Mobili imbarcati

Mobili e ripiani imbarcati, alcune considerazioni su un fenomeno diffuso ma poco conosciuto.

Paolo Tirelli e Marco Indovina – CATAS

MOBILI IMBARCATI: PREMESSA

Un ripiano di un mobile deformato (comunemente detto “imbarcato”) spesso fa pensare al peso che ha dovuto sopportare in uso, ma questa è una mezza verità.
I pannelli possono presentare degli imbarcamenti prima del loro utilizzo e queste deformazioni vengono tenute in considerazione anche dalle norme tecniche. Infatti, la “UNI EN 14322:2021 Pannelli a base di legno – Pannelli ricoperti di carte melaminiche per uso in ambiente interno – Definizione, requisiti e classificazione” prevede che per pannelli a base legno con facce bilanciate e aventi spessori superiori ai 15 mm, l’imbarcamento sia ≤ 2 mm/m come riportato nella tabella 1.
Questo parametro deve però confrontarsi anche con i requisiti richiesti al prodotto finito.
Ad esempio, se prendessimo in esame il caso dei ripiani di un mobile contenitore, la verifica della flessione viene descritta nel paragrafo 6.1.4 della “EN 16122 Mobili contenitori domestici e non domestici – Metodi di prova per la determinazione di resistenza, durabilità e stabilità” e prevede che la misura finale della deformazione tenga conto anche dell’imbarcamento iniziale del pannello. La procedura di prova non fissa un requisito di accettabilità, ma altre specifiche o norme sì, e con quelli il risultato sperimentale deve confrontarsi.
Se il requisito per la deformazione del ripiano fosse pari allo 0,5% della luce del ripiano (come previsto dalla maggior parte delle specifiche tecniche), supponendo di eseguire la prova su un ripiano la cui larghezza è pari a 760 mm, la deformazione massima ammessa sotto carico sarebbe uguale a 3,8 mm.

Mobili imbarcati - Tabella 1
Tabella 1 – Requisiti previsti dalla norma “UNI EN 14322:2021 Pannelli a base di legno – Pannelli ricoperti di carte melaminiche per uso in ambiente interno – Definizione, requisiti e classificazione”
MOBILI IMBARCATI E PROVE DI FLESSIONE

La domanda che con questo articolo ci si pone è la seguente: un pannello che presenta un imbarcamento iniziale di 2 mm/m (quindi 1,52 mm nel caso del ripiano da 760 mm preso come esempio) potrà superare la prova di flessione descritta nella EN 16122?
A titolo d’esempio, per stimare l’ordine di grandezza della flessione del ripiano si schematizza la mensola (vedi figura 1) come un piano semplicemente appoggiato agli estremi della larghezza, con un carico (q) distribuito uniformemente su tutta la sua superficie (vedi figura 2)

Mobili imbarcati - Fig. 1
Figura 1 – Schema di una mensola rappresentata come un piano semplicemente appoggiato agli estremi della larghezza
Mobili imbarcati - Fig. 2
Figura 2 – Nella mensola schematizzata il carico (q) è distribuito uniformemente su tutta la sua superficie

Le varie norme di requisito dei mobili contenitori prevedono diversi indici di carico in base alla destinazione d’uso del mobile stesso, come riportato nella tabella 2.
Ipotizzando di scegliere un pannello con le seguenti caratteristiche:
– b = Profondità del pannello ≈ 380 mm
– L = Luce tra gli appoggi che in questo caso corrisponde con la larghezza del pannello ≈ 760 mm
s = spessore del pannello ≈ 18 mm
– E = Modulo elastico del pannello (indice della sua rigidezza) ≈ 3000 N/mm2.
Va sottolineato che il valore indicativo che può essere ottenuto da un pannello di particelle rivestito con carte e l’opzione di 1,0 kg/dm2 (il minimo previsto dalle norme) che corrisponde a q ≈ 28,9 kg distribuito uniformemente sulla superficie del piano, si può calcolare, in un ambito di comportamento lineare del pannello, una flessione del ripiano (fmax) di circa 2,9 mm.
Inoltre il valore calcolato rappresenta una stima grossolana dell’ordine di grandezza della freccia attesa.
Il metodo di prova descritto nella EN 16122 prevede che la freccia venga misurata da un’ipotetica linea dello zero orizzontale (il cosiddetto “piano ideale” perfettamente dritto), quindi eventuali imbarcamenti iniziali del pannello vengono sommati alla deformazione sotto carico.
In linea teorica, il pannello sottoposto a prova in questo caso specifico, non dovrebbe mostrare un imbarcamento iniziale superiore a 0,9 mm (fammissibile= 3,8; fmax= 2,9 mm).
È molto probabile, dunque, che un pannello con un imbarcamento iniziale di 2 mm/m non riuscirà a superare la prova, come evidenziato dalla tabella 3.
Segnaliamo che in tutte queste valutazioni è stato fatto salvo che le caratteristiche proprie del materiale (ad esempio: modulo elastico del pannello, indice della sua rigidezza), siano sufficienti per la destinazione d’uso.

Tabella 2 – Le norme che indicano i requisiti dei mobili contenitori prevedono diversi indici di carico in base alla destinazione d’uso del mobile stesso

Tabella 3 – Un pannello con un imbarcamento iniziale di 2 mm/m non riuscirà a superare la prova
MOBILI IMBARCATI: CONCLUSIONI

Per questo particolare tipo di applicazione, sembrerebbe plausibile pensare che il limite previsto dalla EN 14322 per l’imbarcamento dei pannelli a base di legno ricoperti di carte melaminiche per uso in ambiente interno sia troppo elevato.
Questo porta allo spunto di riflessione che forse, nel prossimo futuro, sarebbe opportuno un confronto tra i due mondi normativi: quello dei prodotti finiti (ad esempio i mobili contenitori) e quello dei semilavorati di legno (ad esempio i pannelli di particelle e di fibra di legno) per una discussione critica dei reciproci requisiti e per dare indicazioni più chiare a questo comparto industriale, il quale potrebbe effettuare in futuro degli acquisti più consapevoli.

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