Il gruppo Alpi
ha partecipato ad un lavoro di ricerca allo scopo di valutare la
resistenza alla luce di supporti legnosi verniciati e non, sottoponendo
tranciati di varie specie legnose e di legno multilaminare a dei
tests di resistenza alla luce.Le prove sono state eseguite su 23
campioni legnosi, di cui tre multilaminari, verniciati mediante
sei diversi cicli scelti tra quelli più utilizzati.
Ciclo A: ciclo nitrocellulosico (utilizzato per verniciare
mobili già montati, generalmente rustici e mobili darte).
Applicazione: a spruzzo.
1a mano di fondo 100 g/m2
2a mano di fondo 100 g/m2
3a mano top 80-100 g/m2
Diluizione media 25-30 % con diluente specifico.
Ciclo B:
ciclo poliuretanico di alta qualità con impiego di prepolimeri isocianici
ad alta ritenzione allingiallimento (impiego generale: mobilio,
semilavorati, perline, cornici ecc.).
Applicazione: a spruzzo.
1a mano di fondo 120 g/m2
2a mano di fondo 100 g/m2
3a mano top 100 g/m2
Diluizione media 35-40 %.
Ciclo C:
ciclo poliuretanico di qualità corrente, con impiego di prepolimeri
isocianici vari appartenenti alla classe desmodur L (di uso generale).
Applicazione: a spruzzo.
1a mano di fondo 120 g/m2
2a mano di fondo 120 g/m2
3a mano top 100 g/m2
Diluizione media 40 %.
Ciclo D:
ciclo acrilico con induritore composto da isocianato alifatico (utilizzato
in genere per i prodotti di arredamento).
Applicazione: a spruzzo.
1a mano di fondo 120 g/m2
2a mano di fondo 150 g/m2
3a mano top 120 g/m2
Diluizione media 25-30 %.La miscela è stata additivata con un 2
% di assorbitore UV.
Ciclo E:
ciclo poliestere con top finale in poliestere lucido "diretto"(utilizzato
per arredamento ed oggettistica).
Applicazione: a spruzzo.
1a mano isolante DD 80 g/m2
2a mano poliestere paraffinato 1509/m2
3a mano poliestere paraffinato 150 g/m2
4a mano poliestere paraffinato 150 g/m2
5a mano poliestere lucido diretto 100 g/m2
Diluizione media (acetato di butile) 10-15 %.
Ciclo F:
ciclo poliestere UV (uso generale: per pannelli piani).
Applicazione: in linea UV.
1a mano fondo a rullo 10 g/m2
2a mano fondo a rullo 10 g/m2
3a mano fondo (reverse) 30 g/m2
4a mano opaco a rullo 10 g/m2
5a mano opaco a rullo 10 g/m2
Diluizione media:
10-15 %
N.B. Per
semplicità non sono state descritte le fasi intermedie che prevedono
la placcatura e la levigatura dei campioni.
Le finiture
sono state eseguite in maniera tale da permettere la preparazione
di provini ove la metà della superficie presenta la finitura richiesta
mentre laltra metà rimane grezza; tali provini sono stati
poi segati in dimensioni opportune per unesposizione al test
di invecchiamento accelerato (tramite apparecchiatura Xenotest 150
S).
I campioni sono stati analizzati spettrofotometricamente, tramite
apparecchiatura computerizzata Color Quest (Hunterlab), in entrambi
i settori, prima e dopo lesposizione alla luce artificiale,
su un totale di sei aree per provino corrispondenti ad una superficie
di circa 4 cm2.
I dati ottenuti sono stati espressi secondo il sistema colorimetrico
CIE-Lab, in modo da potere definire le distanze tra i colori come
Delta E nel campione prima e dopo esposizione, sia per la parte
grezza che per quella verniciata.
Tale parametro dà un indice contemporaneo dellentità dello
spostamento del tono di colore e della luminosità, quindi può indicare
il livello di fotodegradazione.
Bassi valori di Delta E denotano una moderata variazione di colore,
mentre valori di Delta E elevati indicano una corrispondente elevata
alterazione.
L analisi
dei dati ottenuti, pur non offrendo una visione globale del problema,
sia per il numero statisticamente insufficiente dei campioni per
specie legnosa, sia per lesiguo numero (23) delle specie analizzate,
permette comunque di effettuare alcune considerazioni, molte delle
quali già note ai tecnici del settore, facendo però presente che
talvolta i valori di Delta E non corrispondevano alla sensazione
soggettiva dellalterazione.
Innanzitutto si è notato che i valori dei Delta E dei legni grezzi,
entro determinati limiti di riproducibilità, mostrano oscillazioni
imputabili solamente alla grande variabilità chimico-fisica del
legno, anche se derivante dalla stessa specie botanica o addirittura
dalla stessa pianta (in diverse posizioni del tronco ).
In secondo luogo si può notare che il Delta E dei legni verniciati
non dipende solamente dal tipo di vernice o dal tipo di legno, ma
probabilmente anche da interazioni legno-vernice evidenziate dal
fatto che alcuni trattamenti che permettono di ottenere bassi valori
di Delta E su determinati legni generano alti valori di Delta E
cambiando la specie legnosa, indipendentemente dal Delta E del legno
grezzo.
Da quanto detto si può ipotizzare che non è possibile definire a
priori, indipendentemente dal supporto legnoso, se un determinato
tipo di trattamento verniciante possa permettere lottenimento
di bassi Delta E.
Terza considerazione riguarda il fatto che dai dati in nostro possesso
non sembrano esserci differenze significative tra i Delta E osservati
per i campioni di legno multilaminare e quelli degli altri campioni.
Tale lavoro pur essendo in se concluso non è da ritenersi esaustivo
del problema e anche per questo la Alpi S.p.A. continua nella sua
collaborazione col gruppo Unichim "Vernici per legno".
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