili per l’utilizzatore. L’elenco non è da considerarsi esaustivo e, in ogni caso, i riferimenti legislativi da utilizzare sono quelli in vigore alla data del contratto tra committente e costruttore.

ULTERIORI RIFERIMENTI NORMATIVI
Si riportano alcuni ulteriori riferimenti normativi relativi alle misure alle emissioni.

APPENDICE A (informativa) INFORMAZIONI AGGIUNTIVE SUGLI IMPIANTI DI BIOFILTRAZIONE PER L’ABBATTIMENTO DEI VOC
La presente appendice intende fornire alcune utili informazioni aggiuntive relative al processo di biofiltrazione, alla descrizione delle possibili tipologie impiantistiche ed ai principali parametri che regolano il processo. In taluni casi sono fornite anche indicazioni sui valori più comunemente riscontrati per tali parametri.
Descrizione sintetica del processo di biofiltrazione
Descrizione di un tipico impianto di biofiltrazione
Parametri di processo tipici per la biofiltrazione

SINTESI DELLA NORMA UNI 10996-5 (IMPIANTI DI ASSORBIMENTO)

UNI – Commissione Ambiente
GL7 – Impianti di trattamento degli effluenti aeriformi
Relatore: dr. Pierluigi Offredi
Titolo inglese: Treatment plants for volatile organic compounds (VOC) – Criteria and requirements for ordering, supplying, testing and maintenance – Treatment plants by absorption

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente parte della UNI 10996 definisce i criteri ed i requisiti per l’ordinazione, la fornitura, il collaudo e la manutenzione degli impianti di assorbimento per l’abbattimento dei composti organici volatili (VOC, volatile organic compounds) presenti nelle emissioni aeriformi di processi industriali.

TERMINI E DEFINIZIONI
In norma, in aggiunta a quanto già riportato nella UNI 10996-1, sono riportate le definizioni riguardanti i seguenti termini.
Abbattitore ad umido (scrubber)
Assorbimento
Controcorrente
Corpo assorbitore
Flusso incrociato (cross-flow)
Equicorrente
Letto flottante [m3]
Liquido di lavaggio
Piatto
Pompa di ricircolo
Portata specifica del liquido [kg/(h*m2)]
Portata specifica del gas [nm3/(h* m2)]
Punto di ingolfamento (flooding point)
Rapporto liquido/gas [kg/(nm3)
Riempimento
Separatore di nebbie (demister)
Solubilita’ [%(m/m)]
Tempo di contatto [s]

PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO E CLASSIFICAZIONE
La classificazione degli impianti ad assorbimento per l’abbattimento dei VOC si basa sulla tecnica utilizzata per ottimizzare l’area di contatto gas-liquido, distinguendo tra:
– scrubber a torri (o «colonne di lavaggio»);
– scrubber a corpi di riempimento;
– scrubber a piatti;
– scrubber a letto flottante;
– scrubber Venturi (o «coni Venturi»).

DATI PER L’ORDINAZIONE
Nella richiesta di preventivo per l’acquisto di un impianto di assorbimento, il committente deve fornire al costruttore almeno i seguenti dati:
– dati generali;
– dati di progetto;
– richieste specifiche relative all’impianto di abbattimento;
– aspetti commerciali.

DATI PER LA FORNITURA (indicazioni che il costruttore deve fornire al committente )
Nel contratto di fornitura per l’acquisto di un impianto di assorbimento, il costruttore deve fornire al committente alcuni dati specifici tecnici e commerciali e garanzie sulle componenti dell’impianto.

CRITERI DI COLLAUDO
II collaudo degli impianti di depurazione solventi è costituito dalla verifica della rispondenza dell’apparecchiatura allo scopo per il quale è stata progettata e costruita. Esso quindi si deve svolgere secondo passi procedurali e temporali (inizio e durata di svolgimento) specifici, contrattualmente definiti, e secondo le disposizioni di legge vigenti e comunque sempre in presenza delle parti contraenti o di loro  rappresentanti all’uopo delegati (a meno di esplicita rinuncia di esse).
Il collaudo funzionale prevede la verifica delle prestazioni tecniche dell’impianto e la verifica analitica delle emissioni.

CRITERI DI MANUTENZIONE E RIPRISTINO

BIBLIOGRAFIA

RIFERIMENTI LEGISLATIVI
Si riportano le principali disposizioni legislative, in vigore alla data di pubblicazione della norma, che possono risultare utili per l’utilizzatore. L’elenco non è da considerarsi esaustivo e, in ogni caso, i riferimenti legislativi da utilizzare sono quelli in vigore alla data del contratto tra committente e costruttore.

ULTERIORI RIFERIMENTI NORMATIVI
Si riportano alcuni ulteriori riferimenti normativi relativi alle misure alle emissioni.

SINTESI DELLA NORMA UNI 10996-6 (IMPIANTI DI CONDENSAZIONE)

UNI – Commissione Ambiente
GL7 – Impianti di trattamento degli effluenti aeriformi
Relatore: dr. Pierluigi Offredi
Titolo inglese: Treatment plants for volatile organic compounds (VOC) – Criteria and requirements for ordering, supplying, testing and maintenance – Treatment plants by condensation

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente parte della UNI 10996 definisce i criteri ed i requisiti per l’ordinazione, la fornitura, il collaudo e la manutenzione degli impianti di condensazione per l’abbattimento dei composti organici volatili (VOC, volatile organic compounds) presenti nelle emissioni aeriformi di processi industriali.

TERMINI E DEFINIZIONI
Concentrazione di saturazione [g/m3]
Condensazione
Fluido frigorigeno
Evaporatore frigo
Condensatore frigo
Curva di saturazione
Ccompressore frigo
Temperatura di condensazione [°c].

PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO E CLASSIFICAZIONE
La classificazione degli impianti di condensazione per l’abbattimento dei VOC si basa sul tipo di processo e di fluido utilizzato per il raffreddamento dell’effluente aeriforme, distinguendo tra:
– condensazione per abbassamento di temperatura (raffreddamento);
– condensazione ad acqua;
– condensazione frigorifera;
– condensazione criogenica;
– condensazione per compressione.

DATI PER L’ORDINAZIONE
Nella richiesta di preventivo per l’acquisto di un impianto di condensazione, il committente deve fornire al costruttore almeno i seguenti dati:
– dati generali;
– dati di progetto;
– richieste specifiche relative all’impianto di abbattimento;
– aspetti commerciali.

DATI PER LA FORNITURA (indicazioni che il costruttore deve fornire al committente )
Nel contratto di fornitura per l’acquisto di un impianto di condensazione, il costruttore deve fornire al committente alcuni dati specifici tecnici e commerciali e garanzie sulle componenti dell’impianto.

CRITERI DI COLLAUDO
II collaudo degli impianti di depurazione solventi è costituito dalla verifica della rispondenza dell’apparecchiatura allo scopo per il quale è stata progettata e costruita. Esso quindi si deve svolgere secondo passi procedurali e temporali (inizio e durata di svolgimento) specifici, contrattualmente definiti, e secondo le disposizioni di legge vigenti e comunque sempre in presenza delle parti contraenti o di loro  rappresentanti all’uopo delegati (a meno di esplicita rinuncia di esse).
Il collaudo funzionale prevede la verifica delle prestazioni tecniche dell’impianto e la verifica analitica delle emissioni.

CRITERI DI MANUTENZIONE E RIPRISTINO

BIBLIOGRAFIA

RIFERIMENTI LEGISLATIVI
Si riportano le principali disposizioni legislative, in vigore alla data di pubblicazione della norma, che possono risultare utili per l’utilizzatore. L’elenco non è da considerarsi esaustivo e, in ogni caso, i riferimenti legislativi da utilizzare sono quelli in vigore alla data del contratto tra committente e costruttore.

ULTERIORI RIFERIMENTI NORMATIVI
Si riportano alcuni ulteriori riferimenti normativi relativi alle misure alle emissioni.

APPENDICE A (informativa) INFORMAZIONI AGGIUNTIVE SUGLI IMPIANTI DI CONDENSAZIONE PER L’ABBATTIMENTO DEI VOC
Impianti di condensazione ad acqua.
Impianti di condensazione frigorifera
Impianti di condensazione criogenica

APPENDICE B (informativa) ULTERIORI RIFERIMENTI NORMATIVI
UNI EN 1252-1 “Recipienti criogenici – Materiali – Requisiti di tenacità per le temperature minori di -80°C”
UNI EN 1626 “Recipienti criogenici – Valvole per il servizio criogenico”
UNI EN 13275 “Recipienti criogenici – Pompe per il servizio criogenico”
UNI 7328 “Evaporatori frigoriferi a circolazione forzata d’aria. Determinazione della potenza frigorifera mediante metodo calorimetrico”
UNI 8724 “Condensatori di fluidi frigoriferi raffreddati ad acqua”
UNI 8383 “Impianti frigorigeni a compressione. Modalità per l’ordinazione e prove”
UNI 8773 “Prova dei compressori per fluidi frigorigeni”
UNI 12900 “Compressori per fluidi frigorigeni – Condizioni per la determinazione della potenza nominale, tolleranze e presentazione dei dati di prestazione del costruttore”
UNI EN 1117 “Scambiatori di calore – Condensatori di fluidi frigorigeni con liquidi – Procedimenti di prova per la determinazione delle prestazioni”
UNI EN 1118 “Scambiatori di calore – Batterie di raffreddamento di liquidi con fluido frigorigeno – Procedimenti di prova per la determinazione delle prestazioni”
UNI EN 286-1 “Recipienti a pressione semplici, non esposti alla fiamma, destinati a contenere aria o azoto – Recipienti per uso generale”.

SINTESI DELLA NORMA UNI 10996-7 (IMPIANTI DI CONCENTRAZIONE ABBINATI ALLA COMBUSTIONE)

UNI – Commissione Ambiente
GL7 – Impianti di trattamento degli effluenti aeriformi
Relatore: dr. Pierluigi Offredi
Titolo inglese: Treatment plants for volatile organic compounds (VOC) – Criteria and requirements for ordering, supplying, testing and maintenance – Concentrators

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente parte della UNI 10996 definisce i criteri ed i requisiti per l’ordinazione, la fornitura, il collaudo e la manutenzione degli impianti di concentrazione abbinati alla combustione per l’abbattimento dei composti organici volatili (VOC, volatile organic compounds) presenti nelle emissioni aeriformi di processi industriali.
Sono esclusi dalla presente parte della UNI 10996, gli impianti che effettuano la concentrazione dei VOC in qualsiasi altra forma che non sia quella dell’adsorbimento su appositi materiali adsorbenti.

TERMINI E DEFINIZIONI
Adsorbato
Autosostentamento
Desorbimento
Materiale adsorbente
Rapporto di concentrazione
Sezione filtrante
Sostanze infiammabili
Supporto

PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO E CLASSIFICAZIONE
La classificazione degli impianti di concentrazione abbinata alla combustione si basa principalmente sul tipo di contenitore del materiale adsorbente. Si distinguono in:
– Concentratori a letto rotante (Rotoconcentratori);
– Concentratori a letto fisso (Concentratori statici).

DATI PER L’ORDINAZIONE
Nella richiesta di preventivo per l’acquisto di un impianto di concentrazione abbinata alla combustione, il committente deve fornire al costruttore almeno i seguenti dati:
– dati generali;
– dati di progetto;
– richieste specifiche relative all’impianto di abbattimento;
– aspetti commerciali.

DATI PER LA FORNITURA (indicazioni che il costruttore deve fornire al committente )
Nel contratto di fornitura per l’acquisto di un impianto di concentrazione abbinata alla combustione, il costruttore deve fornire al committente alcuni dati specifici tecnici e commerciali e garanzie sulle componenti dell’impianto.

CRITERI DI COLLAUDO
II collaudo degli impianti di depurazione solventi è costituito dalla verifica della rispondenza dell’apparecchiatura allo scopo per il quale è stata progettata e costruita. Esso quindi si deve svolgere secondo passi procedurali e temporali (inizio e durata di svolgimento) specifici, contrattualmente definiti, e secondo le disposizioni di legge vigenti e comunque sempre in presenza delle parti contraenti o di loro  rappresentanti all’uopo delegati (a meno di esplicita rinuncia di esse).
Il collaudo funzionale prevede la verifica delle prestazioni tecniche dell’impianto e la verifica analitica delle emissioni.

CRITERI DI MANUTENZIONE E RIPRISTINO

BIBLIOGRAFIA

RIFERIMENTI LEGISLATIVI
Si riportano le principali disposizioni legislative, in vigore alla data di pubblicazione della norma, che possono risultare utili per l’utilizzatore. L’elenco non è da considerarsi esaustivo e, in ogni caso, i riferimenti legislativi da utilizzare sono quelli in vigore alla data del contratto tra committente e costruttore.

ULTERIORI RIFERIMENTI NORMATIVI
Si riportano alcuni ulteriori riferimenti normativi relativi alle misure alle emissioni.

APPENDICE A (informativa) – INFORMAZIONI AGGIUNTIVE SUGLI IMPIANTI DI CONCENTRAZIONE PER L’ABBATTIMENTO DEI VOC