Cabine alto rischio incendio

Le cabine in cui si utilizzano le vernici per serramenti sono ad alto rischio d’incendio. Ma lo sono tutte?

a cura di arcobalegno

All’inizio c’era sembrato uno degli sporadici casi di cattiva manutenzione delle cabine di verniciatura. La scorsa estate un abbonato che produceva piccolissime quantità di serramenti ci aveva segnalato con preoccupazione di aver subito un incendio che, fortunatamente, aveva prodotto danni limitati. “Ma come ci aveva detto il nostro falegname ho sostituito la mia cabina “a secco” con una “a velo d’acqua” proprio perché avevo sentito dire che esisteva il rischio di incendio e tre mesi dopo la cabina mi si è incendiata nella pausa di pranzo: se fosse successo di notte avrei potuto perdere la falegnameria!” In effetti ci risultava che proprio per questo motivo nel settore dei serramenti chi verniciava con prodotti al solvente avesse già, nella quasi totalità dei casi, abbandonato le cabine con filtri a secco, per passare alle più sicure cabine ad acqua. I motivi “chimici” erano già abbastanza noti. Le vernici sintetiche impiegate per i serramenti possono contenere sali di cobalto, che hanno una funzione importantissima per l’essiccazione del film, ma che hanno anche il brutto vizio di provocare incendi quando la vernice si accumula nelle zone meno accessibili (e quindi meno frequentemente pulite) della cabina. E’ infatti noto che i sali di cobalto (ma anche gli altri sali metallici) reagiscono con l’ossigeno dell’aria, si surriscaldano e fanno prendere fuoco alle croste di vernice, nelle quali é sempre racchiusa una certa quantità di solventi facilmente infiammabili. Ci era però meno noto il fatto che potessero incendiarsi anche le cabine ad acqua, forse per la difficoltà di associare il concetto di incendio al concetto di “acqua”. Si tratta probabilmente della stesso fenomeno psicologico che fa sì che quando qualcuno vi chiede “di che colore è la neve?” e voi prontamente rispondete “bianco”, subito dopo alla domanda “cosa beve la mucca?” voi rispondete altrettanto prontamente “latte” (almeno nel 90% dei casi). Ovviamente, pensandoci bene, la mucca beve acqua e altrettanto ovviamente la cabina ad acqua, quando è ferma, si può incendiare. Forti di questa “brillante” intuizione abbiamo cominciato a raccogliere informazioni tra gli esperti. Ci siamo così accorti che il problema degli incendi tra i serramentisti è molto diffuso, nonostante la stragrande maggioranza lavori con cabine all’acqua. Abbiamo quindi deciso di affrontare la questione lanciando un progetto di ricerca “sul campo”, in modo da raccogliere dalla viva voce dei verniciatori gli elementi che servono a capire come, quando e perché si innesca la reazione di autocombustione, verificando con un’indagine statistica la fondatezza delle opinioni degli addetti ai lavori (produttori di vernici e cabine) che, per la verità, non sempre coincidono, almeno per quanto riguarda gli accorgimenti e le possibilità di ridurre il rischio d’incendio.

L’INDAGINE

Il lavoro di ricerca è ancora in corso e sta coinvolgendo un centinaio di serramentisti, che vengono “intervistati” dai nostri collaboratori per avere una risposta a una serie di domande, in modo da poter verificare se esiste una costante ricorrenza di alcuni elementi che possono essere considerati “fattori che facilitano l’innesco dell’incendio”. I punti da verificare sono i seguenti:
Danni ridotti grazie all’immediato intervento dei dipendenti – A fuoco falegnameria – Incendio propagato dalla cabina di  verniciatura – Danni ridotti grazie all’immediato intervento dei dipendenti – A fuoco falegnameria
Incendio propagato dalla cabina di verniciatura

  1. tipo di cabina impiegato (secco, acqua) e descrizione sommaria della tecnologia costruttiva
  2. tipo e quantità di vernice impiegata. Analisi della scheda di sicurezza per verificare se viene messo in evidenza il rischio specifico
  3. frequenza e accuratezza delle operazioni di manutenzione
  4. zona di inizio dell’incendio all’interno della cabina
  5. giorno e ora in cui è avvenuto l’incendio (per individuare l’incidenza dei fattori climatici).

I primi dati raccolti autorizzano a definire alcune indicazioni che, vista l’importanza del problema ai fini della sicurezza, cominciamo subito a fornire ai verniciatori.


Il titolo dell’articolo di cronaca apparso sul quotidiano toscano “Il Tirreno” del 17 / 10 / 96. Dalla nostra inchiesta é emerso che episodi analoghi sono successi a centinaia di serramentisti

  1. L’incendio si innesca solo quando si impiegano vernici sintetiche (contenenti sali di cobalto o di altri metalli), indifferentemente in cabina a secco o ad acqua
  2. Non sempre i verniciatori sono consapevoli del rischio e dei fattori d’innesco, anche perché le schede di sicurezza non sempre evidenziano la particolare pericolosità del prodotto (si sa che le vernici sono infiammabili, bisogna però evidenziare i casi in cui possono auto-incendiarsi)
  3. Gli incendi si sviluppano più frequentemente, ma non esclusivamente, in estate, di solito nella zona di accumulo delle vernici (prima del ventilatore, in prossimità dei filtri finali) e quando la cabina è ferma (pausa pranzo o notte)