Alla Falegnami Italia i lavoratori sono pronti a ridursi orario e stipendio per evitare licenziamenti
Oltre il 90% dei dipendenti della Falegnami Italia Srl di Castelfiorentino (Fi), a fronte della procedura di mobilità avviata dall’azienda, che prevede 29 licenziamenti su 65 occupati, hanno firmato un documento proposto dalla Rsu e dalla Fillea Cgil, dove si rendono disponibili, per salvaguardare l’occupazione e la capacità produttiva dell’azienda e allo scadere degli ammortizzatori sociali, a ridursi l’orario di lavoro e conseguentemente lo stipendio, almeno fino al 31 dicembre di quest’anno.
Un gesto importante, in un periodo di perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni e di crisi economica che ancora permane, scaricandosi sempre su chi per vivere deve lavorare.
Questa decisione esalta lo spirito di solidarietà che da sempre contraddistingue i lavoratori della Falegnami Italia srl, che ritengono prioritario salvare tutti i posti di lavoro, a fronte della, pur ancora non sufficiente, ripresa degli ordinativi degli ultimi mesi, grazie anche ai nuovi prodotti immessi nel mercato, alla partecipazione a fiere e agli investimenti in marketing, sia per l’estero che per il mercato Italiano. Per tutte queste ragioni i dipendenti credono ancora nella possibilità di rilancio aziendale e nella loro capacità di produrre mobili di qualità assoluta, una ricchezza non solo per l’azienda, ma anche per tutto il territorio della Val d’Elsa.
La disponibilità dei lavoratori è un atto di grande fiducia verso la società, che deve, nel raccogliere la sfida, dimostrare di credere nella propria azienda, continuando ad investire in innovazione, promozione e capitale umano.
La sfida lanciata alla proprietà dell’azienda vale anche per le istituzioni, alle quali la Cgil, la Rsu e i dipendenti chiedono azioni che facilitino i processi di sviluppo territoriale, le politiche di sostegno alle reti aziendali, l’accesso al credito e dunque i rapporti con gli istituti bancari.
La proposta, presentata dai sindacati alla direzione della Falegnami, dimostra che un’altra organizzazione del lavoro è possibile, tenendo insieme le persone e non dividendole, coniugando l’efficienza del lavoro con la salvaguardia occupazionale.
Con questo mandato forte, certificato e responsabile, approvato dall’assemblea dei lavoratori, prosegue la trattativa.