Secondo il Centro Studi di Confindustria, l’orizzonte è grigio, perchè anche se la produzione è rimasta stabile negli ultimi mesi, aumenta il rischio di un peggioramento: la percentuale di imprese che si aspettano una contrazione della produzione sale al 12,7% dal 6,2%
Sono raddoppiati gli imprenditori pessimisti rispetto al trend dei prossimi mesi. Si aspetta un miglioramento solo il 33,4%, rispetto al 45% precedente.
Secondo le imprese intervistate, domanda e ordini continueranno a essere positivi, ma preoccupa la continua crescita dei costi di produzione.
Il pessimismo è aggravato dalla ripresa della cassa integrazione, cresciuta del 36,7%,
e dell’aumento delle crisi nel settore metalmeccanico: sono circa 20 mila i nuovi addetti coinvolti nei primi sei mesi del 2024 per un totale di oltre 100 mila lavoratori.
L’industria comunque sta tenendo, ma con sempre più fatica. La situazione è migliore, per ora, rispetto a quella tedesca, ma l’autunno si preannuncia molto più difficile.
Anche l’Istat, pur evidenziando la ripresina primaverile, segnala che su base annua la produzione è in calo del 2%, in valore e in volume, a causa all’effetto combinato tra un moderato aumento sul mercato interno (+1,6% in valore e +1,3% in volume) e di una leggera flessione su quello estero (-0,6% in valore e -0,3% in volume).
Va meglio il comparto dei servizi, dove l’Istat osserva una crescita del 2,3% in valore e del 2,2% in volume.
Se si guarda un periodo più lungo, ad aprile 2024 il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di
calendario causa due giorni lavorativi in più rispetto al 2023, registra una flessione in valore del 2,0% (-1,7% sul mercato interno e -2,5% sul mercato estero) e un incremento in volume dello 0,5% (+0,9% sul mercato interno e -0,1% sul mercato estero).
Ad aprile – ha sottolineato l’Istituto di statistica – tornano a crescere su base mensile sia l’indice destagionalizzato dell’industria sia quello dei servizi.
Nel comparto industriale, la maggiore vivacità della componente interna compensa la dinamica negativa per le vendite verso clienti esteri.
In termini tendenziali gli andamenti sono differenziati, con una crescita dei valori e dei volumi per i servizi a cui si contrappone una flessione in valore e un leggero aumento in volume per l’industria. Nel trimestre febbraio-aprile il fatturato dell’industria diminuisce sia in valore (-1,6%) sia in volume (-1,3%).
Positivo l’andamento dei servizi con un incremento dello 0,8% in valore e dello 0,6% in volume.
Si registrano incrementi tendenziali solo i beni di consumo (+1,3%), mentre risultano in calo i beni intermedi (-2,9%), l’energia (-3,2%) e i beni strumentali (-3,7%).
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