Egregio Direttore,
ho letto con molto interesse il primo numero della sua nuova rivista, alla quale auguro i migliori successi che, visto i contenuti, non potranno certo mancare. Sono stato particolarmente interessato dall’articolo “La favola dell’inflazione al 4%”, nel quale vengono dettagliatamente riportati gli aumenti di scorso novembre nella mia zona (Foggia) circolavano volantini che promettevano “sconti eccezionali” del 20% sulle vernici di un noto produttore, spingendo così al ribasso anche i suoi concorrenti. Noi facciamo verniciatura per conto terzi e quindi, come giustamente si fa notare nell’articolo, siamo colpiti pesantemente da ogni aumento di prezzo delle vernici, che ben difficilmente riusciamo a scaricare sui nostri clienti. Ovviamente cerchiamo anche, come tutti credo, di spendere il meno possibile senza pero’ prendere “bidonate”, cosa che ultimamente sta diventando sempre più difficile. Si assiste infatti a tutta una serie di offerte, più o meno speciali, sicuramente allettanti, ma che creano confusione a chi vorrebbe fare acquisti in modo razionale. Sarò lento di comprendonio ma, pur con tutti i miei sforzi, non mi riesce di capire quello che sta succedendo. Nell’articolo si parla di aumenti medi delle materie prime, alla fine del 1994, superiori al 50%, eppure lo scorso novembre nella mia zona (Foggia) circolavano volantini che promettevano “sconti eccezionali” del 20% sulle vernici di un noto produttore, spingendo così al ribasso anche i suoi concorrenti. Ora con tutto il rispetto per la tecnologia dei prodotti vernicianti, che i miei fornitori si sforzano di inculcarmi per dimostrare la validità di ciò che mi vendono, mi pare che non ci sia molta differenza tra questo modo di proporre prodotti rispetto ai detersivi per piatti, alle creme dimagranti, alle patatine o alle merendine vendute con il sistema del “prendi tre, paghi due”. Come si giustifica un’offerta di questo tipo in un momento di impennata dei prezzi? E’ uno sconto per cambio di gestione, per rinnovamento della gamma, per ammodernamento locali o una liquidazione per chiusura? (e cosa avranno fatto di male i lucani?). Le risulta per caso siano previsti concorsi “gratta e vinci” sotto le etichette delle latte vendute in Lombardia?
La saluto caramente e le auguro buon lavoro.
Lettera firmata
La giungla dei prezzi sta creando nuove situazioni di mercato. Non entriamo nel merito dei quesiti posti dal lettore foggiano, ci limitiamo a ricordare alcuni parametri che consentono di valutare un buon fornitore: disponibilità di personale tecnico competente, trasparenza nei rapporti e nelle informazioni sui prodotti venduti, qualità e garanzie sulle prestazioni offerte, tempestività del servizio di assistenza (per le apparecchiature é importante disporre di magazzini adeguatamente forniti di pezzi di ricambio). Se questi fattori continueranno a contare anche per i verniciatori, come in tutti i settori industriali, varrà ancora la pena per i fornitori insistere nella ricerca, nel servizio e nell’assistenza al cliente. In caso contrario, il prezzo rimarrà l’unica carta vincente!