PRESENTAZIONE
All’interno di un mercato in pieno mutamento, dove proliferano prodotti mal definiti e spesso spacciati per ecologici, un gruppo di produttori e distributori italiani si sono impegnati a rispettare, proteggere e informare l’utilizzatore e a garantire le prestazioni dei prodotti, con una campagna per l’impiego sicuro dei solventi nel lavaggio industriale.
UN CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE
L’arresto della produzione di tricloroetano ha lasciato le aziende di fronte a un problema complesso: ritrovarne le caratteristiche nei prodotti sostitutivi (sgrassaggio molto efficace, asciugatura rapida, utilizzo sicuro, bassa tossicità, bassa infiammabilità).
Non esiste fino ad ora un prodotto unico che presenti le stesse caratteristiche.
Anche l’offerta si è diversificata a vantaggio di numerose soluzioni (acqua, solventi clorurati, fluorurati, idrocarburi, ossigenati, ecc). Il risultato tecnico è stato a volte positivo, ma l’avvento sul mercato di solventi “alternativi”, spesso spacciati per “ecologici” ha creato molta confusione, anche a scapito della sicurezza degli operatori.
I più importanti operatori del settore si sono accordati per assicurare trasparenza di informazione agli utilizzatori e permettergli di controllare i
rischi connessi all’impiego dei solventi, con una informazione che integra il quadro legislativo.
Il codice di autoregolamentazione che ne risulta è un impegno volontario, che cerca di compensare le carenze lasciate da evoluzioni della regolamentazione a volte troppo frequenti e troppo rapide.
RISPETTARE L’AMBIENTE E L’UTILIZZATORE
All’interno di un mercato in piena mutazione, i prodotti “ingannevoli” proliferano. Tutte le aziende che aderiscono a “Solventi & Sicurezza”, si impegnano, in veste di formulatori-distributori, a rispettare, proteggere e informare l’utilizzatore e a garantire le prestazioni dei loro prodotti.
GLI OBBIETTIVI DELLA CAMPAGNA
Le aziende aderenti a “Solventi & Sicurezza” si impegnano a:
1) Non usare, per promuovere i propri prodotti, termini ingannevoli come “ecologico”, “atossico”, “non nocivo”.
2) Rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore sull’informazione sui prodotti.
3) Rispettare scrupolosamente l’insieme delle regolamentazioni in vigore sulla formulazione dei prodotti.
4) Promuovere la separazione dei luoghi di lavaggio, per un migliore controllo dei rischi.
5) Promuovere i codici di buona pratica per un utilizzo razionale dei prodotti, che limiti particolarmente le emissioni sul luogo di lavoro.
6) Promuovere una buona gestione dei rifiuti prodotti; facilitare il recupero dei prodotti utilizzati in collaborazione con società autorizzate.
7) Promuovere l’eliminazione dei rifiuti d’imballaggio attraverso i canali autorizzati.
Quest’impegno permette agli utilizzatori di selezionare più obiettivamente i prodotti per lo sgrassaggio, e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. I prodotti che rispettano questo codice di buona pratica saranno identificabili dal logo “Solventi & Sicurezza”.
CONCLUSIONI
La molteplicità delle regolamentazioni ambientali che riguardano o riguarderanno il lavaggio industriale (protezione dello strato d’ozono; convenzione sul cambiamento del clima; direttiva europea sui composti organici volatili; limiti per gli scarichi nelle acque) porteranno le industrie
a partecipare sempre più all’elaborazione, ma anche e soprattutto alla messa in opera, delle regolamentazioni. Questo eviterà forse alcuni eccessi e alcune lacune, che penalizzano le aziende tanto sul piano economico che sul piano ecologico o tossicologico.
GLI ACCORDI AMBIENTALI IN EUROPA
La Commissione Europea ha di recente pubblicato un progetto di comunicazione riguardo agli accordi ambientali utilizzati come strumento nella politica dell’ambiente. Questi sono definiti come degli accordi fra imprese o associazioni di imprese (settoriali) e le autorità pubbliche, conclusi in vista di proteggere o salvare l’ambiente. La Commissione ha scelto il termine “ambientali” per evitare la confusione con altri come quelli volontari, negoziati (ecc). L’obiettivo di questa comunicazione è quello di promuovere e facilitare l’uso di accordi ambientali a livello europeo e
nazionale. Questo sarà possibile grazie alla definizione di criteri ed obiettivi che li renderanno operativi ed accettabili. La Commissione ammette dunque che un approccio volontario ed attivo da parte dell’industria e dei poteri pubblici in campo ambientale permetta di raggiungere gli stessi obiettivi dei testi legislativi ma più rapidamente, a costi minori e in maniera più efficiente. Nella sua comunicazione, la Commissione darà anche indicazioni sull’utilizzazione di tali accordi: contratti, obiettivi, approccio per tappe, seguito, trasparenza, garanzie, rispetto delle legislazioni dell’UE.