Solventi rigenerati

I solventi rigenerati rappresentano un’importante risorsa per il mercato, ma solo se vengono proposti in modo trasparente, altrimenti sono diluenti truccati

Egregio Direttore
nei vostri siti www.woodfinishing.it e www.verniciatore.it abbiamo più volte rilevato la scorrettezza disinformante delle vostre comunicazioni al mercato, quando definite semplicisticamente “truccati” i prodotti contenenti solventi rigenerati. L’utilizzo di solventi di recupero determina un minor costo materie prime, che contiene il prezzo del prodotto finale. L’utilizzatore finale può scegliere tra un prodotto più costoso con componenti puri ed uno più economico e quindi meno performante. Ci risulta che la maggior parte dei solventisti nostri clienti illustri correttamente alla clientela le caratteristiche dei differenti prodotti. Noi che da 20 anni distribuiamo a carichi completi solventi rigenerati, ci siamo sempre battuti perchè il rigenerato sia venduto come tale e accompagnato da certificato di analisi.
Distinti saluti.

Lettera firmata

SOLVENTI RIGENERATI O TRUCCATI?

Evidentemente esistono percezioni differenti sulle modalità di comportamento dei diluentisti in Italia. Non abbiamo mai messo in discussione il fatto che alcune singole aziende si impegnino correttamente affinchè il solvente rigenerato fornito ai diluentisti sia venduto “accompagnato da certificato di analisi”, ma il costante incremento di segnalazioni che ci arrivano dai nostri lettori su casi di frode in cui incorrono, ci costringe a chiamare il fenomeno col suo nome, magari con la semplificazione “giornalistica” del termine “diluenti truccati”.
Chi ci legge da anni sa che non abbiamo mai fatto campagne contro i solventi di recupero (che rappresentano un’importante risorsa per il mercato, ovviamente solo se vengono proposti in modo trasparente), bensì contro chi li vende senza dichiararne la composizione e contro chi li compra facendo finta di non sapere che si tratta di prodotti di qualità inferiore (salvo poi contestare le fornitura quando si creano difetti di produzione…).

LA MANCANZA DI CONTROLLI INCENTIVA L’ILLEGALITA’

Se il fenomeno è così diffuso nel nostro settore, evidentemente la categoria dei rigeneratori non ha fatto abbastanza per combatterlo (e per far sapere al mercato cosa si può fare per eliminarlo), per cui a noi non resta altro da fare che denunciarlo, con i mezzi che abbiamo: evidentemente anche nel nostro caso in maniera insufficiente! Ci auguriamo che coloro a cui spetterebbe il compito principale di controllo del mercato (gli Enti ispettivi preposti al controllo dell’etichettatura dei prodotti), possano in futuro svolgere il ruolo che fino ad oggi nessuno è riuscito a ricoprire con efficacia, magari con la collaborazione dei rigeneratori. Per quanto ci riguarda, le poche volte che ci sono stati fatti nomi e cognomi dei “truccatori” li abbiamo passati alle Autorità competenti, scoprendo con amarezza che le risorse pubbliche, umane e finanziarie, disponibili per delle semplici analisi sono esigue e vengono usate a fatica solo in caso di denuncia, mentre sono del tutto assenti campagne mirate di prevenzione: anche questo è un modo per incentivare l’illegalità!

DILUENTI & SICUREZZA: SE USI UN DILUENTE, ASSICURATI CHE SIA UN “DILUENTE CERTO”

Professione Verniciatore promuove la campagna per l’impiego sicuro dei diluenti nella verniciatura, mediante un codice di autoregolamentazione per il rispetto dell’ambiente e dell’utilizzatore.
Le aziende aderenti al codice di autoregolamentazione si impegnano a:
1) non usare, per promuovere tutti i propri prodotti, i termini ecologico, atossico, non nocivo;
2) rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore;
3) promuovere l’utilizzo razionale e sicuro dei diluenti e delle vernici;
4) promuovere la corretta gestione dei rifiuti e facilitare il recupero;
5) promuovere la corretta gestione degli imballi;
6) utilizzare, per i fusti da 200 litri, tappi sigillati;
7) sostenere iniziative di formazione e aggiornamento degli utilizzatori;
8) promuovere incontri periodici con gli Enti pubblici competenti.
Quest’impegno permetterà agli utilizzatori di selezionare più obiettivamente i diluenti e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente.I fornitori  che rispettano questo codice di autoregolamentazione generale saranno identificabili dal logo “Diluenti & Sicurezza”.

DILUENTE “CERTO”

Oltre agli impegni generali previsti dalla campagna “Diluenti & Sicurezza”, i fornitori si impegnano a formulare una linea di prodotti, denominata “Diluente Certo”, con le seguenti modalità:
a) assenza di sostanze cancerogene e/o teratogene che fanno scattare le frasi di rischio R 40, R 45, R 46, R 49, R 60, R 61, R 62, R 63, R 64;
b) assenza di sostanze appartenenti alla classe I e II della tab. D del DM 12.7.90 (la somma totale di eventuali impurezze deve essere inferiore allo 0.1%);
c) assenza di alcoli primari nei diluenti poliuretanici;
d) acqua in percentuale inferiore allo 0,05% nei diluenti poliuretanici;
e) costanza di formulazione secondo precise specifiche tecniche.

Il sistema di controllo

Per controllare il rispetto degli impegni presi dagli aderenti, presso alcuni laboratori verrà depositata la formulazione di ogni diluente marcato, corredata da scheda tecnica, scheda di sicurezza e specifiche di acquisto delle materie prime utilizzate. Ogni modifica formulativa verrà comunicata al laboratorio convenzionato prima della immissione sul mercato del prodotto modificato.
Gli utilizzatori dei diluenti contrassegnati dal marchio “Diluente Certo”, potranno in qualunque momento inviare un campione ai laboratori indipendenti convenzionati con la struttura di controllo, in modo da avere la garanzia del rispetto delle condizioni previste nei punti a-b-c-d-e.

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