Secondo Sante Zandò, presidente di Verinlegno Spa, è necessario riaprire le aziende dell’arredo prima possibile
Federlegno ha ragione: bisogna riaprire le aziende dell’arredo!
“Bloccare il comparto arredo altri 15 giorni può avere conseguenze devastanti per i mobilifici e per tutti i segmenti dell’indotto, come il nostro, quello delle vernici. Le aziende in regola dovrebbero essere riaperte immediatamente. Appoggio pienamente il manifesto in 8 punti di Federlegno che chiede di programmare subito e ufficializzare senza indugi la data di riapertura dell’intera filiera.”E’ un grido d’allarme e un invito pressante quello che lancia Sante Zandò, presidente di Verinlegno Spa, in seguito al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm 10 Aprile): l’atto che ha prorogato fino al 3 Maggio le misure restrittive per l’emergenza coronavirus.
Le aziende sono i luoghi più sicuri dove stare
“In Brianza, nel Veneto, nelle Marche i grandi brand del settore hanno già adattato l’intera operatività aziendale (produttiva, logistica, commerciale) ai nuovi protocolli dettati dall’emergenza covid-19, fin dal mese di Marzo. Queste imprese sono pronte al rispetto di qualsiasi misura di distanziamento fisico o di ordine sanitario. Le aziende sono i luoghi più sicuri dove stare, visto il rigore delle misure applicate e grazie agli specifici modelli di ciclo produttivo che prevedono vaste superfici aziendali. Consentire la fine dello stop produttivo è indispensabile per evitare il collasso di un comparto d’eccellenza, riconosciuto a livello globale”.
I rischi della chiusura
Rimanere fermi fino a Maggio mette a forte rischio sia gli ordini in corso che le relazioni internazionali, con la conseguente perdita di posti di lavoro, a vantaggio dei concorrenti, francesi e tedeschi, per esempio, che non hanno mai chiuso. E’ per questi motivi che Verinlegno, dal suo osservatorio, di piccola realtà d’eccellenza nella produzione, ma anche nella sicurezza dei lavoratori ha invitato e invita i principali attori della filiera dell’arredo, nelle sue articolazioni, a farsi sentire, a sollecitare la pronta riapertura delle attività in regola: sia produttive che commerciali.
Sostenere piccole aziende e artigiani
” Mi auguro – conclude Zandò – che ci sia un incremento di attenzione a piccoli produttori e artigiani. Non bastano grandi nomi e task force. Non è sufficiente il richiamo del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rivolto alle aziende, a dedicare il periodo fino al 3 Maggio ad attrezzarsi per la corretta applicazione delle misure di sicurezza, in base al protocollo siglato alla metà del mese di Marzo con i sindacati e in corso di aggiornamento. La differenza la fa il territorio. Gli organismi di tutela della salute pubblica locale e tutti gli altri soggetti coinvolti dovrebbero agire per “facilitare” le piccole e micro imprese in questa azione necessaria e rendere i protocolli comprensibili, semplici e prontamente attuabili”.
Mai come ora il tempo e la rapidità delle decisioni sono determinanti e vitali per il bene di tutti, a tutti i livelli.