Quanto tempo resiste il legno all’azione delle intemperie? Che tipo di manutenzione necessita? I composti chimici che lo proteggono sono a basso impatto ambientale?
Le risposte del prestigioso marchio RAL
Qualità del legno grezzo
I legni di conifera della classificazione S 10 e/o classe di qualità II per legno in tronchi per l’edilizia, devono essere conformi alla norma DIN 4074, parte 1 e/o parte 2. Il legno in tronchi di latifoglie (quercia, faggio) deve essere sano e adeguato, per quanto riguarda la sua qualità, allo scopo di impiego. Il legname di latifoglie tagliato, deve soddisfare i requisiti richiesti dal DIN 68365. Per la costruzione di giochi per bambini, il legno deve essere privo di spaccature, strappi di fibra o buchi dei rami, anche se spaccature dovute all’essiccazione sono permesse.
Lavorazione
Il legno in tronchi deve essere accuratamente scortecciato a macchina o fresato ed almeno il primo anello annuale deve essere scortecciato. Palizzate in tronchi e legname squadrato devono essere smussati su uno o due lati. Pali di legno devono essere smussati da 5 cm di diametro di treccia, in avanti fino alla fine della treccia. Per il legname tagliato gli spigoli dell’albero devono essere puliti privandoli del libro. Tagli trasversali devono essere fatti perpendicolarmente all’asse longitudinale, se per la costruzione non è necessario un taglio diverso. Nel caso di manufatti per giochi per bambini, il legno deve essere scortecciato o fresato finemente; corteccia e libro devono essere eliminati con un lavoro preciso, punti di inizio dei rami lisciati e schegge sporgenti devono essere eliminate. Inoltre ci si deve attenere alle direttive della norma 19 DIN 7926 parte 2. Il legno di regola deve essere trattato con prodotti di protezione del legno. Se nel caso dei legni già trattati con questi mezzi di protezione è inevitabile una lavorazione successiva, allora i nuovi punti di intersecazione, di perforazione e simili, devono essere accuratamente trattati.
Efficienza dell’impregnazione
Risultati ottimali di impregnazione si ottengono solo applicando a regola d’arte la procedura corretta, in funzione dell’umidità del legno (vedi riquadro “Procedure impregnazione”).
Prodotti per la protezione del legno
Tutti i legnami, ai sensi di queste norme di qualità e controllo, devono essere impregnati con un adeguato prodotto di protezione. Conformemente al “Bollettino per le misure di protezione del legname per allestimenti in parchi gioco per bambini”, per tali pezzi costruttivi si devono usare prodotti all’acqua. Per tutti i prodotti di protezione del legno vale la regola che essi possano essere impiegati in procedimenti tecnici industriali (impregnazione sottovuoto, impregnazione a caldo e a freddo) e che il loro stoccaggio e, in caso, la preparazione della soluzione impregnante, nonché il controllo della concentrazione della soluzione, siano conformi alle normative di ciascun produttore del mezzo di protezione. Essi devono essere mantenuti prive di ogni impurità.
Sali per la protezione del legname
Elementi costruttivi in legno, che sono esposti continuamente o di tanto in tanto agli agenti atmosferici, devono essere impregnati solo con prodotti di protezione dotati di un attestato di controllo valido nell’Istituto tedesco di tecnica edilizia (DIBt). Le quantità minime necessarie e le concentrazioni minime necessarie per i singoli tipi di prodotti di protezione del legno, sono indicati nel riquadro “Concentrazioni sali protettivi”. La temperatura della soluzione di protezione deve essere mantenuta fra +5°C e +30°C. Ad intervalli di 8 settimane al massimo (se si usano sali di protezione privi di cromati, 4 settimane), le soluzioni di impregnazione devono essere controllate da un istituto di controllo riconosciuto dallo Stato, verificando le componenti del prodotto protettivo fissate dal DIBt. Prima di prelevare i campioni, si deve rilevare la concentrazione della soluzione di impregnazione e registrarla mediante un’analisi della soluzione. Il risultato deve essere conservato e presentato all’incaricato del controllo. Le singole componenti attive nelle soluzioni di prodotti protettivi, non devono discostarsi di più del +/- 10% dalla composizione nominale. In caso di differenze maggiori, la soluzione di impregnazione non deve più essere usata, fino a che essa, su istruzione del produttore, sia stata riportata al valore della composizione nominale. Alla fine, il produttore deve effettuare nuovamente un’analisi. Anche il risultato di questa analisi deve essere conservato e presentato all’incaricato del controllo.
Olio impregnante al catrame di carbone fossile
Per l’impregnazione con olio al catrame di carbone fossile, sono permessi solo preparati conformi alle direttive della Posta Tedesca, o alla specifica WEI tipo B2 o tipo C. Le normative relative ai divieti e alle limitazioni della produzione, della messa in circolazione e dell’utilizzazione di sostanze, preparati e prodotti pericolosi del 14 ottobre 1993, devono essere rispettate. Per ogni consegna di olio al catrame di carbon fossile, si deve richiedere al fornitore un’analisi e la si deve conservare con la documentazione relativa all’impregnazione. L’incaricato del controllo è autorizzato a prelevare un campione dell’olio e a farlo analizzare da un istituto di analisi riconosciuto dallo Stato.
Procedura d’impregnazione
Il legname viene impregnato con la procedura di impregnazione fissata dall’associazione per la qualità, secondo il più moderno livello della tecnica (vedi riquadro “Procedure impregnazione”).
Controllo dell’impregnazione
Quantità di prodotto protettivo necessario
Per l’impregnazione sotto vuoto, la quantità di prodotto protettivo per ogni carica viene accertata sulla base della differenza di massa accertata con la pesatura del legno prima e dopo l’impregnazione, misurando la soluzione consumata con un recipiente di misura o un dispositivo di misura adeguato, tenendo conto della concentrazione della soluzione. Per l’impregnazione a pressione alternata, le quantità di prodotto protettivo per ogni carica devono essere calcolate ricavandole dalla differenza tra la quantità di soluzione protettiva all’inizio ed alla fine della procedura, tenendo conto della sua concentrazione.
La quantità di prodotto protettivo nel caso dell’impregnazione a caldo e a freddo, si ricava dalla differenza dei livelli di riempimento nel recipiente di regolazione prima e dopo l’impregnazione, riferita al volume complessivo del pezzo protetto. I risultati delle misure delle quantità necessarie di prodotto protettivo, devono essere registrate di volta in volta nel protocollo di impregnazione. Se dopo aver concluso la procedura d’impregnazione le quantità minime necessarie di prodotto di protezione del legno non sono state raggiunte, il legname deve essere impregnato ancora, fino al raggiungimento di questo valore. Il risultato dell’impregnazione può essere verificato sulla base di direttive di analisi relative alle quantità necessarie, per esempio in caso di legnami tagliati, destinati all’uso nella classe di pericolosità 3.
Profondità di penetrazione del prodotto protettivo
Si tratta di un parametro di particolare importanza per valutare la qualità dell’impregnazione I requisiti richiesti alla penetrazione del prodotto sono elencati nel riquadro “Procedure impregnazione”. Con la procedura sottovuoto per legname in tronchi e tagliato, la profondità di penetrazione deve essere controllata continuamente con campioni per ogni impregnazione, su campioni carotati, e registrata nel protocollo di impregnazione; ogni 5 metri cubi di legname si devono prelevare almeno due campioni carotati e comunque almeno 10 campioni carotati per ogni volta che si procede ad impregnare. Ciò vale anche per la verifica della profondità di penetrazione con l’impregnazione a caldo-freddo con oli di catrame di carbon fossile, ed i campioni carotati devono essere prelevati di volta in volta dal centro della zona del legname impregnato. In generale per il tipo di prelievo di campioni carotati, valgono le direttive della norma EN 351 parte 2 (durabilità del legno trattato con prodotti di protezione – guida per il prelievo di campioni per l’analisi del legname trattato con prodotti protettivi). Per rilevare la profondità di penetrazione di sali protettivi privi di cromato, si deve impiegare un reagente adeguato. Ogni 10 prove carotate, una prova può superare in difetto la profondità di penetrazione minima necessaria. In questo caso si deve prendere, al di sopra ed al di sotto della prova scadente – girata di 90° – un’altra prova. Se questi carotaggi sono conformi alle direttive, il pezzo campione è anch’esso conforme alle direttive. Se non fosse così, la prova deve essere estesa ad altri 5 pezzi di prova, che devono essere perfetti. Se la profondità necessaria non viene raggiunta, la procedura di impregnazione e i controlli prescritti devono essere ripetuti. I fori prodottisi con il prelievo dei campioni carotati devono essere chiusi con tasselli adeguatamente impregnati. I campioni carotati devono essere conservati fino al successivo controllo esterno, provvedendo che essi siano contrassegnati in modo tale da poter essere correlati in ogni momento ai singoli protocolli di impregnazione.
Registrazione
Ogni carica di impregnazione deve essere registrata ed il protocollo deve essere conservato per presentarlo all’incaricato del controllo. La forma dei protocolli di impregnazione viene decisa dalla commissione della qualità. Durante l’impregnazione si devono registrare il vuoto, la pressione e (con procedura a freddo-caldo) le curve di temperatura, mediante apparecchi di misura con registrazione in continuo. Le registrazioni devono essere allegate al protocollo di impregnazione.
Stoccaggio
Dopo l’impregnazione, il legname deve essere immagazzinato conformemente alle direttive del produttore del prodotto protettivo e ai dati del relativo attestato di prova DIBt, per garantire che il prodotto protettivo possa fissarsi sulle fibre legnose. Le giornate di gelo non devono essere calcolate. Deve essere evitato, durante l’impregnazione e lo stoccaggio, con misure adeguate, ogni inquinamento dell’ambiente dovuto alle sostanze attive contenute nel prodotto di protezione del legno. Se il tempo di fissaggio prescritto deve essere abbreviato mediante l’uso di vapore bollente o procedure simili, ciò deve essere comunicato all’associazione per la qualità e se ne deve ricevere l’autorizzazione. Ci si riserva una verifica della procedura in singoli casi.
NORME DI CONTROLLO
Primo controllo
Ogni azienda che ha fatto richiesta di assegnazione del marchio di qualità ”elementi costruttivi in legno impregnati”, presso l’associazione per la qualità di elementi in legno impregnati deve sottoporsi al primo controllo, che può essere eseguito dalla commissione stessa o da istituti di prova specializzati e/o periti giurati. L’incaricato del primo controllo può prendere visione della documentazione necessaria, nel quadro di questo primo controllo. In questa fase si deve comprovare l’esistenza di un sistema di controlli di qualità permanenti e la capacità di mantenerli in funzione. Il primo cotrollo comprende una prova di idoneità degli impianti tecnici e viene effettuata almeno una prova esterna. Le spese del primo controllo sono a carico del richiedente.
Sorveglianza interna
L’utente del marchio di qualità è obbligato ad effettuare permanentemente i controlli necessari per mantenere il livello di queste norme di qualità e prova. La sorveglianza si estende al mantenimento delle norme di qualità previste al paragrafo 3. In dettaglio esse riguardano:
la qualità, la lavorazione e lo stoccaggiomagazzinaggio del legname grezzo;
il rispetto delle procedure d’impregnazione prescritte, inclusa la verifica della buona qualità dell’impregnazione;
la registrazione dei protocolli dell’impregnazione;
la sorveglianza delle soluzioni di prodotto protettivo e/o dell’olio di catrame di carbon fossile;
lo stoccaggio ed il contrassegno dei legnami impregnati.
I risultati delle prove e dei controlli devono essere registrati, conservati per almeno 5 anni e presentati all’addetto al controllo esterno.
Controllo esterno
Il controllo esterno è compito della commissione per la qualità. Come alternativa ci si può rivolgere a istituti di prova idonei allo scopo e/o periti giurati (incaricati della prova). I controlli di sorveglianza devono essere fatti almeno due volte all’anno (i fabbricanti di palizzate in abete rosso fresato e non perforato, della classe di pericolosità 4, vengono controllati di regola quattro volte all’anno). La prova di sorveglianza si estende:
alle registrazioni fatte durante la sorveglianza interna;
ai legnami grezzi già lavorati e pronti per l’impregnazione;
ai legnami impregnati con marchio di qualità, per quanto riguarda la qualità di legno e la riuscita dell’impregnazione;
all’osservazione e alla verifica della produzione corrente;
al prelievo di campioni di liquido di protezione del legno e alla sua spedizione ad un ufficio di controllo riconosciuto dallo Stato, per l’analisi;
al funzionamento perfetto dell’attrezzatura aziendale.
La prova di sorveglianza viene fatta sulla base di un elenco di prova dettagliato (vedi riquadro “Elenco controlli”) Modifiche tecniche della pressione degli impianti di impregnazione devono essere comunicate immediatamente all’ufficio, affinché si possa controllare se il funzionamento delle attrezzature aziendali modificate o nuove sia corretto. L’incaricato del controllo è autorizzato a presentarsi senza preavviso, duranti i normali orari lavorativi e a prelevare egli stesso dei campioni. L’incaricato del controllo rilascia per ogni prova di controllo una relazione di prova, con una copia per il titolare del contrassegno di qualità ed una copia per la commissione per la qualità. La relazione deve essere oggetto della massima discrezione.
CONTRASSEGNO
I manufatti che sono conformi a queste norme di qualità e controllo, possono essere contrassegnati con il marchio di qualità ”Imprägnierte Holzbauelemente” (elementi costruttivi in legno impregnati) non appena all’azienda è stato concesso. Se non è possibile applicare il marchio di qualità RAL sul prodotto, per problemi di spazio, allora su ogni elemento costruttivo in legno impregnato deve essere applicato un contrassegno semplificato, in forma di un chiodo d’acciaio. Per gli elementi costruttivi in legno di lunghezza inferiore a 41 cm e diametro inferiore a 8 cm, invece di ogni singolo pezzo, può essere contrassegnata la confezione di vendita. La forma del contrassegno viene in questo caso decisa dalla commissione per la qualità. Per l’uso del marchio di qualità nella versione semplificata, valgono esclusivamente le norme di effettuazione per la concessione e il diritto al marchio di qualità “elementi costruttivi in legno impregnati”.
MODIFICHE
Modifiche di queste norme di qualità e prova richiedono l’approvazione scritta del RAL. Esse diventano valide solo dopo un termine adeguato, dopo che sono state rese note dalla presidenza ai titolari del marchio di qualità.
QUANTITÀ MINIME NECESSARIE E CONCENTRAZIONI DELLE SOLUZIONI NELLA CLASSE DI PERICOLOSITÀ 3 | ||
Tipi di prodotti di protezione permessi | Quantità necessaria (kg/cbm) | Concentrazione della soluzione (%) |
a) Sali contenenti cromo | Almeno 6 | Almeno 2 |
CK tipo I | ||
CK tipo II | Almeno 5 | Almeno 1,5 |
CKB | Almeno 4 | Almeno 2 |
CKFZ | Almeno 5 | Almeno 2 |
CKF | Almeno 5 | Almeno 2 |
b) Sali privi di cromo | Almeno 2 | Almeno 0,7 |
Cu-HDO tipo I | ||
Cu-HDO tipo II | Almeno 3 | Almeno 1 |
Cu-Az | Almeno 6 | Almeno 2 |
CBB tipo I | Almeno 3 | Almeno 1 |
CBB tipo II | Almeno 6 | Almeno 2 |
P-P | Almeno 1 | Almeno 0,5 |
c) Quats QA Cu-QA | Almeno 6 Almeno 3 | Almeno 3 |
LEGENDA CK= cromo-rame Avvertenza: la correlazione con determinati numeri di tipi (p.e. I o II), viene fatta sulla base delle quantità minime necessarie fissate nel quadro della omologazione generale, conformemente alla sorveglianza dell’edilizia |
QUANTITÀ NECESSARIE E CONCENTRAZIONI DI SALI PER LA PROTEZIONE DEL LEGNO CLASSE DI PERICOLOSITÀ 3
Per tronchi della classe di pericolosità 3 valgono le quantità e le concentrazioni della tabella sopra.
ELENCO DI CONTROLLO SORVEGLIANZA ESTERNA (ELENCO DI CONTROLLO DI ELEMENTI COSTRUTTIVI IN LEGNO, PALI IN LEGNO E PARETI PER PROTEZIONE ACUSTICA – SETTORE IMPREGNAZIONE)
I parametri da controllare sono i seguenti:
Tipi di legno
Qualità del legno (qualità del legno grezzo e delle modalità di immagazzinaggio)
Lavorazione del legno (tipo di lavorazione e qualità)
Trattamento protettivo del legno (umidità del legno, rilevamento maturità dell’impregnazione, stato e funzionalità degli impianti a pressione di caldaia, requisiti richiesti all’impianto, procedura d’impregnazione, misurazione fase finale, determinazione quantità legno)
Controllo dell’impregnazione (visione del protocollo d’impregnazione, numero dei protocolli d’impregnazione dopo l’ultimo controllo RAL, concentrazione necessaria della soluzione, quantità minima necessaria, numero campioni carotati, correlazione campioni carotati/protocolli impregnazione, profondità di penetrazione, reattivi necessari, chiusura conforme dei fori con tasselli impregnati, protocollo della misurazione fasi finali, visione del diagramma di impregnazione e ciclo corretto della procedura di impregnazione, impregnazione di punti d’intersezione successivi)
Prodotto di protezione del legno (tipo di prodotto, altra colorazione per mezzo di un additivo del prodotto di protezione o di una seconda impregnazione, analisi soluzione d’impregnazione conforme alle normative, conformità della concentrazione il giorno del prelievo con i dati dell’analisi, contrassegno dei prodotti con marchio di qualità)
Personale addetto all’impregnazione (verifica istruzione del personale addetto)
Protezione ambientale (immagazzinaggio, fissaggio, presenza di superfici di sgocciolamento, dispositivo di sicurezza per recipiente di riserva
PROCEDURE DI IMPREGNAZIONE
Impregnazione sotto vuoto a pressione
Il legno portato nella caldaia di impregnazione deve essere areato con una pressione di 0,15 bar al massimo. Il vuoto minimo necessario per pino e larice è di 30 minuti, per abete rosso, abete bianco e douglasia di 45 minuti. Dopo la fase di vuoto, la caldaia deve essere sommersa e si deve produrre una pressione assoluta di almeno 8 bar. La durata della fase di pressione per larice e pino è di almeno 45 minuti, per abete rosso, abete bianco, douglasia e quercia, a seconda delle dimensioni, almeno di 480 minuti. Se viene effettuato un controllo della fase finale, la durata della fase di pressione può essere più breve, ma deve durare almeno 30 minuti. L’impregnazione deve essere continuata fino a che il legno non assorbe più quantità rilevanti di liquido di protezione (cosiddetta impregnazione a cellula piena; con 15 minuti di pressione per l’abete rosso non più di 3 litri e per il pino con più di 5 litri per m3 di legno). Non è permessa, per un’impregnazione nella classe di pericolosità 4, la conclusione automatica della fase di pressione quando è raggiunta la durata minima di pressione prescritta o dopo aver applicato una quantità di soluzione protettiva del legno, calcolata in anticipo (cosiddetta “impregnazione bloccata”), Dopo la fase di pressione, si può procedere con un vuoto finale di circa 0,35 bar e 10-20 minuti di durata.
Impregnazione a pressione alternata (“procedura Hendriksson”)
Dopo una fase di pressione in entrata nella caldaia piena (almeno 30 minuti e 8 bar), segue una fase di pressione alternata di almeno 10 ore e 160 cicli in totale (1 ciclo comprende una fase di pressione e di vuoto). I valori di pressione durante questa fase dell’impregnazione non devono superare 0.35 bar sotto vuoto e nella fase di pressione devono arrivare almeno a 8 bar. La lunghezza dei periodi deve essere all’inizio di 1 minuto e alla fine di 7. All’inizio del periodo di pressione alternata, circa il 50% del tempo deve riguardare la fase di pressione, alla fine circa l’85%. Dopo la fase di pressione alternata, si può procedere con un post-vuoto di circa 0,35 bar e una durata di 10-20 minuti.
Impregnazione a pressione alternata (“procedura di Amburgo”)
Ad una fase di pressione in entrata nella caldaia piena, di almeno 30 minuti, segue una fase di pressione alternata di 10 ore e di 60 cicli in totale. I valori della pressione entro questo periodo di tempo non devono superare di difetto 1 bar (pressione normale) e devono essere di almeno 9 bar. E’ sufficiente raggiungere la pressione massima; non serve mantenere più a lungo il valore indicato. La durata della fase di formazione della pressione durante il periodo della pressione alternata, dovrebbe essere di circa 5 minuti. Un post-vuoto di 10/20 minuti e di circa 0.35 bar è possibile.
Umidità del legno
Il legname congelato, di regola deve essere scongelato prima dell’impregnazione. Prima dell’impregnazione, il legname deve essere immagazzinato ben areato e senza contatto con il suolo, fino a che sia stata raggiunta la maturità di impregnazione necessaria. La maturità d’impregnazione è raggiunta, se il peso specifico apparente supera in difetto i valori indicati nella tabella 1.
tipo di legno
Tipo di legno Peso specifico apparente (kg/cbm) | |
Pino | 625 |
Larice | 675 |
Abete rosso | 575 |
Abete bianco | 525 |
Douglasia | 625 |
Quercia | 820 |
Faggio | 800 |
Tabella 1 – Valori di peso specifico in funzione del legno
La maturità dell’impregnazione può essere rilevata anche con un adeguato apparecchio di misura dell’umidità del legname, o con il metodo della matita copiativa. In questo caso, l’umidità misurata nell’alburno non deve superare il 30%. La maturità dell’impregnazione deve essere accertata separatamente per ogni carrello. L’impregnazione a pressione alternata può essere applicata solo per legnami con un’umidità maggiore del 60% nell’alburno. Il legno deve essere lasciato in corteccia, o mantenuto fresco con adeguate misure. Deve essere impregnato subito dopo la scortecciatura. Quantità necessaria e concentrazione della soluzione per procedura con pressione in caldaia con sali di protezione del legno. Conformemente al campo di impiego dei relativi legnami (classi di pericolosità), le quantità minime necessarie e le concentrazioni minime, sono indicate nella tabella del riquadro “Concentrazioni sali protettivi”. La profondità di penetrazione del prodotto di protezione deve raggiungere, per tronchi di pino e larice, il limite dell’alburno del nucleo. Per abete rosso, abete bianco e douglasia almeno 8 mm. Per legnami tagliati valgono le stesse profondità di penetrazione, riferite alla percentuale di alburno.