Metafore lampadina idea

Con l’applicazione delle leggi riguardanti l igiene e sicurezza degli ambienti di lavoro e l inquinamento atmosferico, chi gestisce un impianto di verniciatura o ne dovrà realizzare uno nuovo, dovrà non solo fare i conti con normative poco chiare e spesso incomprensibili, ma soprattutto sarà obbligato a dover valutare i prodotti che usa non pi soltanto sotto il profilo estetico/economico, ma anche sotto il profilo ecologico.

Un nostro lettore ha fatto quattro conti, con risultati sorprendenti.

CHI AIUTERA’ L’IMPRENDITORE? NON CERTO LE ISTITUZIONI

Le aziende che per fortuna o per intelligenza operano nelle zone ad alta concentrazione industriale, per cui da anni possono usufruire delle prestazioni di Consorzi, laboratori e consulenti, sia pur con sacrifici fisici e finanziari, “sfangano”. Ma chi si trova un po isolato, scarsamente informato e costretto a fidarsi del fornitore dei prodotti, dovrà solo sperare di aver scelto bene, perchè altrimenti dal “pantano” non ne esce più. Vernici all’acqua? Vernici UV? Quanti potranno usarle? Quanti potranno improvvisamente reinvestire in impianti quei soldi che hanno o credevano di aver risparmiato acquistando prodotti vergognosamente inquinanti? Soffermiamoci sull’ultima domanda. Ben pochi potranno reinvestire, poichè chi riteneva di aver risparmiato non aveva fatto i conti con il costo della “non qualità”, quindi contestazioni, perdita di immagine ecc. Chi riuscito veramente a guadagnare qualcosa, lo ha fatto vendendo comunque il prodotto ad un prezzo che, magari per altre deficienze, non avrebbe potuto raggiungere (e così facendo ha causato perturbazioni nel già difficile mercato). Ed ora? Come sempre “il giusto” contribuirà a pagare per il “peccatore”. E quelle aziende (come quella con cui collaboro) che da tempo hanno dedicato soldi e tempo alla ricerca, sperimentando continuamente nuovi prodotti ed usando solo materie prime poco o niente inquinanti, avranno la soddisfazione di essere pronte, ma tuttavia dovranno anch’esse districarsi in quella giungla di carte e pastoie della burocrazia che caricano sempre il prodotto di costi e di problemi. Forse se non ci fossero stati i soliti “furbi” oggi sarebbe stato pi facile e pi logico. Ritorniamo all’argomento principale: un prodotto “ecologico” costa veramente di pi ? Le considerazioni superficiali portano a dire di si. Se per creare una vernice “poliuretanica”, invece di usare resine poliesteri sature o alchidiche di qualità, reticolate con alifatici e con pigmenti esenti da metalli pesanti, si utilizzassero intrugli nitro-alchidici con basso residuo secco, pigmenti al piombo, cromo ed altri, e, per la reticolazione, isocianurati aromatici ad alto “TDI” libero e, per solvente, una grande quantità di idrocarburi aromatici rigenerati….allora si che la differenza di costo della materia verniciante sarebbe quasi il doppio! Dedichiamo qualche riga a un analisi pi approfondita del costo del prodotto verniciante su di un anta in MDF laccata. Poniamo che tutta l’operazione di verniciatura costituisca il 50% del valore dell anta e che il prodotto verniciante incida circa per il 20% del relativo costo della verniciatura. L aumento del 100% di quest ultimo, apporterebbe un aumento totale dell anta del 10% quando utilizziamo un prodotto a minor impatto ambientale. E molto, vero? Analizziamolo. Il maggior costo del 10% intanto viene attenuato dalle voci di spese commerciali, trasporti, pubblicità, ecc., che vengono aggiunte al primo costo e che secondo noi ridimensionano la differenza intorno al 8%. Ma nella sostanza in cosa si differenzia il prodotto a minor impatto ambientale? Vediamolo: pi elastico, ingiallisce molto meno, non schianta, non perde di lucentezza. Insomma invecchia tanto lentamente in modo tale da permettere, a chi dovrà montarle sul mobile, di tenere le ante in magazzino per due o tre anni e di montarle insieme alle ultime arrivate, senza notarvi quasi alcuna differenza di colore o di aspetto. Al contrario sostituzioni di ante rovinate, ampliamenti di mostre, non sono pensabili quando le stesse fossero verniciate con prodotti nitro-alchidici e reticolate con isocianuri aromatici. Vogliamo quantificare questo vantaggio? Da una nostra ricerca tutto questo si traduce in un costo di oltre l 1% del costo totale della cucina (escludendo il costo della perdita di immagine). Ed il maggior costo delle ante “ecologiche”? Non facile generalizzare, ma se il costo totale delle stesse corrisponde ad un 10-15% del costo della cucina completa, il maggior costo per l acquisto delle ante “ecologiche” sul mobile completo di circa l 1%. Sembra quindi impossibile, ma produrre ecologico costa quanto produrre inquinando! Forse i miei conti saranno approssimativi e forse un po tendenziosi, ma provate a pensare a: piogge acide, malattie professionali, indennità di lavoro nocivo, rifiuti tossici, (gli scarti delle vernici a minor impatto ambientale sono rifiuti assimilabili agli urbani) non vi basta? Riflettiamo!

Enzo Morandi – Profili (Casole D Elsa)