Il nuovo regolamento, entrato in vigore il 13 giugno 2013, consente di semplificare gli adempimenti ambientali delle imprese, snellendo gli atti amministrativi necessari per avere le autorizzazioni sugli impianti non soggetti alla disciplina IPPC (Autorizzazione Integrata Ambientale)
a cura della Redazione
Con il Decreto 59/2013 si apre un nuovo scenario nei rapporti tra le imprese e gli Enti pubblici in materia di norme ambientali, che fino ad oggi hanno costretto gli imprenditori a un faticoso slalom, dovendo rivolgersi a Enti diversi per ottenere le varie autorizzazioni necessarie, un percorso complicato dal fatto che tali autorizzazioni hanno differenti periodi di validità. Gli operatori del settore dovranno familiarizzare con questo nuovo iter procedurale, che sulla carta dovrebbe rendere la vita più facile a tutti, per cui cominciamo a presentare un quadro schematico della nuova normativa, lasciando spazio ai commenti e agli approfondimenti degli operatori del settore
Principi e criteri
Lo scopo principale della norma è quello di unificare e semplificare gli adempimenti amministrativi in materia ambientale per le imprese e gli impianti non soggetti a Autorizzazione Integrata Ambientale, alleggerendo il carico degli adempimenti amministrativi previsti dalla vigente normativa ambientale, garantendo comunque la massima tutela dell’ambiente.
L’Autorizzazione Unica Ambientale (che d’ora in poi chiameremo AUA) sostituisce ogni atto di comunicazione, notifica ed autorizzazione previsto dalla legislazione vigente in materia ambientale e sarà rilasciata da un unico Ente, il SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive).
Il procedimento autorizzativo dovrà essere improntato al principio di proporzionalità degli adempimenti amministrativi, in relazione alla dimensione dell’impresa e al settore di attività, nonché all’esigenza di tutela degli interessi pubblici e non dovrà comportare l’introduzione di maggiori oneri a carico delle imprese.
Cosa integra
L’AUA consente di semplificare 7 adempimenti ambientali, racchiudendoli in un unico provvedimento, che prima dovevano essere ottenute singolarmente (autorizzazione sugli scarichi, comunicazione per l’utilizzo delle acque reflue, autorizzazione alle emissioni in atmosfera, documentazione previsionale di impatto acustico, autorizzazione all’uso dei fanghi di depurazione e comunicazione sullo smaltimento e il recupero dei rifiuti). Le Regioni potranno inoltre estendere l’elenco, comprendendovi altre autorizzazioni.
Chi ne è destinatario
Le piccole e medie imprese che hanno meno di 250 dipendenti e un fatturato inferiore a 50 mln di euro, oppure un bilancio annuo totale inferiore a 43 mln di euro. Gli insediamenti non soggetti ad AIA (l’Autorizzazione Integrata Ambientale, che riguarda i “grandi
Primi commenti sull’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) – 16/09/2013
Il nuovo regolamento, entrato in vigore il 13 giugno 2013, consente di semplificare gli adempimenti ambientali delle imprese, snellendo gli atti amministrativi necessari per avere le autorizzazioni sugli impianti non soggetti alla disciplina IPPC (Autorizzazione Integrata Ambientale)
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